Colei che sa

è uno spazio di libertà e condivisione, per tutte le donne che vogliono approfondire la propria dignità, lo spessore della vita interiore, l’unicità del proprio contributo, lo strazio del proprio e altrui grido, i percorsi di pace e inclusività... >> Leggi tutto


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  • Colei che sa a Padova

    ccs 00Le comunità di Padova,  mosse dall’entusiasmo degli eventi di “Colei che sa” a Vermicino, hanno deciso di organizzare un week-end con lo stesso stile anche a Padova. Con gioia e gratitudine...

  • Pagine di diario

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    Week-end Nazionale 21-23 ottobre 2022

     
      cks 22 3 logo link videoGuarda il video  

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    Ritrovarsi in presenza da varie parti d'Italia dopo anni di rete virtuale: una gioia incredibile.
    Riconoscersi alleate con lo stesso desiderio in cuore di vivere in pienezza i doni propri del femminile: un'esperienza profonda.
    Tornare al nostro quotidiano legate da un patto di alleanza, frutto dei giorni intessuti insieme: un sigillo inscalfibile.
    Condividere questo stesso patto con quanti leggeranno queste righe: un'emozione contagiosa che ci auguriamo porti pace e speranza nel cuore!

            Patto di Alleanza

    ALLEATE CI IMPEGNIAMO PER...

    Fare tesoro ogni giorno dell’alleanza originaria che ci ha generate e che ci rende terreno fertile in tutte le stagioni.

    Accogliere con consapevolezza i mutamenti della vita e modulare gli archetipi del femminile presenti in ognuna di noi.

    Essere soggetti della nostra storia, come Tamar; camminare sulla strada, riconoscendola casa, come Maria e Marta; trasformare la Chiesa sistema in comunità.

    Desiderare con ardore l’incontro con il Cristo e coltivare la relazione trasformante con lui, come Maria Maddalena.

    Aprire il nostro cuore al cambiamento che ci fa “grandi” e ci rende apostole, come Mariam.

    Pistoia, 20 maggio 2023
    Alleate per … essere creative e custodi delle relazioni

     
    Abbiamo conosciuto Afrodite, partendo da un laboratorio inziale nel quale abbiamo avuto modo di prenderci cura di noi, di farci belle tra specchi, smalti, trucchi e profumi.
    Per qualcuna è stato difficile, per altre è stata l’occasione per riscoprire passioni sopite, come lo smalto che ora non ha più tempo di mettersi. È stato uno spazio di condivisione che ci ha permesso di voler bene a noi stesse e di condividere con altre questa cura.
     
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    Afrodite ci si è mostrata nel suo essere donna creativa, dispensatrice di energia positiva, custode di relazioni e passioni; donna che sa vivere a pieno il momento presente.
    Tante, inaspettatamente, si sono ritrovate in lei.
    Il Vangelo ci ha fatto conoscere la donna che lava i piedi a Gesù con le lacrime e li asciuga con i suoi capelli: giudicata negativamente da tutti, viene lodata da Gesù perché ha molto amato. L’amore non è mai sprecato, il Signore ci vuole donne che amano se stesse e gli altri senza paure e pregiudizi.
    La giornata è stata ricca di emozioni che abbiamo potuto raccogliere nel laboratorio di scrittura creativa.
    Il pranzo insieme, con il dolce e il brindisi finale, è stato il momento nel quale abbiamo sperimentato che il legame fra noi in questi mesi è cresciuto e la voglia di stare insieme è tanta, per cui ci salutiamo, ansiose di rivederci a settembre e continuare a camminare insieme.
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    Ed ecco alcune risonanze

    Colei che sa andrebbe messo come un profumo in una boccetta per essere spruzzato ogni mattina quando iniziamo la giornata e ci sentiamo già stanche. Ci aiuterebbe a ricordare che siamo dei capolavori. E
     
    pddP23 03Sono di carattere abbastanza riservato e non mi scopro facilmente, per cui mi ha meravigliato molto riuscire a sentirmi parte di un gruppo che condivideva con me sensazioni ed emozioni.
    I laboratori mi hanno suscitato questa consapevolezza di grande condivisione e le parole sulla donna che lava i piedi a Gesù mi hanno aperto spazi di riflessione nuovi e inaspettati. C.
     
    Questo ultimo incontro mi ha fatto sentir bene, mi ha " alleggerito", perché ho avvertito complicità, condivisione e piacere nel prendersi cura di sé. Ho capito che la cura di sé e il volersi bene come creature amate dal Signore sono il fondamento per amare gli altri e stabilire relazioni profonde con semplicità e spontaneità. Il commento di suor Monica ha messo in risalto il coraggio, il senso di libertà e il desiderio di rinnovamento e di conversione della donna.  C.

     

    Roma, 13 maggio 2023
    Alleate per … Stare di fronte
     

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    Quello_appena_vissuto è l’ultimo incontro di quest’anno per noi romane e siamo state in compagnia di Atena, la guerriera. Abbiamo imparato a conoscerla come capace ad attivare strategie adeguate alle diverse situazioni ed esperta in arti domestiche; donna governata più dalla testa che dal cuore.
    Attraverso i laboratori e alcune domande su cui riflettere, ci siamo chieste quanto di Atena c’è in noi e cosa possiamo imparare da lei.
     
    Siamo state, poi, in compagnia di alcune donne del libro dell’Esodo che ci hanno permesso di ripercorrere gli archetipi approfonditi in questo tempo, attraverso parole chiave come “alleate per… prenderci cura, amare con creatività e stare di fronte”. Abbiamo compreso che ciascuna di noi è chiamata a vivere e integrare ciascuno degli archetipi approfonditi: Demetra, Afrodite e Atena. Abbiamo concluso consegnandoci la perla che ci portiamo da questo percorso e affidandoci a Maria.

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    Ed ecco alcune risonanze:

    Quello di quest’anno è stato un percorso che mi ha stupito e mi ha regalato nuove consapevolezze. Pensare di essere un archetipo ed invece scoprire di averne molteplici, e capire, dopo anni di cammino insieme, di essere cresciuta ancora.
    Pensare a quanto cammino faticoso ho fatto finora, e con l’aiuto di tutte, ho affrontato paure, fallimenti, povertà e mi sono lasciata abbracciare e toccare dalle emozioni, dalle bellezze che ognuna ha consegnato a me e a tutte. Ho la certezza che solo aprendomi e donandomi all’altro posso aver maggior cura di me stessa. Impegniamoci affinché i nostri sogni siano tramutati in progetti che possano trovare concretezza, per la nostra felicità. Non lasciamoci soffocare i sogni.
    Un ringraziamento alle Donne che hanno realizzato questo cammino e che continuano a stare al nostro fianco. Serena estate a tutte, nella fiducia di ritrovarci per una nuova avventura insieme.  M.

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    Grazie_al_percorso_di_quest’anno vorrei trovare un mio equilibrio tra gli archetipi. Atena mi ha guidato finora ma è tempo di dar spazio ad Afrodite e Demetra. Ogni laboratorio è stato prezioso per acquisire consapevolezza su come progettare, lasciarsi guidare e uscire dai nostri labirinti. Sono grata per questo dono. E.

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    Grazie_per_avermi_donato uno spazio e un tempo per accorgermi della tenacia che mi sostiene nell'andare avanti, nonostante le frustrazioni dei fallimenti. Grazie per avermi regalato di godere dell'abbandono armonico all'altro, diventando parte di qualcosa che mi comprende, misura. Grazie per avermi permesso di essere autrice libera di un'opera d'arte realizzata nella considerazione amorevole dell'altro. A.
     

     Riprendo il tiolo di questo percorso: Alleate per … una buona estate e che ciascuna possa compiere un buon cammino. 

     

    Cosenza 15-16 aprile 2023
    Alleate per la Vita con Estia, Atena e Giuditta

     

    Ci siamo ritrovate nuovamente nel salone di San Domenico, per vivere insieme l’ultimo week end di quest’anno sociale: eravamo 30 donne, tra le quali alcune nuove.

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    Durante_il_pomeriggio_del_sabato, siamo state in compagnia della saggia Estia e della guerriera Atena e attraverso un laboratorio fotografico abbiamo lasciato che le due dee ci interpellassero, aiutandoci a guardare e a far emergere in noi le caratteristiche archetipiche presenti e a riconoscerne quelle più deboli o mancanti. A conclusione del percorso fotografico ne abbiamo consegnato il vissuto ad una emozionante lettera a noi stesse, condivisa in piccoli gruppi.
     
    Domenica_mattina,_guidate_da suor Michela, abbiamo contemplato la sintesi della saggia e della guerriera nell’affascinante figura di Giuditta, coraggiosa combattente che confidando nella sua alleanza con Dio, affronta il nemico liberando il suo popolo. Con lei, in cerchio, abbiamo detto dei sonori e importanti “no” a quei nemici e a quegli ostacoli che ci impediscono di vivere e di attingere alla sorgente della Vita.
     
    Grate_per_la_bellezza contemplata durante questo week end e per la cura donata e ricevuta, gustiamo alcune risonanze delle donne presenti.
     
    Incontrare_Estia_e_Atena_e_la splendida Giuditta è stato molto forte, sono archetipi molto lontani da me, ma rappresentano ciò che più ammiro nelle donne che mi circondano. Conoscere meglio Estia ha suscitato in me il desiderio di voler essere più misurata e consapevole; e poi Atena lucida, razionale, che conosce bene i propri confini e soprattutto li sa difendere, e questo è quanto mi è più distante. Spesso non so difendere i miei confini e, se pure ci provo, alzo muri di pan di zenzero, perché in fondo voglio che crollino facilmente. Sono rimasta stupita da Giuditta, donna tenace, che crede nelle sue capacità, ma non smette mai di pregare Dio, chiedendo parole misurate. Colei che sa è un cammino meraviglioso che non smette mai di arricchirmi. Grazie di cuore a tutte le donne del Colei che sa. A.

    cksC 02Dall’incontro mi porto la consapevolezza che voi compagne siete una mia certezza, la mia ancora nel momento del bisogno, perché questi incontri arrivano quando ne ho più bisogno. Ringrazio il team che con dedizione li preparate con amore cura ogni dettaglio. Mi riprometto di amarmi di più, di dire più NO per il mio bene, di aiutare gli altri quando mi sentirò pronta, lasciando andare ogni giudizio e pregiudizio. T.

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    Condivisione in piccoli gruppi  
       

    Un_tempo_ricco_di_emozioni_e_di consapevolezze, di impegno nel rendere ogni momento della vita Sacro, proprio come fa Estia e di desiderio nel coltivare la forza e lo sguardo fiero come la mia alleata Atena. I “No” detti da tutte sono stati un carico di adrenalina, vita ed energia! La saggezza e la forza vanno a braccetto; ho compreso quanto ne sono mancante e quanto le ammiro in molte di voi, sorelle di viaggio e donne che il Signore mi ha dato nel mio cammino. A.
     
    Nella vita non si ha mai ciò che si desidera, eppure non sono cose impossibili, solo che il disadattamento sociale, la tendenza a chiudermi e il non saper esprimere i miei bisogni mi frega e non poco. Tendo come Atena a fare la persona adulta, ma ho ancora tanto da imparare. Vorrei tanto essere come Giuditta che, pur rimanendo nel lutto per il marito morto, amministra la vita e sa mescolare fragilità e dedizione. R.

    È bello rintracciare ogni volta un pezzo di sé; riuscire a far pace con le proprie mancanze e vederle sotto una luce benevola e mitigata. Dopo tanto tempo faccio ancora fatica, ma sento che mi fa bene il percorso di Colei che sa, perché dentro qualcosa continua a smuoversi. Le parole che oggi custodisco sono tenacia e inquietudine. M.C.

    cksC 04Laboratorio di espressione corporea 

    Inutile cercare di spiegare la radice da cui ho tirato fuori tutto il bisogno di dire “NO” al mio nemico, Atena è stata prorompente e con tutta la sua tenacia ha deciso di introdursi nella mia vita e dare un calcio alla paura. Estia e Atena, altre due grandi alleate nella vita di una donna. E chi mai pensava di poterle scoprire così? I laboratori che abbiamo fatto hanno dato vita ad emozioni sepolte, forti, forse mai nate, chissà, ma che comunque ritengo fondamentali per comprendere una parte di me che difficilmente emerge. Un’emozione travolgente, condivisa e sostenuta dall’abbraccio delle alleate, quelle compagne che non ti conoscono, ma che con uno sguardo sembrano sapere tutto di te e sembrano dirti: “Tranquilla, sono qui affianco a te e ci sarò anche domani o quando deciderai di averne bisogno”. C.

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    Mi_sento_ancora_confusa_e_frastornata perché il weekend mi ha lasciato tante domande.
    Perché io, con una Atena tanto predominante in me, mi sono spaventata del dolore delle altre?
    Perché non riesco proprio a trovare una piccola Estia dentro di me?
    Sono tornata a casa carica di alleanza ed empatia con ciascuna, soprattutto carica di tenerezza e misericordia, forse anche verso me stessa. Giuditta mi è rimasta dentro più di altre figure, in questo tempo è mia compagna di cammino!
    Condivido una perla del libro della Bolen e che mi porto da Colei che sa: "Una volta diventata consapevole delle forze che la influenzano, la donna conquista il potere che deriva dalla conoscenza".Grazie sempre a ciascuna per esserci! I.
     
    Identificarmi nelle dee che abitano la nostra personalità ed entrare consapevolmente in contatto con le energie che ognuna di essa sprigiona è stato molto bello. Ciò che mi porto di questo weekend è la forza di quei NO e la sensazione di benessere che si è generata; la consapevolezza che quei NO liberano, fanno invertire la rotta, aprono nuove strade e portano alla rinascita, solo se detti con la determinazione di Atena e la spiritualità di Estia, in collaborazione costante con Dio. S.

    Pistoia 11 marzo 2023
    Alleate per … lottare, confidando in Dio

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    Ci siamo ritrovate a Villa Rospigliosi in una bella giornata di sole con la possibilità di stare all'aperto tra fiori e alberi.
    Abbiamo conosciuto Atena e Giuditta.
    Fin da subito è stato forte il clima di unità respirato, insieme alla libertà di essere noi stesse, senza timori. Siamo state guidate ad esprimere con il nostro corpo emozioni e sensazioni, per acquisire maggiore consapevolezza di noi stesse e delle altre.
    Nei laboratori abbiamo sperimentato la sfida di dipingere ad occhi bendati, fidandoci di colei che ci guidava, così come la potenza della condivisione di strategie, progetti e desideri.
    Di Atena abbiamo ammirato la tenacia e la forza, la capacità di affrontare le situazioni difficili della vita.

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      Rito finale dell'unzione

    Siamo_rimaste affascinate dalla figura di Giuditta, che ci ha presentato sr. Michela. Una combattente per amore del suo popolo, che si affida al Signore: ha fatto emergere il significato e la bellezza di lottare per ciò che ci è caro, confidando in Dio.
    Poter essere insieme tutta la giornata ci ha permesso di crescere nell'amicizia e condividere emozioni forti e profonde.
    Alla fine ci siamo unte vicendevolmente con l’olio di nardo, affidandoci a Dio, il nostro alleato che porta a compimento i nostri progetti e desideri.
     
    Alcune risonanze che ci raccontano la bellezza vissuta …
     
    Per me sabato è stata una giornata di grazia. Ho scoperto un aspetto di me che non pensavo assolutamente di avere. Mi sono sempre sentita debole, incapace, e invece capisco che ho avuto forza e determinazione per essere arrivata fino a qui, senza morire o mollare, o mandare in malora tutta la mia vita, le figlie, il lavoro, la casa...
    L' Atena esiste anche in me, camuffata da agnellino, ma c'è. È stata una bella scoperta. Il racconto di Giuditta mi spinge a affidarmi e fidarmi del Signore, spero sempre con più forza e fede, chiedendo aiuto insistentemente per ricevere grazia, salvezza e gioia di vivere. Grazie a tutte per la vostra presenza, emozione, alleanza. A.

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    Mi è rimasta impressa l'immagine di Giuditta, una vedova che è in lutto da anni: una situazione di non vita. Poi, quando il suo popolo è assediato dal nemico, Giuditta si toglie il lutto, si mette i vestiti più eleganti, i gioielli, si fa bella, anzi irresistibile. Tira fuori tutte le sue forze e vince il suo nemico con l'aiuto di Dio, che lei chiede in ogni momento. Mi tornano in mente queste parole "da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra": il buio del dolore assoluto, quello che non vorremo vivere mai, perché ci sembra che Dio ci abbia abbandonato. Mentre lo viviamo sembra che non debba finire mai e invece ha una durata limitata, da mezzogiorno alle tre, poi finisce. S.
     
    Tra tutti gli archetipi mi sentivo più vicina ad Atena, invece mi rispecchio solo nella razionalità e nell’organizzazione, perché poi mi lascio troppo coinvolgere dalle emozioni, dalle ansie e dalle paure. Mi sono resa conto che “il mio nemico” sono io stessa. Siamo state travolte dall’emozione; il motivo scatenante era diverso e personale per ognuna, ma la reazione è stata la stessa, non di debolezza, ma di forza e senso di liberazione. F.



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    Laboratorio con i colori
     

    La_figura_di_Giuditta mi ha colpito profondamente, però mi ha messa in crisi, ponendo in luce quegli aspetti che non mi ritrovo: fortezza, concretezza, capacità di risolvere i problemi, sapienza della parola, fiducia in Dio a cui si affida prima di ogni impresa. Questo mi fa soffrire, perché si unisce alla consapevolezza che il mio nemico sono io stessa. Ciononostante la giornata di sabato mi ha fatto bene, perché ho percepito una serenità e una leggerezza che mi hanno aiutata. Grazie a tutte della condivisione. C
     
    L'incontro ha portato in superficie delle ferite che io accuratamente avevo nascoste e mi ha costretta a guardare i miei nemici.
    Non devo avere paura delle mie fragilità, ma fare come Giuditta: pregare per attingere forza. Essere alleate è già una forza. Grazie. P.
                
    Mi ha colpito la figura di Giuditta che non conoscevo. Mi sono sentita vicina nella sua iniziale "pigrizia", ma anche nel suo essere risoluta, quando ha percepito la necessità del suo popolo e mi è piaciuta nella sua scelta di fede; la Fede infatti è un dono che chiede di essere scelto e rinnovato ogni giorno. E.

    Messina, 11 marzo 2023
    Con Afrodite Alleate per … saper godere e amare
     

    Sono arrivata all’incontro con la necessità di staccare dalle molteplici contrarietà che in questo periodo mi stanno soffocando, avevo bisogno di fare spazio e godermi la giornata. Mandare a riposo la mia Atena ed iniziare bene, tanto che non volevo alcun impegno. Del resto è questa l’essenza di Colei Che Sa, uno spazio per sé!!!  Così ho accolto Afrodite, che tanto mi piace, perché sa prendersi cura di sé e sa vivere il “qui ed ora”. A ben pensarci Atena ha preso il sopravvento nella mia vita e mi ha squilibrato, ed ora eccomi, appesantita e stanca; ma la mia Afrodite non è sparita del tutto, è rimasta e si manifesta con la creatività nel mio lavoro e l’amore per ciò che mi piace, come un rossetto vivace, il mio profumo preferito, un bel bicchiere di cristallo dove sorseggiare un buon vino, una bella tavola apparecchiata! S.
     

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    Ebbene_sì,_in_questo_terzo appuntamento messinese abbiamo approfondito l’archetipo di Afrodite, per tante il più sconosciuto. Si è rivelato prezioso per poter ricontattare le passioni, i desideri, il nostro saper amare, rinunciando al controllo e all’efficienza che a volte ci tolgono il gusto della vita.
    Ci siamo date tempo per guardarci allo specchio, per penderci cura di noi, per rallentare il respiro e godere della bellezza del giardino. 
    Grazie ad un laboratorio, siamo state invitate a scrivere una lettera ad una persona del passato o del presente, con la quale ci sentiamo legate e alla quale volevamo dire parole e verità rimaste celate. Ognuna di noi ha accolto nel proprio cuore, scorci di vita, fragilità, tormenti, gratitudini, angosce delle altre e si è consegnata nella verità. Tra sospiri e lacrime ci siamo viste e abbracciate, accolte senza giudizio, ma con comprensione e delicatezza, regalandoci un momento di profonda ed intima alleanza.
    Dopo il pranzo, condiviso fra chiacchiere e risate, ci siamo regalate tempo per stare in semplicità e condividere.
    Abbiamo continuato in compagnia del vangelo di Luca che ci narra di quella donna audace che, alla presenza di Gesù, esprime il suo amore nel modo a lei più congeniale, attraverso il suo corpo: in ginocchio, con le sue lacrime, i suoi capelli, i suoi baci. Nonostante i presenti, che la reputano indegna di avvicinarsi al Maestro, Gesù apprezza profondamente tutto quell'amore e, scrutando il suo cuore, vede quanto ne ha elargito durante tutta la sua vita e la perdona perché ha molto amato!
    Infine abbiamo voluto condividere la messa; anche noi volevano sentirci raggiunte dall’amore del Maestro che si dona nella sapienza della Parola e nel dono sovrabbondante di sé nell’Eucarestia.


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    Ed ora altre risonanze.
     
    Le prime volte ho partecipato a Colei che sa era più per uno stato confusionale che dimorava in me, ero come una bandiera che si muove in base a dove tira il vento. Oggi, a distanza di qualche anno, venire a questi incontri è come riposare, ossigenarmi, ritrovarmi e ritrovare voi. Sono tornata a casa sentendomi confermata nei miei più intimi propositi nei confronti di me stessa, dei miei cari e ho sentito nel profondo del cuore che voi mi siete accanto. Un grazie speciale per aver pensato per noi anche la celebrazione eucaristica, durante la quale guardandovi mi sono sentita parte di un “corpo”, di chi come me ha sete, ha domande, paure, sogni e speranze. Mi ha commosso stare insieme alla presenza di Gesù. Scopro che Dio non mi ha mai abbandonata e oggi siete voi il Suo volto e dico GRAZIE ad ognuna. E.

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    Un_tempo_di_grandi emozioni, di cura, di attenzioni, di riflessione, di coraggio, di intimità, di speranza, di libertà, di perdono,... Un tempo per me, accompagnata da donne vere e in ricerca.
    Il sentirsi legate l'una all' altra in questa particolare avventura che è la vita, con i nostri sogni, desideri, fragilità, paure, dolori è un una ricchezza !!! Afrodite ha risvegliato in me sensazioni e bisogni, che pian piano prendono voce. Da un po’ di tempo mi soffermo sempre di più nel gustare i piccoli piaceri di ogni giorno; nello stesso tempo mi do l'opportunità di correggere alcune mie fragilità e intanto prendo più consapevolezza della mia unicità. In questa molteplicità di emozioni, ho un'unica certezza: il sentimento di gratitudine. N.
     
    Colei che sa trova sempre il modo di donarmi gli strumenti giusti per conoscermi meglio, per mettere ordine e armonia nella confusione che, soprattutto in questo periodo, mi abita prepotentemente! È una "sorgente" di consapevolezza, luce e guarigione. Fino ad oggi mi sono sempre vista in tutte le caratteristiche di Demetra, grazie alla conoscenza di Afrodite, ho scoperto che mi appartengono anche alcuni dei suoi aspetti e, nel contempo, ho sentito forte il bisogno di farne emergere altri, che probabilmente ho spesso represso, contrastando così tante passioni e desideri legittimi che mi piacerebbe finalmente realizzare!Ho tanta voglia di poter un giorno, illuminata da questo splendido percorso, "unificare" tutti i pezzi di me e fare, con l'aiuto di Dio, i passi necessari per raggiungere quell'equilibrio e quell'armonia a cui tanto anelo.Ringrazio ciascuna per le forti emozioni di cui mi avete fatto dono nell'Alleanza che si è rinforzata e suor Michela che, col suo amore e la sua grande passione, continua a credere nel progetto e in ognuna di noi. V.

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    La giornata è stata intensa e ancora una volta mi meraviglia la mia fame di arricchimento, mi sembro un bambino affascinato dalle mille scoperte. Mi ha colpito l'accoglienza e la misericordia che Gesù ha verso la donna delle lacrime e ancor di più il suo non giudicare, il mettersi alla pari, sia verso di lei che verso la Samaritana. Quanto saremmo diverse se anche noi imparassimo ad amare senza "se e senza ma”! C.
     
    Un momento particolare che mi porto dell’incontro è stato quando ci siamo fermate a guardarci negli occhi: ho sentito un’esplosione di energia, uno scambio profondo. Ho percepito che era una consegna della mia forza e della mia fragilità e un accogliere la forza e la fragilità dell'altra. Per me, abituata a stare nella relazione sempre sulla difensiva, è stato qualcosa di molto forte di cui sono profondamente grata. V.
     
    Esistono tutti gli archetipi nella nostra vita, ma in alcuni momenti uno prevale sull’altro. Colei che sa è stata quella “scossa” per farmi ritornare a concentrarmi sulla mia vita, perché non deve essere fatta solo di lavoro e di pensieri. Mi ha fatto risentire che dentro di me esiste Afrodite: l‘armonia, la bellezza, la passione. Mi sto allenando a concentrare la mia attenzione non solo su ciò che è “pesante”, ma sulla leggerezza, godendomi le piccole cose, il qui e ora, prendendomi cura di me per piacere a me stessa in primis, innamorandomi delle cose che faccio e mi circondano. Riscoprire la vitalità!!! M.

    Cosenza, 11-12 febbraio 2023
    Alleate per... risvegliare con Afrodite ciò che ci appassiona 

    Ritornare, dopo qualche anno, a vivere il nostro weekend al salone di san Domenico è stato un po’ come tornare a casa, come ricevere l’abbraccio di una persona cara che ci aspetta al ritorno da un lungo viaggio.

    Il nostro pomeriggio è iniziato con i laboratori, una passeggiata tra i sensi. Gusto, tatto, vista, olfatto e udito del tutto attivati per essere in contatto con la profondità del piacere, perché l’archetipo che andiamo a conoscere più in profondità è proprio Afrodite.

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    Sappiamo che può essere una dea ingombrante, spesso relegata in un angolo, ma non è possibile lasciarla lì a lungo; come tutti gli archetipi ha bisogno di essere riconosciuta.
    Il nostro percorso ci è servito per farci osservare come gli stimoli sensoriali possono condurci a noi stesse, a ciò che ci fa stare bene e provare piacere. Piacere e senso di benessere che ci ha raggiunte gustando una bevanda calda, ascoltando della buona musica, ricevendo un massaggio rilassante o realizzando qualcosa di originale e creativo con i colori. Afrodite ci aiuta a ricongiungerci con la parte più autentica della nostra femminilità, a scoprire cosa ci appassiona ed è oggetto del nostro amore.

    A. scrive: “Afrodite tocca le corde più profonde, perché parla di passione, amore, cura di sé, desiderio: gli aspetti più delicati e a volte più difficili da saper gestire, con il rischio di soffocarli o assecondarli ciecamente. Afrodite non ha bisogno di parole, ma parla con il corpo, con i gesti, con gli sguardi e le emozioni. È necessario recuperare Afrodite, ci ricorda che è bello spendersi, coltivare i desideri con passione, che la vita va gustata ed è preziosa nel qui e ora. Ci riporta alla nostra bellezza, a quella di Dio e degli altri; ci invita alla riconoscenza, alla gratitudine, ad allenare lo sguardo per contemplare ciò che è bello”..

    La domenica ci siamo lasciate interrogare dalla grande libertà interiore della donna che Luca ci descrive al capitolo 7: mossa dal suo desiderio di incontrare Gesù sfida convenzioni, etichette e i giudizi di opportunità che la ragione suggerisce.

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      Laboratorio creativo

    Di_fronte_a_un_desiderio_come il suo, che la porta ad offrire un vasetto di profumo ad un Rabbi e a compiere una “liturgia” mediante il suo stesso corpo, non possiamo non chiederci quale sia la cifra del nostro desiderio, di ciò che ci attira, che ci appassiona e ci muove. Gesù la accoglie e nel lasciarla fare, nel lasciarsi toccare, capovolge le leggi morali dei benpensanti e ogni possibile giudizio: l’importante è amare di più e lei “ha molto amato”.
    Dopo un tempo di condivisione in piccoli gruppi, il nostro incontro è terminato con un rituale in cui ciascuna ha riempito una boccetta con quelle parole che più la aiutavano a risvegliare le potenzialità di Afrodite: frasi scelte con cura, ma anche ricevute da amiche e alleate che hanno impreziosito il dono che ora custodiamo gelosamente.

    Alcune risonanze delle partecipanti.  

    Bellissimo incontro. Afrodite è nella vita di ognuna. Certe volte persa, alcune volte consapevolmente abbandonata. È una dea libellula, per questo inquietante e può far paura. È l’essenza, istintiva, è la bellezza e il piacere di ognuna, la creatività, il profumo, la capacità trasformativa del sé e degli altri.  M.F.

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    Laboratorio creativo finale  

    I laboratori mi sono piaciuti molto.
    Mi è piaciuto anche il fatto di non sapere quello che si sarebbe fatto di lì a poco e, nonostante questo, sono riuscita a viverli profondamente e con intensità.
    Anche questo rientra nell’archetipo di Afrodite: lasciarsi andare, nell’ignoto, nelle cose non conosciute, nelle situazioni non controllate.
    È stato tutto curato nei dettagli, con un affetto che io ho percepito fin dall’inizio. Colei che sa è un mondo nuovo per me, che ogni volta mi regala molte sorprese. Grazie. C..

    Ripensando al mio percorso con Colei che sa, il tassello che aggiungo al mio mosaico è che anche Afrodite può essere una buona alleata.
    Cresce la curiosità di scoprire e valorizzare le sue caratteristiche che appartengono anche a me.
    Ho imparato a riconoscere il desiderio, le passioni e che slegare i lacci, per alleggerire il cuore, può essere salvezza. M.C.

    Quello che mi resta nel cuore della donna che lava con le sue lacrime i piedi di Gesù, che li asciuga con i suoi capelli e li cosparge di profumo è la sua eccessività, il suo essere esagerata, inopportuna forse, agli occhi di chi osserva, ma non a quelli di Gesù. Lui, che legge il cuore, guarda alla radice di tanto eccesso: il desiderio di amare ed essere amata.
    Le lacrime della donna per me hanno il sapore di un'occasione che finalmente le si presenta, essere vista e amata per quella che è. Riconoscere forse nella sua inquietudine "afroditica" un profondo desiderio di amare. Questo fa sì che ogni errore le sia perdonato. Voglio ricordare per me stessa che se l'amore è realmente amore non è inopportuno o esagerato, ma è fonte di creazione e trasformazione. A.


    afro c2Momento di condivisione in piccoli gruppi

    Sono rimasta affascinata da questa dea, dalla sua capacità di trasformare e generare. Afrodite, presente in ognuna di noi in forme e intensità diverse, quando si attiva è capace di creare meraviglie. Io, convinta che in me fosse quasi inesistente, ho fatto esperienza della sua presenza, della bellezza e del benessere che sprigiona quando la mia mente non la blocca e le lascio via libera. È un ingrediente essenziale, il sale che dà sapore e porta a scoprire la bellezza della vita, l’importanza del qui e ora, la capacità di generare amore. Grazie a lei sono riuscita a vedere la bellezza esteriore e interiore di ognuna. La mia bottiglietta è stata arricchita dalle parole che altre mi hanno donato: le parole da me scelte si sono mescolate a quelle ricevute e ciò ha generato emozione, commozione, sinergia e potenza. Sono profondamente grata a tutte, vi voglio bene. S.

    Pistoia 28 gennaio 2023
    Cura ricevuta e donata

    La bellissima Villa Rospigliosi ormai ci accoglie con fedeltà, offrendoci un contesto intimo, immerso nella natura. Eravamo 23, di cui 2 nuove e sr. Jenny ci ha raggiunte da Assisi, portando il suo kit di creatività e profondità in dono per noi.

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    Laboratorio creativo
     

    Ci siamo confrontate sull' Archetipo della madre, Demetra, della quale abbiamo scoperto il lato generativo a tutto tondo, che va aldilà della maternità biologica.
    Abbiamo contemplato luci e ombre di questo archetipo per scoprire che TUTTO VALE, che anche le emozioni negative, come la rabbia e la depressione, sono trampolini di lancio dai quali può nascere vita che diventa dono per gli altri.
    Ci ha accompagnato, inoltre, la figura biblica di Sara che, conosciuta come moglie di Abramo, ci si è presentata nella sua essenza di donna “completa”, cosi come è, seppure sterile.
    Il laboratorio creativo è stata occasione di intimità forte tra noi ed un mezzo per dare corpo, nel vero senso della parola, a ciò che abbiamo ascoltato e per essere artiste creando un'OPERA che ci ha permesso di raggiungere corde profonde e intime.
    È stato forte il clima di vicinanza e solennità sperimentato: ci siamo sentite sorelle, alleate per... essere “principesse” e madri di noi stesse, prima di tutto.

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      ____Alcune_risonanze____

    Ho_sentito_raccontare_la storia della mia vita. Mi sono riconosciuta molto nel mito di Demetra, soprattutto nei suoi errori. Ne esco con il compito personale di amarmi di più e di valorizzare il mio ruolo. Sicura di poter trovare l'alleanza giusta per farlo. S.

    Quanta ricchezza viene dallo stare insieme e condividere. Mi ha colpito il messaggio che amare è anche lasciare andare, perché in quel lasciare andare c'è il dare fiducia all'altro, lasciarlo scegliere, crescere. S.

    È stato un pomeriggio bello e intenso, ricco di tante emozioni che mi sono rimaste nel cuore. V.

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    Un_incontro_molto_intenso e coinvolgente che ha smosso in me corde che sembravano assopite. Oltre a tanti spunti molto importanti e sentiti, fondamentale acquisire consapevolezza che non ci costruiamo da sole, ma siamo già costruite da Lui. C.

    Il laboratorio è stato terapeutico, mi ha colpito l'alleanza tra donne che si crea ogni volta e la capacità di raggiungere corde profonde e intime di me che non riuscirei a toccare da sola. Da questo incontro mi porto dentro la consapevolezza che sono "costruita" da Dio e mi impegno a fare più caso alla vita che genero intorno a me. L.

    Ho capito che è sbagliato pretendere e aspettarsi che i vuoti, le mancanze nella mia vita, possano essere colmati dalla presenza e dall'amore delle mie figlie. Imparare ad essere madre di altro e di altri e soprattutto di me stessa, può essere un grande dono che faccio a me e a loro. A.

    Un pomeriggio di tante emozioni, vissute personalmente e trasmesse dalle donne incontrate, senza giudizi o valutazioni. Un tempo prezioso in cui il prendersi cura e il generare diventa collettivo, passando anche attraverso le "mancanze". Grazie di cuore a tutte! Nessuno si salva da solo. M.

    cks p 01 23 04L’ incontro di sabato è stato molto importante. Ha dato nome a tante sensazioni che porto dentro. Grazie B.

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    Ci_siamo_lasciate_sulle_note della canzone di Irene Grandi " Devi volerti bene", come sprone ad avere cura di noi, delle nostre fragilità, dei nostri desideri. Come donne spesso ci curiamo e preoccupiamo di tutti, siamo multi tasking.

    È emerso con forza, però, che abbiamo bisogno di fermarci, di stare con altre “Alleate” che possano dirci la nostra bellezza e soprattutto assicurarci che non siamo sole. Questo è il tocco “magico” che regala Colei che sa.

    Padova, 14-15 gennaio 2023
    Alleate per... generare

    Devo confessare che sono partita felice per la 2 giorni a Torreglia ma con la convinzione che non mi avrebbe potuto donare la ricchezza accumulata a Frascati. Niente di più falso. E’ bastato varcare la soglia del salone, dove tutto e tutte erano già pronti, per provare una grande gioia e pace. In quello stesso momento è iniziata una nuova ricca, impareggiabile avventura perché la ricchezza e la differenza, ogni volta, la facciamo noi donne di Colei che sa che, affidandoci alle mani sapienti del team e mettendoci in gioco, creiamo delle alchimie potenti. F.

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    È_andata_proprio_così!_Abbiamo fortemente voluto questo weekend, consapevoli che la ricchezza ricevuta in ottobre a Frascati aveva bisogno di essere rivisitata, approfondita e soprattutto condivisa con chi non è riuscita a venire. A Torreglia, nella Casa S. Cuore ormai divenuta la nostra “sede in trasferta preferita”, eravamo 25, di cui 5 nuove. Le provenienze sono varie: Padova, Vicenza e Brescia le zone più rappresentate.
    Nella mattinata la dott.ssa Chiara Verzelletti, psicologa e psicoterapeuta,  ci ha sapientemente guidate nel cogliere la funzione materna e paterna non in senso biologico, nel prendere coscienza di come il ruolo del genitore interiorizzato influenza il nostro prenderci cura degli altri e di noi stesse, come pure quanto le ingiunzioni sperimentate fin da piccole hanno avuto un impatto importante sull’idea che abbiamo di noi stesse. La fantasia guidata sul nostro incontro con il “me bambina” è stata molto evocativa e i laboratori del pomeriggio sono stati l’occasione per esprimere plasticamente (creazioni a colori), verbalmente (scrittura creativa) o nel silenzio (centering prayer) le corde più sensibili toccate durante la mattina.

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    Laboratorio di espressione corporea
     

    E che dire del laboratorio di espressione corporea, sempre magistralmente guidato dalla nostra Enrica? Con tutto noi stesse, abbiamo intuito ed espresso con il linguaggio del corpo cosa significa prenderci cura di noi, di quanti abbiamo accanto, di quanti ci hanno preceduto e sono ora in Paradiso e di quanti riceveranno il nostro “testimone”. Quanti sorrisi, e abbracci, e tocchi gentili, e lacrime in quella sala!

    La domenica mattina siamo state in compagnia di Maria, la Maddalena, così come ce l’ha presentata sr. Michela in ottobre, con alcuni commenti di sr. Tiziana. Che meraviglia scoprirla generatrice di vita, per sé e per i seguaci di Gesù della prima ora: la Chiesa nascente! E con nel cuore questo grande modello ci siamo lasciate, rileggendo il patto di alleanza lanciato durante il weekend.

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      Rito finale
       

    Grazie_a_voi_tutte_“sorelle”, per questi due giorni intensi di comunione, amicizia, consapevolezza della bellezza che è la Vita, che ognuna di noi è, con le sue debolezze e fragilità, di GENERARE Vita, amore, fiducia. E a Suor Michela e a suor Tiziana per averci fatto sentire nel profondo la bellezza della discepola, la più amata da Gesù, Maria la Maddalena. I.

    Abbiamo affinato la capacità di riconoscere la sofferenza e l'amare di Maria Maddalena, abbiamo compassione di Lei nel senso che sentiamo la sua Passione. Oggi sono diversa... Ho trovato nuove amiche con cui cercare, condividere emozioni dimenticate perché troppo presi dal quotidiano frenetico. Grazie, grazie,  grazie, ho trovato una famiglia dove mi sento accolta e capita. T.

    Devo ringraziare la mia amica per aver condiviso anche con me la proposta di Colei che sa che aveva ricevuto. Sono stata bene. Mi sono sentita a casa, accolta così come sono. Contornata da tante bellissime donne. Tutte volte ad un profondissimo contatto con sé stesse e con Lui. Tutte animate da un grande sogno. Generare bellezza delicatezza bontà pace accoglienza... Sono davvero grata per queste due giornate di vera vita e vera gioia. A tutte voi grazie con tutto il cuore. M.G.

    Un detto dice: A vivere in mezzo ai lupi si comincia a ululare … vivere questi momenti con voi donne piene di spirito, lacrime, sorrisi, energia, sapienza, luce, mi sta trasformando in quella che sono. Vi ringrazio di cuore! F.
     

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    Prove di canto
     
       

    Per scrivere qualcosa bisogna riuscire a ritagliarsi un tempo per rientrare nel porto sicuro, che è stato per me il weekend. Si così mi viene da definire l'esperienza di Colei che sa: un porto sicuro in cui ognuna di noi ha potuto gettare l'ancora della propria barca e sostarvi al sicuro.... Più passano i giorni e più si consolida in me la preziosità dei momenti vissuti insieme. Sono arrivata senza aspettative, solo con un gran bisogno di.... sostare, ma ho ricevuto molto più della possibilità di sostare, mi sento arricchita di ogni condivisione del cuore, di ogni sguardo, di ogni approfondimento, di ogni emozione provata. Quindi davvero, con tutto il cuore e con tanta gratitudine, vi rinnovo il mio grazie! R.

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    Roma, 14 gennaio 2023
    Alleate per... prenderci cura

    Alleate per … prenderci cura: ecco il tema che ci ha accompagnate nel secondo incontro romano di Colei che sa.
    Abbiamo esplorato il mito di Demetra, l’archetipo della madre: abbiamo conosciuto i suoi punti forza (la generosità, la perseveranza, il suo essere nutrice, protettrice) e quelli di vulnerabilità (la rabbia, l’essere vittima, la sua capacità distruttiva) che toccano la nostra esistenza, poiché sono dentro ciascuna di noi.

          

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      Laboratorio di espressione corporea

    II laboratorio di espressione corporea ci ha aiutate ad incontrare tutte le parti che convivono dentro di noi (la bambina, la giovane donna, l’adulta, la madre) e a farle danzare e a scoprire, che possiamo continuare a prenderci cura degli altri, se impariamo a prenderci cura anzitutto di noi stesse.
     
    Noemi e Rut sono state un esempio di come prenderci cura di noi stesse e degli altri; in tempi diversi sono state madri e protettrici l’una dell’altra. Rut resta fedele alla suocera e diventa strumento attraverso il quale Noemi può sperimentare, di nuovo, la fedeltà e la cura di Dio verso di lei.
    L’esperienza di questo pomeriggio è stata per noi una luce e un invito a coltivare il desiderio di imparare a prenderci cura di noi stesse. Nella preghiera finale abbiamo affidato la nostra vita, perché continui ad essere luce lì dove siamo.

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    Un momento di condivisione tra noi  

    Alcune risonanze:

    È il mio secondo incontro con Colei che sa e sono contenta di aver trovato il coraggio di lasciare tutti i miei impegni e dedicarmi uno spazio e un tempo per me stessa. Questa esperienza mi sta facendo riscoprire sentimenti ed emozioni, purtroppo il tempo e le vicissitudini della vita mi avevano portato a chiudermi in me stessa: sono felice di aver iniziato questo cammino. A.F.

    Durante il laboratorio ho fatto esperienza di una forte connessione tra noi; ci sono stati dei momenti in cui ognuna era in contatto con se stessa, ma anche in quelli ho percepito la connessione tra noi. Ho sentito un'energia pervadere tutta la stanza, come se tutte noi fossimo in realtà unite da sentimenti ed emozioni che ci accomunavano. D. P.

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      In ascolto della storia di Noemi

    II pomeriggio è stato pieno di emozioni forti per ritrovare me stessa, la donna che è nascosta dentro di me: con l'aiuto delle figure di Demetra e di Noemi.
    Il laboratorio mi ha permesso di incontrare le diverse me: la bambina, la mamma, l'amica, la compagna, la discepola e di provare emozioni contrastanti come la serenità, la sicurezza, la paura, la tristezza, la solitudine, l'allegria. Due sono le parole che mi sono portata a casa: fragilità e leggerezza.
    Avrò maggiore cura delle mie fragilità da farle diventare la mia forza e darò maggiore spazio alla leggerezza per poter affrontare le difficoltà e i momenti bui con più serenità. M.P.
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    Sono moglie, ma non madre. Il mio ventre non ha mai generato, ed i miei seni non hanno mai allattato: ma c'è un'anatomia spirituale, un grembo capace di conservare e poi restituire amore. Questo incontro mi ha regalato la possibilità di rivedere la me bambina. Le ho permesso di "uscire da me". Dai miei ricordi serbati nell'intimo del cuore e della mente. L'ho vista giocare, cucinare, festeggiare compleanni, andare allo zoo, al mare, alla messa la domenica. Da molti è stata amata questa bambina. Oggi, l'ho amata anche io. S.M.

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    Cosenza, 10-11 dicembre 2022
    Alleate per … custodire e imparare a lasciar andare

    Il weekend cosentino di Colei che sa ha visto protagoniste donne diverse, ma unite dall’alleanza reciproca e dal richiamo della maternità, vissuta in modo originale da ciascuna, nelle sue diverse sfaccettature.

    k kks 23 04È stato bello ritrovarsi. Grazie alla condivisione di chi ha partecipato al weekend di Roma, con naturalezza siamo entrate nel clima tutto femminile, accogliente e familiare che caratterizza questi nostri appuntamenti.

    Grazie alla bellissima presentazione che ne ha fatto la nostra compagna di cammino, Maria Luisa Ticali, abbiamo approfondito le qualità di Demetra, archetipo della maternità, che è presente in ognuna di noi.

    k kks 23 03Con il laboratorio di espressione corporea abbiamo toccato le corde più profonde della cura, dell’amare e dell’essere madre ed hanno vibrato in noi tante emozioni.

    La domenica a parlare alle nostre vite è stato il racconto di Sara, moglie di Abramo, nella quale ritrovare alcuni pregi e difetti della madre.

    Abbiamo condiviso, pregato e fatto reale esperienza di ciò che è bene per noi custodire e cosa è bene lasciare andare, proprio come fa una buona madre per aiutare la crescita dei propri figli.
    Il comune desiderio è quello di essere generative, ovunque noi siamo e in qualsiasi condizione, trovando nuovi modi per continuare a donare vita.

    Ascoltiamo alcune risonanze.

    Ripensando all'incontro la parola che oggi mi viene in mente è RASSICURANTE. Sembra strana, perché gli incontri non sono semplici, non sono leggeri, rivoltano l'anima fin nel profondo. Eppure stavolta ho sentito che Colei che sa è uno spazio per me sicuro, confortevole e lo scuotimento dell'anima mi appare come l'azione della terra che va dissodata, perché sia pronta e accogliente per la semina. M.C.

    k kks 23 01Finalmente dopo mesi, anzi anni, è un momento della mia vita molto positivo! Tanti tasselli sono al posto giusto, sento di essermi riappropriata di alcuni pezzi di me che mi fanno sentire bene e mi fanno credere in me stessa. Sento di avere valore e mi sento più sicura... frutto di un cammino, di passi fatti, di richieste di aiuto e di "alleanze positive"! Mi sono proprio goduta questo weekend come un regalo per me, un dono! La perla che mi porto è la bellezza delle donne, l'alleanza possibile e tangibile! Grazie a ciascuna! I.

    Da questo incontro mi porto il coraggio delle lacrime.
    Delle mie e di quelle delle altre. Nessuna riserva nel chiedere accoglienza e supporto, nessuna a darne. Mai come questa volta l'alleanza per me è stata concreta. Custodisco gelosamente la speranza, che diventa consapevolezza, che agli occhi di Dio anche per me è ancora tempo di gioire e di vivere in pienezza; quindi tutti i messaggi che mi arrivano e vorrebbero trascinarmi in una posizione diversa non vengono certamente da Lui. Mi porto, infine, l'impegno di custodire le mie mancanze, come parte importante di quella che sono e i miei limiti, nella convinzione che tutto sommato l'intero "pacchetto" è buono! A.

    k kks 23 05Colei che sa per me è lo spazio e il tempo, solo mio, dove non sono i ruoli che rivesto nella società.
    Colei che sa è il tempo e lo spazio per fare esperienze di sé ed io non sono sempre uguale, perché sono pace, gioia, tristezza, felicità, paura, rabbia, coraggio, cura, egoismo, noia, azione … Colei che sa è il tempo e lo spazio per sperimentare la libertà di vivere le diverse me; dove poter dare, dove poter incontrare altre creature in cammino come me, donare quello che ho già ricevuto e accogliere quello che ancora mi manca e di cui ho bisogno.
    Il mio esserci è frutto di un invito letto su Facebook e del coraggio trovato per fare il primo passo e venire verso di voi. Sono felice di aver iniziato questo cammino insieme a voi Alleate per... noi, creature uniche e irripetibili! L.

    k kks 23 02Mi soffermo sulla testimonianza di una di noi che ci descriveva come un albero: ho rivisto quella parte di me che non è mai stata accettata e alla quale neanche io ho dato modo di esprimersi, in quanto l’ho repressa per mancanza di coraggio e paura dei pregiudizi, rinunciando così alla mia spontaneità. Mi ha dato speranza il fatto che la maternità non è solo fisica e posso trovare altri modi per essere generativa. R.

    Ho assaporato Pienezza ed Essenza nelle riflessioni e nei gesti scambiati. Tutto è reso possibile da quel tocco così concreto che riusciamo ad essere l'una per l'altra, nella totale spontaneità, nel mostrarci per quelle che siamo. Oserei dire che insieme cuciamo uno spazio possibile dove ricordare il nostro nome. Siamo tutte Sara, siamo tante Principesse, ci siamo restituite la possibilità di una libertà reciproca, occhi negli occhi, lontane dal giudizio. Promemoria d'amore possibile.  La sensazione che rimane parla di una nuova generatività, possibile proprio dal punto in cui mi trovo. C.

    Messina, 26 novembre
    Alleate per … accogliere e donare cura

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    Ciascuna sceglie il colore dell’arcobaleno che la descrive

    La Provvidenza ci ha regalato una bellissima sala, alquanto spaziosa, e sr. Maria Chiara che si è unita a noi e ha animato il laboratorio di espressione corporea davvero prezioso che è andato in profondità.
    Demetra ci abita, in primis come figlie che hanno ricevuto un bagaglio più o meno prezioso dalla propria madre, e poi come donne impegnate a generare figli, relazioni, progetti,... Ci siamo riconosciute nella capacità di accudire e nutrire ed anche nella fatica di lasciar andare e di prenderci cura in modo sano di noi stesse.
    Un po’ come Sara che ha conosciuto il tempo della sterilità, del conflitto con Agar, di una nuova identità di cui essere consapevole anche nel rapporto con Abramo, lei che ha ringraziato e sorriso per il dono divino del figlio Isacco, ma ha avuto paura potesse condividere l’eredità con il fratello Ismaele, tanto da chiederne l’allontanamento.
    Quanto abbiamo sperimentato nel laboratorio e la benedizione finale hanno infuso nei nostri cuori la certezza che in questa alleanza di donne possiamo essere delle buone madri l’una per l’altra e questo rimane un dono potente, che siamo invitate a custodire, anche alla luce delle parole con cui ci ha salutate sr. Maria Chiara: “Sono felice di "essermi immersa" nella realtà di Colei che sa prima di lasciare Messina. È uno spazio ricco di vita e che genera vita. Grazie a ciascuna per la fiducia ed il coraggio con cui si mette in gioco attraverso questo strumento di Dio. Grazie per la cura che vi siete reciprocamente donate durante tutto l'incontro!!! È stata potente!”.

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     Catia, Carmelina e Susanna raccontano del weekend

     

    Ascoltiamo altre risonanze:

    Colei che sa è quella magia che, anche se la vivi da sei anni, fa sì che ogni incontro sia sempre nuovo, sia diverso dal precedente, sia profondamente toccante, al punto tale che i tuoi occhi sono lucidi per le lacrime. Arriva al cuore. A.

    Io voglio ringraziare ancora una volta il percorso di Colei che sa, per me una cura che mi ha permesso di crescere. Anni fa, la figura di Demetra era molto dominante in me, oggi mi sento una Demetra moderata, anche se sicuramente devo lavorare ancora tanto. Il tema di quest’anno mi piace particolarmente, perché è vero che da sole si può fare tanto, ma con delle alleate si ha una marcia in più, per questo... SOLE MAI! C.                    
     
    È stato bello vedere volti nuovi, "NUOVE ALLEATE" a cui auguro la perseveranza di frequentare questo cammino di cura per se stesse. A me auguro di equilibrare Demetra, imparando a lasciare andare.... per poter prendermi cura di me stessa. C.
     
    Non dovevo esserci, ma mi sa che Qualcuno ha voluto che io fossi presente, mi aspettava con una Parola che ha colpito abbastanza forte. Per me è difficile esternare le mie emozioni davanti ad altre persone, ho cercato di controllarmi con tutte le mie forze, ma alla fine non ce l’ho fatta. Lasciarmi andare, che cosa difficile per me, ma comincio questo cammino con tanta voglia di crescere umanamente e spiritualmente e non da sola. V.
     
    Il laboratorio mi ha molto colpita, mi ha fatto commuovere vivere il ruolo di figlia. Ho ricevuto una CURA particolare, mai sperimentata. Dico grazie alla compagna che mi ha fatto sentire accudita e comprendo che devo lavorare per prendermi cura di me stessa. Mi porto una forte alleanza tra noi donne, per me un dono sempre importante. Rimangono indelebili gli sguardi e la cura ricevuta. Grazie !!! M.

    ccm22 01sr. Maria Chiara conduce il laboratorio di espressione corporea

    Idolatrare mia figlia con comportamenti insani e pretendere dall'altro attenzioni che non può garantirmi: ecco la mia Demetra che distrugge. Ho lasciato la mia sciarpa lontana il più possibile da me, un inizio per correggere queste mie debolezze. Le dinamiche del laboratorio mi hanno concesso di piangere e ascoltare il mio dolore e poi alzare il capo e incrociare occhi che senza una parola mi dicevano tutto. Sono davvero felice di avervi incontrate: mi sento al sicuro, forte, degna e bella, quando sono con voi.  Molto bello è stato benedire sr. Maria Chiara che lascia un insegnamento forte. Colei che sa è sosta per tornare più sagge e prudenti ad amare la nostra vita.  E.

    Quanta vita, quanta bellezza, quanta profondità in Colei che sa! Mi sono sentita investita da tante emozioni. Un regalo conoscere le 4 dee che sono in ognuna, ma che debbono coabitare armoniosamente. Nel laboratorio ho sentito la cura, l'amore e la dolcezza di Gesù per me. T.

    Provvidenziale il tema centrato sulla figura di Demetra che mi è sempre fortemente appartenuta. In questo momento della mia vita, in cui i miei figli ormai adulti vivono e lavorano fuori, sento forte l'esigenza di ritrovarmi, di "essere" tutta intera. Non è affatto facile cambiare obiettivo verso cui dirigere la mia maternità. Proprio grazie al laboratorio, ho preso ancor più consapevolezza dei cambiamenti, del dover lasciare andare, perché adesso è una nuova "stagione" della mia vita. E poi, quando con altre tre "alleate" siamo state invitate ad accarezzare il peso, il dolore l'una dell'altra, ho avuto la sensazione che quelle mani fossero infinite e infinitamente dolci. Quelle mani hanno raggiunto le corde più profonde dell'anima mia. Come è accaduto a Sara, dopo che ci siamo benedette, ho avuto la certezza che anche il significato del mio nome fosse cambiato... ed è per questo che alla fine ho scelto il colore rosa che mi ispira tenerezza, cura, maternità, dolcezza, misericordia, compassione, empatia, perdono... realtà che adesso devo rivolgere a me stessa in questo nuovo cammino che mi aspetta. V.    

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    Roma, 26 novembre 2022
    Colei che sa: una scia luminosa
     

    cks u 22 01Il primo appuntamento delle romane ha fatto seguito al week end nazionale di ottobre: il ricordo era così nitido e forte che siamo entrate velocemente nel tema “Alleate per…”.
    Il senso di cura reciproca, lo sguardo gentile verso sé stesse e verso le altre, l’energia respirata, sono stati una scia luminosa che ha coinvolte anche coloro che non avevano partecipato: il video del week end e la condivisione di alcune hanno permesso di rivivere quell’evento di grazia.
     
    Energia rigenerante, energia del femminile, memoria… sono alcune delle parole emerse dai vari gruppi di condivisione. Il pomeriggio si è poi articolato nei laboratori di scrittura creativa, espressione corporea e polimaterico che hanno ripercorso i quattro archetipi femminili che ci accompagneranno in questo nuovo anno: la cura materna di Demetra, la passione di Afrodite, la tenacia di Atena, la custodia della saggezza con Estia, con uno sguardo speciale a Colui che ci sostiene e la cui alleanza non viene meno.
     
    La figura della Maddalena al sepolcro, rileggere il Patto d’Alleanza composto durante il week end e completare la frase “alleate per…”, sono stati momenti intensi. Bellezza, forza, attenzione, cura reciproca, emozione, gratitudine, gratuità sono le parole che sono riecheggiate alla fine dell’incontro.
     

    Ma lasciamo parlare alcune protagoniste:
     

       
       
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     Laboratorio polimaterico
     
       

    Mi ha colpito la grande onda di energia che si percepiva dallo stare insieme come gruppo di donne eterogenee per storia, provenienza, età ed esperienze vissute…ma accomunate dalla ricerca della propria interiorità e del proprio fiorire in maniera piena e unica.
    Mi sono portata a casa tanta energia e positività, consapevole che“noi siamo, solo se in relazione e comunione”. V.
     
    A volte nella vita di ricerca, da un incontro nasce un altro incontro. La ricerca spirituale non è magica ma si dipana attraverso segni. È così penso, sorridendo, quando mossa dal desiderio di star bene, incontro suor Elisa, che mi invita a partecipare a Colei Che sa. Il luogo un'oasi, l'accoglienza di suor Monica cordiale e semplice.Mi aspettavo facce tristi, dolori e lacrime condivise e invece ho trovato nuova linfa, energia e un abbraccio al femminile.
    Scelgo la danza che pian piano libera e ci libera, ora un cenno, un tocco gentile, ora i gesti prima timidi e impacciati man mano più netti e decisi a liberare la guerriera che è in noi, non per distruggere, ma per creare: guerriere di luce, di pace e gioia. S.
     

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       Laboratorio di scrittura creativa
       

    L'esperienza per me è stata liberante, rispetto ad alcune limitazioni che mi sono ritrovata sempre più addosso e "incatenavano" energia che ho scoperto avere dentro di me.
    Questo primo incontro mi ha aiutato a prendere in mano alcune chiusure e a mettermi in gioco. Alleata ad altre, alleata con altre donne che hanno lo stesso desiderio di ritrovare sé stesse ed essere generative per ciò che sono, così come sono!
    È stata un’esplosione di energia che covava dentro di me. Ho avuto il coraggio di rimettermi in ascolto e aprire le porte a qualcosa che nei giorni a seguire ho scoperto mettermi in reale contatto con il cuore di alcune persone incontrate.                                                              
    È stato prezioso dare nome alle lacrimeilluminate dalla Parola di Dio. F.
     
    Un’esperienza tutta al femminile, coinvolgente. È stato un prendersi cura di noi stesse, concedendoci del tempo. Un’esperienza colorata, rilassante e stimolante che mi ha invogliata a fare qualcosa di più per me stessa. A. P.

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    Week-end Nazionale

    21-23 ottobre 2022

    cks 22 3 logo link video Guarda il video

     

    Alcune risonanze di chi l’ha vissuto in prima persona e ha ricevuto doni speciali …
     
    Sono ancora immersa nelle emozioni, nell'atmosfera, nelle parole, nei volti del nostro Weekend. Spero che questa full immersion in Colei che sa continui, come sta facendo ora, a darmi l'energia positiva necessaria per tuffarmi nella quotidianità con vigore e discernimento, guidata e sostenuta dai modelli femminili che ci sono stati proposti con entusiasmo e maestria dalle oratrici. Penso agli archetipi del femminile che rappresentano le nostre predisposizioni innate, alla Maddalena con la sua vera identità, a Madre Francesca con la sua fiducia in Dio e la sua grande tenacia e a suor Raffaella sua degna "figlia" che con le sue intuizioni continua a generare vita. Spero di poter essere un'alleata delle persone che incontro, per mettere in circolo il bene ricevuto. La benedizione di Dio con cui ci siamo lasciate ci accompagni sempre. F.

    Colei che sa è un dono di Dio, di cui porta un volto chiaro e splendente, forse proprio il suo volto femminile. Ho avuto la sensazione che fossimo dentro ad un grande cuore luminoso e pulsante, che accoglie, riscalda e ama per restituirci al mondo nella nostra "parte migliore", in qualche modo un po' nuove. Sono grata di quanto ho ricevuto, mi sento più pronta e desiderosa anche di dare agli altri la luce che il Signore mi ha affidato, provando a piantare piccoli semi in altri cuori bisognosi, da cui spesso poi nascono altri meravigliosi frutti. M.L.
     
    L'incontro di Colei che sa mi ha aperto il cuore. Ho sentito l'abbraccio delle altre donne e la carezza di Dio. Mi sono sentita amata, accolta e non giudicata, libera di essere me stessa, senza dover indossare nessun tipo di corazza. P.
     
    Mi fanno compagnia i quattro archetipi: tutti ci suggeriscono di vivere più intensamente nel presente e lasciarci guidare dalla loro parte migliore. Ringrazio di queste giornate che abbiamo passato assieme. L. M.
     
    Mi sento così: scossa, agitata, in subbuglio... Un mix di sensazioni che pervadono corpo, mente, anima. Sento che qualcosa ha agito nel profondo. I 4 archetipi mi hanno restituito chiarezza in merito ad alcuni passi che da tempo sto provando a fare.
    La Maddalena: una forza, una tenacia da custodire e imitare... una donna saggia a cui ispirarmi!
    Le suore: una coccola! Tanta tenerezza, tanta cura, tanta premura.
    Lo sguardo di sr. Raffaella è stato una carezza e una presenza tangibile, ogni volta che i miei occhi incrociavano la sua foto!
    Mi sento meno sola, perché le mie difficoltà e i miei limiti, le mie parti belle e quelle incomprese, sono simili a quelle parti di tante "sorelle" che camminano e sfidano come me e con me! I.
     
    Per me è stato ritrovare 30 anni di storia delle Francescane dei Poveri. Ritornare a Frascati dopo un po' di anni, rivedere volti di donne conosciute da "ragazze", confrontarsi come se questi anni di silenzio non fossero passati. Le altre volte a Roma venivo portata, stavolta ero io che un po' ho provato a trascinare... quanta consapevolezza in più rispetto a 30 anni fa e quanto bisogno ancora di imparare! T.
     
    Lo sperare contro ogni speranza di Madre Francesca per dare forma a quel “desiderio di Dio” mi incoraggia a “credere possibile l’impossibile. Mi incoraggia a “restare piantata di fronte a Gesù con tenacia” e a dare voce a quello che sento davanti alla realtà. Gesù chiama Myriam per nome: lei rivive l’esperienza iniziale di incontro e diventa l’apostola che fa memoria della “riabilitazione”, che ha visto e vissuto, e se ne fa portavoce. La figlia amata che si fa discepola amata. L’agire dell’alleanza come “impegno” di diventare soggetto, di prendere una posizione e cercare uno “stile” nella vita di tutti i giorni. F.     
     
    Il weekend è stato una immersione in un'energia femminile rigenerante, dove eravamo madri, sorelle e amiche. Le proposte fatte sono state di crescita umana e spirituale in cui corpo mente e spirito sono uniti. Le relatrici, sono state semplicemente fantastiche, hanno messo dei semi di consapevolezza e crescita umana e spirituale. Ora sta a me farli crescere. L. C.

     

     Cosenza, 7-8 maggio 2022
    Al ritmo della primavera e dell’estate

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    È ripreso il ritmo delle stagioni e in questo weekend abbiamo assaporato i doni della primavera e dell'estate. Abbiamo iniziato con un tempo personale in cui contemplare i colori e assaporare i profumi della primavera nella nostra città. Di seguito in cerchio abbiamo condiviso ciò che più ci ha stupito di quanto abbiamo visto, ascoltato, odorato ….
     

    ccs785 03La Donna del Cantico che ci ha presentato
    sr. Michela ha continuato ad accompagnarci:
    si è approfondito il cammino di consapevolezza che lei ci suggerisce e ci ha condotte dalla chiusura dell'inverno all'apertura della primavera.
    Insieme con lei,
    ciascuna di noi è stata invitata
    a compiere tre azioni importanti:
    ALZATI amica mia, mia bella, risorgi;
    VA PER TE, va per il tuo bene;
    MOSTRATI, mostra il tuo viso, fa sentire la tua voce.

    Un momento molto forte è stato l'esercizio vissuto in cerchio nel mostrarci alle altre, così come siamo. Pur senza parlare, le emozioni trasmesse con i nostri sguardi sono state potentissime: abbiamo assaporato il cercare e l’accogliere lo sguardo di chi ci sa vedere per quello che siamo.

    Domenica la primavera ha lasciato spazio ai frutti dell'estate che ci ha trasmesso il gusto di essere dono e la bellezza di relazioni piene e sane. Abbiamo percepito la fecondità della nostra vita nel momento in cui diventiamo dono per gli altri e allo stesso tempo riusciamo ad accogliere i doni che la vita ci riserva e che ci arrivano soprattutto attraverso le relazioni vere di cui ci circondiamo.
     
    Alcune risonanze.

    ccs785 01È sempre bello ritrovarsi a colei che sa, è un'esperienza che almeno una volta nella vita dovrebbero fare tutte le donne: una finestra sul mondo dalla quale è possibile scrutare noi stesse, senza sentirci troppo sole. Questi due giorni sono stati pieni di forti emozioni, che hanno scavato nelle mie viscere... quasi come sentissi una voce lontanissima che con insistenza mi chiedesse di aiutarla... aiutarla ad uscire, a risalire, per scaldarsi al tepore della primavera e rilassarsi al caldo dell'estate. Una cosa difficilissima per me: sentire la mia voce, il mio grido d'aiuto, riconoscere le mie fragilità. Allora da oggi voglio regalarmi la gioia di amarmi, ascoltandomi, fermandomi, allentando le briglie che mi frenano, che mi soffocano, che non mi permettono di vedere chi realmente sono, chi potrei essere e chi vorrei essere. B.
     
    Ammirare i volti raggianti delle altre e scorgere un assaggio delle loro storie, uniti ai profumi della natura, sono stati assaggi di primavera. È stato bello ascoltare il rumore dell'acqua del fiume, ammirare il cielo, sentire i profumi dei fiori. Difficilissimo invece girare e incrociare gli occhi di ciascuna e anche lasciarmi guardare. Grazie per lo sguardo profondo di chi mi ha spiazzata, grazie ai volti che hanno sospirato, grazie ad A. per avermi accompagnata. Sono arrivata con il mio inverno e ho preso una boccata d'aria calda di primavera. Ho guardato le inferriate, gli animaletti piccoli che devastano la mia vigna in fiore. Voglio alzarmi e andare, voglio assaporare la primavera. M.

    ccs785 02Sabato ho iniziato guardando le nuvole, il loro lento movimento, il loro "andare per sé".
    Ho imparato a vivere con qualche nuvola ed a condividere i temporali con chi mi è più vicino.
    Ho imparato a rialzarmi, ad andare per me, ad essere per "qualcuno" ed accettare che "qualcuno" sia per me. Ho sperimentato che posso appoggiarmi e, allo stesso tempo, essere d'appoggio!
    Ringrazio ognuna di voi perché porterò tante tessere di questo incontro nel mosaico della mia estate! E.

    Colei che sa è quell’esperienza unica che ti svuota dentro e ti riporta nel profondo di te! È quel luogo dove mi permetto di andare al mio ritmo e non al ritmo di ciò che mi circonda! Sento che Dio mi chiede di uscire, di fiorire, di venir fuori dalle mie insicurezze e, come l’amato con la sua bella, mi invita con tenerezza!
    Grazie a ciascuna, perché custodisco gli sguardi di tutte! Ho visto occhi coraggiosi, impauriti, speranzosi, amorevoli, ma soprattutto tanta forza e tanto coraggio! Andiamo avanti G.

    L'augurio che ci facciamo è di imparare a rifiorire perché sia una primavera di speranza e un’estate di pienezza per tutte le donne del Colei che sa.

     

    Padova, 9 aprile 2022
    La donna del Cantico nella nostra primavera

    L’idea era quella di celebrare la primavera approfittando dello spazio all’aperto a disposizione nella parrocchia di Pontevigodarzere ma ben presto “si fece buio su tutta la città” ed è venuta giù tanta di quell’acqua (peraltro invocata per mesi!) che siamo rimaste al riparo della sala! Ce ne siamo accorte? Anche no, perché la gioia di rivederci tutte e 17 era già pieno sole, completata dalla presenza di sr. Monica Stasi, venuta da Roma per condividere il tema della primavera nell’esperienza della donna del Cantico di Cantici.

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    Abbiamo iniziato il pomeriggio prendendo del tempo per ricentrarci ed entrare in quello spazio libero dove impariamo a “so-stare”.
    Sr. Monica è stata poi brava a condurci nella profondità di alcune parole chiave, che sono fortemente risuonate nella condivisione finale.

          

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    Dopo un tempo di riflessione personale,
    ciascuna ha scritto sul petalo la parola che più le era risuonata in cuore.

    Rientrando in sala abbiamo composto un bellissimo fiore.

    Siamo al terzo quadrante di questo anno vissuto al ritmo delle stagioni!

    Abbiamo concluso il pomeriggio invocando su di noi tutte quelle benedizioni di cui la primavera è custode e memoria.

     

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    Benedetta sei tu primavera
    stagione del risveglio della vita
    fa' fiorire i nostri cuori con nuovi germogli
    e il ritorno delle foglie. Amen

    Benedetta sei tu primavera
    ci inviti a cantare nuove canzoni
    alle fredde regioni del nostro intimo.
    Donaci nuove danze. Amen

    Benedetta sei tu primavera
    stagione della Resurrezione, sacramento di promessa.
    Come Gesù ci inviti ad uscire dal nostro buio
    e correre incontro all'alba di una nuova vita. Amen

    Alcuni stralci delle risonanze molto profonde che il pomeriggio ha suscitato in noi.

    Le parole di suor Monica sul Cantico dei Cantici sono arrivate a pennello per il momento che sto vivendo. Sono risuonate in me. Il sentirmi bloccata dalle inferriate, il dover stare nelle nostre fragilità, le nostre paure, le difficoltà. Il vedere e sentire la primavera, la richiesta di alzarsi, di mettersi in cammino, di credere in sé... sono cose che sappiamo, ma non sempre sono capace di riconoscere.

    Mi rendo conto che sono prigioniera del mio io. Gli permetto di essere un giudice inflessibile. Sono io il peggior nemico di me stessa… e mi faccio un sacco di problemi per quello che avrei dovuto fare o diventare secondo i miei sogni… Oggi ho proprio capito che il mio sentirmi sempre fuori posto, mai all'altezza, è un tarlo che mi logora… adesso voglio solo gridare per liberarmi da me stessa e dai miei tarli!!
    Alzarmi per me stessa. Grazie.


    Alzarmi ed uscire, per me significa rischio, fatica, rimettermi in gioco. Vincere la paura del fallimento, la paura di non farcela.
    La primavera mi rimette in moto ma sento il bisogno di sostegno, di incoraggiamento. A volte mi sento sola…


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    La mia paura - il mio inverno - il tarlo - ho la forza di non sentirlo. La mia primavera calda, tiepida, dolce, bussa, la sento, debole, fragile, timida, chiede di essere VISTA, ASCOLTATA.
    Chiede di essere vista in tutta la sua bellezza, con le sue fragilità. Non posso farla fiorire la mia primavera, ascoltarla, se non curo anche la mia fragilità … Lasciare andare il freddo inverno -i tarli- e mi affido all'amore di Gesù che mi vede e mi ama così come sono.
    È la mia primavera.

    Donne in alleanza tra loro che credono possibile fiorire in questo caos.
    Io sono degna e preziosa e voglio esserci! Amore dato e amore accolto...

    Come il treno, il cui fischio ha più volte interrotto il silenzio del momento di abbandono iniziale, voglio correre sui binari tracciati davanti a me dalla cura di chi mi ama e non mi abbandona mai.  Non voglio più rimanere seduta ma continuare il mio andare anche nel buio della notte. Grazie per avermi ricordato che devo uscire, perché qualcuno sempre mi invita ad andare oltre la pigrizia e le paure del momento.

    Non fermarti, non lasciarti fermare dalle tue fragilità. Riconoscile, dai loro un nome e abbine cura. Non avere paura di affrontarle. Non sei sola. Non avere paura di chiedere aiuto. Credi in te! Sei preziosa…

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    È primavera… Ci siamo alzate, è il tempo di lasciare le nostre paure, le nostre preoccupazioni e di accogliere le nostre fragilità per poter andare, metterci in cammino. Non c'è più bisogno di nascondersi, non siamo più imprigionate, abbiamo imparato a riconoscerci e a cogliere la bellezza in ognuna di noi.

    Voglio prendermi cura. 
Tornare a vivere, per me con te, insieme si ha più forza.
    Voglio amare e donare, curare e vegliare. Insieme. Per sempre..

    Dobbiamo imparare a vincere le nostre paure per aprirci alla vita, per noi, per poter essere anche un aiuto a chi ne ha bisogno. Volerci bene per quello che siamo, imparare dagli errori e diventare migliori, evitando di chiuderci in noi. Lasciare andare tutto ciò che ci fa male, che ci fa soffrire, tutto ciò che in qualche modo ci può far chiudere. La primavera è un ritorno alla vita, ricominciare, ripartire. Un nuovo inizio.Esci dalla tua immobilità per vivere la tua primavera!

    “Alzati e va per te". "Il mio amato è per me, Io sono per lui”. Tutto questo è per me, è un dono per me; c'è una primavera per me e io sono per la primavera. Questo è il legame che Dio ha con il suo popolo e quindi con me. È un legame che è dono, appartenenza e alleanza…

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    Pieno di speranza il Cantico dei Cantici e soprattutto carico di fiducia in me da parte di questo sposo che mi consola. Il sapermi amata, cercata, desiderata proprio così come sono è qualcosa che mi riempie di gioia e di pace.Questa primavera fuori e dentro di me, ho il forte desiderio di "vederla e viverla", ma ho anche la grande difficoltà di farlo … mi sento nel grigiore dell'inverno. Soprattutto non trovo spazio per prendermi cura delle mie fragilità… Non so come poter fare.

    "Alzati e va per te". Questa donna prigioniera, chiusa, ripiegata, triste, abbandonata sono io, ma mi sembra anche di non sentire nessuna voce, nessuno mi cerca. Sono io che cerco il "volto di Dio", nessuno cerca il mio. Ed è vero che, uscita, sono di nuovo precipitata in un dirupo... ossa rotte... salute fragile... Sto cercando dentro il tunnel al buio. Non devo più guardare alle cose passate, piuttosto guardare il germoglio che spunta nel deserto. Il germoglio è piccolo, per questo non l'ho ancora visto. Ma quanto bello sarebbe godersi la primavera, i verdi germogli, un briciolo dell'amore di Dio raggiungermi. Non essere più l'abbandonata ma l'amata.

    Eh no, pure l'Antico Testamento ci si mette! Non bastavano le amiche a dirmi di "alzarmi", "uscire" e farlo soprattutto per me. Devo dire che qualche volta l'ho già fatto, ma dovrei scegliere di farlo più spesso. Sr. Monica ha detto che nessuna è autorizzata a dire che non conosce nessun diletto, perché Dio, il diletto per eccellenza, c'è sempre per tutte ed è pronto a dire anche a me: "tu sei bella!"... devo solo aprire le orecchie e crederci, io per prima!
     
    Come ultimo gesto, alcune di noi si sono offerte a prendersi cura delle piantine di garofani, che erano parte della decorazione della sala. A nome di tutte lo stiamo facendo, come segno di vita, di speranza e di alleanza fra noi. Ed ecco le foto dei progressi!

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    Messina, 30 aprile 2022
    Primavera, tempo di rinascita

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    Ci siamo date appuntamento in un posto incantevole sui colli messinesi, circondate da un’esplosione di colori, dolci cinguettii, odori freschi ed avvolgenti. Tutto parlava di vita, di ripartenza, di speranza…. di primavera!!!
    Ci siamo messe in cammino e ci siamo regalate un tempo tutto per noi, lontane dalla routine e dai doveri quotidiani, godendoci la natura rigogliosa che ci avvolgeva.

    Alla partenza ci è stato consegnato un sacchetto in cui raccogliere, lungo il tragitto, ciò che più ci colpiva… il raccolto più prezioso, tuttavia, è stato quello dell’anima che ha potuto gustare e custodire le emozioni ed i pensieri più profondi, scaturiti dalla pace sperimentata, immerse in tanta bellezza.

    A metà percorso ci siamo fermate per vivere un breve tempo nel bosco e riflettere, riposarci, ammirare, annusare, esplorare. Nel riprendere il cammino ciascuna liberamente poteva avvicinarsi ad un’altra e regalarle parole con le quali le restituiva come appariva ai suoi occhi. È stato bello sentirsi descritte in vario modo, con qualità che spesso non ci riconosciamo. Il cammino si è rivelato un tempo propizio per conoscerci di più, rafforzare o instaurare nuovi legami con le altre compagne di Colei che sa.

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    Arrivate alla meta, dopo un pranzo gustato all’aperto in un bellissimo prato verde, abbiamo ripreso la narrazione della donna del Cantico dei Cantici, nella sua primavera ed insieme a lei, ancora una volta, ci siamo messe in movimento. L’inverno è passato e la natura offre i segni inconfondibili della primavera, segni che non dipendono da noi e dai nostri tempi; a ciascuna spetta la decisione di uscire per onorare e vivere la propria primavera o restare rinchiusa nella propria “prigione”.
    Infine abbiamo realizzato un mandala, con quanto raccolto durante il cammino: ha restituito a tutte la bellezza delle nostre primavere che si compongono e rafforzano vicendevolmente.
     
    Ecco le risonanze di chi ha goduto di questa giornata.
     
    Ho nel cuore un grande senso di gratitudine verso Dio e verso ognuna!
    É stata una splendida giornata, in ogni cosa ho sentito la presenza di Dio: nei momenti di silenzio mentre passeggiavo in mezzo alla natura, nei fiori colorati e diversi, nella semplicità e bellezza di ognuna! E in questa bellezza "Io Esisto "! T.

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    Esperienza particolarmente intensa e carica di emozioni, quella vissuta oggi. Una gratitudine immensa mi riempie il cuore. "Vedere" e "apprezzare " il bello della natura e il positivo presente in ognuna di noi mi sostiene, mi fa sentire meno sola, mi aiuta a liberarmi da paure e pregiudizi, mi avvicina al modo di amare di Dio. P.

    La strada si è rivelata condivisione di passi, confronto con chi ti cammina accanto, ascolto, silenzio.
    Tempo di primavera. Tempo per alzarmi e perché no, anche di espormi. Mi spiacerebbe rimpiangere per non aver vissuto ciò che è per me.
    Grazie a tutte. A.

     
    Nella vita ho già trascorso, con dolore, inverno ed autunno; sono stata l'Amata dietro le sbarre ad aspettare eventi di rinascita e più aspettavo e più mi ripiegavo su me stessa. Poi, ho voluto accogliere "la" chiamata dell'Amato, che mi invitava a rialzarmi "per me".
    Sì, aveva atteso dietro il muro, ed io voglio aggiungere, che sarà stato addolorato nel vedere così poco desiderio di vita nuova! Occorreva, quindi, ri-alzarsi, ascoltare l'invito che sussurrava parole positive, come quelle che ciascuna di noi ha detto alle altre. La Sua buona novella, ed anche la mia, è che si può rinascere e germogliare, e dare anche frutti, a sua volta da donare. F.

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    È primavera ogni volta che mi metto in movimento e permetto agli altri di raggiungermi,quando i miei valori sono in equilibrio con la verità,quando racconto la mia sapienza,se lascio andare ciò che non dipendono da me.È primavera quando riconosco che la mia vita ha valore e genero vita;quando accolgo e godo della bellezza che mi circonda,quando riconosco che tutto questo è per me.È primavera quando una camminata, parole semplici e tanta bellezzami rigenerano il corpo e lo spirito. G.
     
    Dopo ogni incontro ricevo sempre emozioni inaspettate e oggi anche tanti apprezzamenti positivi. La semplicità di questa giornata di primavera e di rinascita mi ha regalato, ancora una volta, tanta voglia di condividere insieme questo cammino di vita. Grazie a tutte voi. P.
     
    Questo è ciò che ho portato con me: il dono ricevuto dalla primavera, dal tempo e dai preziosi momenti condivisi con tutte e anche con me stessa. Ho vissuto la tensione che provoca il sentirsi osservata, l'attesa di cosa sarei riuscita a dare, l'attenzione nel cogliere l'altra nella sua bellezza e fargliene dono con una "semplice" parola. E poi ascoltare che sono preziosa, dolce, sensibile, ma anche bloccata: tutto questo, insieme alle attenzioni che mi sono state regalate, sono un prezioso promemoria e non solo per le giornate più buie. Grazie! L.
     
    Immersa nel silenzio della natura, ho potuto riflettere, osservare e ascoltare.               
    Primavera per me è tempo di alzarmi e uscire. Voglio lodare e ringraziare il Signore per ogni dono. C.

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    Primavera: intorno a me tutto si rigenera, la natura è un tripudio di colori, odori e suoni dolcissimi che sussurrano all'anima. Mi sono riempita di vita ed ho vissuto una passeggiata ristoratrice nella natura, una sosta di riflessione che mi ha aiutata ad accogliere le qualità che a volte, anche inconsapevolmente, trasmetto agli altri, ma non penso di avere. Una giornata libera dagli impegni che limitano, circondata da tanta bellezza, tutta PER ME! Grazieeee. C.
     
    La condivisione lungo la strada mi ha toccato il cuore specialmente per alcune parole che mi sono state dette, che forse già sapevo, ma che è bello ascoltare. Durante la storia della donna del Cantico mi sono rivista in momenti della vita nei quali ero imprigionata. Adesso sono in una fase che può essere una primavera, ma dipende da me, dal permettere agli altri di raggiungermi, dal guardare le cose con una prospettiva diversa. Posso e voglio essere felice pienamente!
    Grazie infinite a ciascuna per la compagnia senza la quale Colei che sa non sarebbe il posto bello e accogliente che mi piace, mi fa stare bene e mi rigenera l'anima. C.

    Pistoia, 26 marzo 2022
    L’amore ferisce e fa rifiorire

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    Questa volta ci siamo dedicate un’intera giornata per aprirci e accogliere primavera e estate insieme. Il luogo scelto, la bellissima villa Rospigliosi con il suo splendido giardino, ha facilitato la contemplazione, l’ascolto e la condivisione.
    La donna del Cantico si è svelata a noi attraverso le sapienti parole di sr. Michela: una figura forte e fragile insieme, una donna che cresce nella consapevolezza del suo valore davanti a se stessa e agli altri. Si alza dalle sue immobilità, esce e diviene “muro”, sostegno, appoggio, lasciandosi guardare e guardando con benevolenza e accoglienza il mondo che la circonda.

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     Condivisione a due  
       

    Le dinamiche corporee, la condivisione, la scrittura creativa sono stati strumenti che ci hanno permesso di stare in dialogo con noi stesse e con le altre. La primavera è dunque arrivata, era già presente nel rigido inverno, stava germogliando sotto terra, fremeva dentro gli alberi e poi improvvisamente è esplosa. Abbiamo visto la sua Bellezza, l’abbiamo respirata, ci abbiamo camminato dentro, l’abbiamo assaporata nel frutto maturo che ciascuna si è portata a casa e nel dono della pace che insieme vogliamo costruire.

    Ed ora spazio alle risonanze.

    Il cammino di Colei che sa mi sta portando alla consapevolezza delle mie fragilità e a condividerle senza la paura del giudizio degli altri. Io sono importante, sono un muro con delle solide fondamenta e posso superare tutto quello che succede nelle stagioni della vita con l'Amore per me e l'Amore per gli altri. P.
     
    La dolcezza del Cantico dei Cantici visto con occhi femminili mi ha portato alla profonda scoperta di luoghi inesplorati della mia anima, mi ha fatto respirare il profumo del mio essere donna e mi ha indicato la strada per la felicità. Come sempre la Parola di Dio parla lingue diverse, nei diversi momenti della vita per poterti raggiungere ed abbracciare. S.

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       Cerchio di accoglienza reciproca

    "Colei che sa" è un'occasione per riscoprire la bellezza di essere donna. Le donne della Bibbia sono diventate così vicine alla mia vita e sono per me un esempio di coraggio, forza, fede, amore verso se stesse e verso gli altri. Mi ha stupito come all'ultimo incontro ci siamo aperte l'una all'altra facendoci accogliere e accogliendo a nostra volta.
    È stato bello sentire la cura delle altre donne. Ho partecipato agli incontri con mia figlia di pochi mesi e non è stato un impedimento come temevo. Anzi, alcune dinamiche hanno acquisito un significato più forte con la piccola. E poi non è mancato il sostegno delle suore e delle altre donne. "Colei che sa" mi ha ricordato che vale la pena aprirsi e farsi amare, che fuori da me c'è una primavera in fiore senza che io faccia nulla, che le donne sono una forza quando creano alleanza, sono un motore d'amore. L.

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    Avere una giornata (quasi) tutta per me: questo è già di per sé prezioso, ma lo è ancora di più il modo in cui l'ho passata. Scoprire i personaggi femminili della Bibbia in una dinamica nuova e attuale, capire il nesso tra loro e me stessa: è un arricchimento speciale, diverso dal solito. Un'immensa gratitudine va alle nostre guide spirituali che s’impegnano per farci vivere tutto questo. S.

    Mi sono rivista molto nella donna del Cantico dei Cantici. Io arrivavo dall’esperienza precedente di novembre, dove in me c’era solo e soltanto l’inverno: tutto gelido, chiusa completamente in me stessa, soffocata da paure che mi turbavano. Ho tralasciato i miei cari, trascurato mio figlio, fino a che un giorno il Signore ha deciso di donarmi un’altra creatura che porto in grembo e lì ho proprio sentito che mi ha urlato: “Adesso alzati e va”.Ed è così che ho fatto, mi sono rialzata ed ho riscoperto tutte quelle persone che in realtà sono sempre state lì per me, mi sono ritrovata ed in me è risbocciata la primavera. Grazie a tutte per la calorosa accoglienza. J.

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    Non dirò che è stata una bellissima giornata, già lo avete detto tutte, se però dovessi esprimere con pochissime parole la giornata di sabato direi "colei che è", perché tutte eravamo qualcuno lì sabato, noi individualmente e basta, non moglie, non mamma, non nonne, non il ruolo che abbiamo nel mondo del lavoro, in parrocchia e chi più ne ha più metta, eravamo solo, si fa per dire, la nostra realtà più intima, più vera, senza ruoli, senza maschere. Ecco io mi sono sentita "colei che è". C.

    Sono arrivata a far parte di questo gruppo a primavera inoltrata...
    Contenta della bellissima giornata, di aver condiviso le nostre emozioni, di aver scoperto donne gioiose, fragili e forti allo stesso tempo. Ognuna con la sua realtà, ma sicuramente quasi tutte con emozioni simili alla donna del Cantico.
    Nella mia esperienza di vita ho sempre avuto contatti con sacerdoti e laici; solo ultimamente, da Dio mi sono state messe davanti delle suore (comprese voi SFP).
    Sto scoprendo che siete una realtà bella e speciale, con una gran dose di semplicità e sensibilità, avete una grande forza e doni diversi che il buon Dio vi ha donato. Grazie di cuore. M.

    La mia vigna (o meglio oliveto) ce l’ho davanti, ma c’è un muro: sono io o sono ostacoli per raggiungerla? Questo mi porto da una giornata fantastica come quella di sabato. Grazie a tutte. E.

    Tempo per incrociare gli sguardi intensi di altre donne e in quegli sguardi trovare me stessa e Dio. Tempo per rimettermi in moto sapendo di non essere sola, di essere forte e fragile allo stesso tempo e di non dover nascondere la mia debolezza... M.C.

     

    Roma, 19 marzo 2022
    Al ritmo della primavera

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    Ecco che la primavera è arrivata a Colei che sa! L’abbiamo potuta ammirare insieme e l’abbiamo “sperimentata”. Ecco quanto scrive una compagna di viaggio:

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    “Ci è stato proposto di scegliere uno dei sensi per chiedere alla primavera cosa aveva da dire di sé e cosa avesse da dire a me.Ho scelto di ascoltarla...
    Ho fatto fatica a farmi largo tra i rumori del mondo, anche lei - la primavera - ha fatto fatica a farsi sentire, ma poi l'ho sentita e finalmente l'ho ascoltata.
    Un dono immenso che ha pacificato tante mie angosce, tanti pensieri sospesi, ha accolto tanti miei desideri.Ha risposto con le sue voci, con i suoi suoni, leggeri, sommessi, discreti, alle mie domande confuse, rumorose, quasi violente...Ha risposto senza parole e io, nell'ascoltare questo suo insistente e armonico silenzio ho risentito un'antica gioia riaffiorare dentro, una nostalgia di pace che mi ha fatto capire che la guerra, quella del mondo, come quella interiore si combatte e si può vincere solo così: piantando ogni giorno piccoli semi di pace.” E.

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    Quanto_vissuto_nel_laboratorio_sensoriale_ha trovato_una_forma_attraverso_i laboratori di danza, di scrittura creativa e con i polimateriali. Ognuna ha potuto scegliere dove esprimersi.

    cks roma 19 3 01       
       

    “Il_laboratorio_di_danza_è_stato_un momento veramente emozionante e intimo...esprimere con il movimento del corpo la mia primavera, sentirmi come un giglio tra i rovi, cercare di superare tutte le paure e le ansie dell'inverno passato per riuscire a far germogliare la fiducia in me stessa ed in quello che sarò in grado di affrontare mi porta ad un immenso senso di gratitudine verso questa giornata, verso le altre compagne di viaggio.” P.

    La donna del Cantico dei Cantici ci ha introdotto attraverso piccoli segni: il profumo, la luce del giorno che si allunga, il calore … in attesa dei frutti che ora sono solo germogli. L’invito ad alzarci ed è un invito rivolto a me, a ciascuna di noi per trovare la primavera che ci abita.
    E “ora si può credere a quello che ci accade, credere all’aria che ci accoglie quando usciamo e al saluto di chi incontriamo, alla notte che viene, alla luce che rimane”. (cfr. F. Arminio). 

    cks roma 19 3 00 mAbbiamo concluso l’incontro con un momento di condivisione, riconoscendo cosa dovesse ancora sciogliersi del nostro inverno e cosa invece stava per germogliare.
    E continuiamo a fare esperienza che un invito accettato con un po' di difficoltà, poi si riveli una nuova possibilità di fioritura:

    "Ho iniziato il percorso di "Colei che sa", con qualche dubbio e incertezza, ma ben presto mi sono dovuta ricredere.
    "Colei che sa" rappresenta per me uno spazio di rinascita, dove posso riflettere e confrontarmi con altre donne, uno scambio reciproco dove lasciar andare paure e fragilità.” I.

     

     Cosenza, 26 febbraio 2022
    Inverno: tempo per fermarci, vederci e scegliere ciò che ci appassiona

    È stato un pomeriggio di grande bellezza quello vissuto insieme.
    Accolte nella splendida cappella del rosario di San Domenico, intima, accecante e sufficientemente fredda, come l’inverno, stagione da cui ci siamo fatte ispirare e interrogare.

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    Il ghiaccio è stato rotto subito con una danza che ha scaldato i nostri cuori ed è stata una richiesta di pace per i nostri fratelli e sorelle dell’Ucraina affinché possano ricevere calore, luce e speranza.
    Vivere i nostri inverni, capire come starci è stato il quesito con cui abbiamo iniziato. L’inverno? Un tempo difficile e non vediamo l'ora che passi, prima possibile. Ma è anche un tempo per ascoltare, prendersi cura di noi stesse, per fermarsi e ascoltare anche Dio. Per ognuna di noi è una "stagione" diversa e i nostri corpi nel rappresentarlo hanno preso forme diverse e originali.
    L'intervento di Maria Francesca, ci ha fatto riflettere e accogliere quello che il nostro inverno ha fatto nascere in noi, prendendocene cura come si fa con un figlio mentre cresce in grembo.

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       Condivisione in piccoli gruppi
       

    Le emozioni hanno trovato espressione con i mandala: ognuna ha colorato il suo inverno con i colori cupi caratteristici di questa stagione, ma anche con quelli forti e pieni di speranza che comunicano la nostra voglia di rimetterci in moto.
    Siamo state in compagnia della donna del Cantico dei Cantici che ci ha spronate a vivere il nostro inverno prendendoci il tempo, per capire ciò che siamo veramente e appassiona la nostra anima.
    Il momento della relazione e della condivisione in piccoli gruppi ci ha arricchito profondamente, come succede fra amiche.

    Ci siamo anche guardate e scrutate negli specchi: dietro sciarponi e cappotti ci siamo VISTE e anche commosse !!!        
                                                                                 

    Alcune risonanze

    Oggi non è stato facile. Ero lontana dal calduccio del mio isolamento. Mi sono sentita in qualche tratto smarrita! Ma l’incrociare gli occhi con qualcuna mi ha dato coraggio. Sono sguardi di tenerezza che danno forza, che ti fanno dire davanti a quello specchio: “sono capace di amare”! Forse la donna del Cantico dei Cantici ci ha messo un po’ ad alzarsi, ma ha avuto il tempo di riflettere su ciò che contava veramente per lei! Oggi ho assaggiato un po’ di tepore primaverile, forse domani nevicherà perché l’inverno ancora non è finito. Intanto gioisco per questa ritrovata alleanza e ringrazio Dio per il dono di ciascuna di voi. M.

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     Laboratorio con il mandala
     
       

    Un tempo di grazia e pace quello che ho vissuto oggi pomeriggio, un tempo per prendermi cura di me, un tempo in cui ascoltare Dio, rileggere attraverso un mandala il mio intimo e condividere con volti vecchi e nuovi. L' inverno una stagione lunga e che toglie il fiato. Darne oggi la lettura di un tempo in cui ho la possibilità di pensare, provare a pianificare, proiettare nelle stagioni successive progetti, desideri e azioni ne ricalibra profondamente il significato.
    Il nero, il grigio, il verde, il rosa i colori che ho scelto in questo viaggio introspettivo di oggi; il cerchio e gli spigoli mi hanno rapita subito mostrandomi immediatamente chi sono. Nello specchio ho visto occhi pieni di luce, di entusiasmo e di gioia che non vogliono lasciare posto a rabbia, rancori e rovi. Non mi interessano i rami secchi voglio coltivare i desideri più profondi. S.
                               

    Quando vivo l’inverno più profondo, mi sento ripiegata su me stessa, delusa per i frutti che non ci sono e spaventata di restare nella desolazione. La mia attenzione adesso va sul fatto che proprio quando sono nel vuoto e nella mancanza è importante chiedermi "cosa voglio veramente” e "cosa scelgo". L'assenza fa spazio ad una presenza, al desiderio di scegliere cosa appassiona la mia anima, come la donna del Cantico. Nel mio inverno di inizio incontro ero accasciata verso il basso, ripiegata, con le mani strette l'una all'altra, gli occhi rivolti verso il basso, il corpo rassegnato e bloccato. Alla fine ho alzato gli occhi verso l'alto, ho aperto le mani, sono mani desideranti e pronte a ricevere quello che arriva, se io mi muovo nel rispetto della mia anima. M.

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       Dinamica con lo specchio
       

    Ieri è stato un incontro forte, che ha toccato note dolenti, che mi ha messo davanti a dei miei limiti: quanto è difficile dirmi ciò che voglio e dirlo a voce alta, perché nel momento stesso in cui lo dico faccio i conti con la paura di non ottenerlo e la paura immobilizza, blocca, mi gela, mi porta l'inverno dentro. Anziché fuggire dal mio inverno devo imparare a "stare nei processi", a fare esperienza delle mie debolezze, delle mie ombre, a riconoscerle ed accettarle. Questo per amare me stessa in primis. Mi ha stupito come davanti allo specchio, abbandonata la frenesia e l'agitazione che mi portavo dentro, le prime parole che mi sono uscite dal cuore sono state: "Tu sei meritevole d'amore" e senza dubbio posso dire che questo è un frutto che negli anni mi ha donato Colei che sa.
    Continuo a sentirmi "un narciso nella valle di Saron", ma riconosco e me lo dico che vorrei essere vista e riconosciuta come "un giglio fra i rovi". L'inverno allora diventa tempo di consapevolezza di ciò che sono, di come sono e di cosa voglio. Riconosco che "sono malata d'amore io". A

    Anche quest’ultimo incontro, come sempre, mi lascia una serenità interiore che non sempre possiedo.
    La fretta, il lavoro, gli impegni... tutte cose che non lasciano spazio per me. Invece ieri no!
    I tempi sono stati scanditi dalla riflessione e dalla pace interiore; il Cantico dei cantici e la condivisione mi hanno aiutata a mettere a fuoco il freddo che mi porto dentro. Altrettanto intenso il momento dello specchio: lì mi sono vista stanca ma viva, con la voglia di ripartire sempre e di continuare a cercare la bellezza e l'amore che dal mio inverno sono ancora in grado di tirare fuori! Puntando sempre in alto. E.

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    Messina, 12 febbraio 2022
    L’inverno: tempo di introspezione, di scelte e di preparazione

    Dopo le dovute presentazioni condividiamo, soprattutto con le nuove, il valore che per ciascuna ha il partecipare agli incontri di Colei che sa, ed è bello sentire le tante sfaccettature e i diversi doni che offre questo percorso.

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    Continuiamo il pomeriggio guardando, riflettendo, rivivendo, sentendo nel nostro corpo la stagione dell'inverno: con un sottofondo musicale, iniziamo a muoverci liberamente al centro della stanza, ascoltando il ritmo di brani diversi.
    Durante l’ultimo pezzo una di noi dà voce al proprio vissuto tipicamente “invernale” e così si racconta: "L’inverno, non vedo l'ora che passi e prima possibile.  Scappo, corro, accompagni i figli a scuola, faccio salti mortali per far coincidere lavoro, uscite con gli amici, attività sportive.
    Il tutto spesso all’insegna della pioggia e del freddo. Un vero stress!!!
    Riposo? Solo la domenica … forse … sempre che non ci siano imprevisti o le visite ai parenti. Tutto qua? Decisamente no, l'inverno rappresenta anche qualcosa di più profondo e di più intimo. È la stagione in cui tutto rallenta, gli animali vanno in letargo, la natura si assopisce, qualcosa muore e ci si prepara a un nuovo ciclo di vita. L’inverno allora è anche tempo di silenzio, di ascolto, possibilità di rallentare il ritmo. È il momento in cui fare i conti con la mancanza di luce e di calore, con il mio buio. È la possibilità di accogliere e abbracciare questo mio buio e starci senza rifiutarlo o temerlo, in attesa della luce che certamente verrà. L’inverno mi insegna a scendere in profondità, a fermarmi, a riflettere per ritrovare l’essenza, lo spirito vitale che mi anima. È il tempo per smetterla di correre freneticamente e di lasciarmi vivere, è il momento propizio per chiedermi “ma io che cosa voglio veramente?”. È il tempo in cui ci scopriamo vulnerabili e fragili, nostalgiche ed anche tristi. L’inverno è il tempo per lavorare su me stessa ed essere operosa, per pianificare cambiamenti e prepararmi al nuovo che verrà e al quale desidero aprirmi con speranza e fiducia". A.

    Alla fine del brano ognuna di noi assume con il corpo una personale posizione che rappresenta il proprio stato d'animo e il proprio vissuto tipicamente “invernale”.

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    A seguire ascoltiamo come la donna del Cantico dei Cantici vive alcuni momenti difficili e invernali del proprio percorso: alla fine la vediamo determinata e coraggiosa che cerca per le strade della città il suo Amato che ha perso e non risponde ai suoi richiami. Nonostante venga picchiata dalle guardie che fanno la ronda, non rinuncia e chiede aiuto, affinché continui la ricerca e in qualche modo arrivi al suo Diletto la notizia che c’è un’anima malata d’amore che lo desidera e lo attende.

    Terminiamo con un laboratorio creativo dove ci identifichiamo con un castello che ritagliamo insieme a soldati nemici e alleati: diamo nome ai punti deboli che minacciano le mura della fortezza e il tesoro che vi è custodito, mentre posizioniamo nei punti strategici le guardie, ossia ciò con cui possiamo allearci per difenderci dai nemici.

    Ecco alcune risonanze.

    Ho sempre pensato che la mia stagione preferita fosse l’estate, ma ho scoperto di sentirmi particolarmente a mio agio con l’inverno.
    Mi sono rivista molto nella donna del Cantico, mi ha colpito profondamente il guardarla stravolgere il suo atteggiamento, proprio “grazie” all’inverno che stava vivendo. Non c’è stata più alcuna titubanza in lei, ma una volontà inarrestabile che, così mi piace pensare, l’ha fatta andare ben oltre ciò di cui lei stessa si riteneva capace. L’ho guardata “dall’esterno”, perché mi sembrava proprio di vederla e ammirarla; avevo il desiderio di dirle: “Ti aspettavi di essere capace di tanto? Agli occhi del mondo potrebbe sembrare che stai sprofondando, ma io ti vedo meravigliosa”. E, di riflesso, mi dico: “Quanto siamo meravigliose pure noi, ancor prima che arrivi un inverno particolarmente freddo a ricordarcelo? O una primavera a dirci che anche quest’anno abbiamo costruito un pezzo di vita”. S.

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    Oggi non dovevo esserci per un impegno già preso, ma nei giorni scorsi qualcosa mi ha spinto sempre più a chiedermi di che cosa avevo davvero bisogno per alleviare alcune sensazioni che ultimamente fanno rumore in me. Avevo necessità di ricavare un tempo per me, in questo fine settimana, e così eccomi qua. Da questa giornata mi porto molta più consapevolezza del cammino spedito e buono che sto facendo. Ho dato nome alle mie fragilità, ai possibili nemici che fanno leva su di essa, riconoscendo però quanti altrettanti alleati oggi ho, per far fronte e saperci dialogare. Per la prima volta ho sentito che il tesoro da custodire sono io... Perché ho scoperto che solo così posso offrire sostegno agli altri. È stato un pomeriggio di libertà, di cura, di ascolto di me stessa e di condivisione. Sono grata all’amica che mi ha dato un passaggio per aver condiviso un pezzo della sua storia e a voi tutte che ci siete state e avete donato parte di voi. Grazie a suor Michela per come crede nella mia e nostre vite.

    pdd me f 02L'inverno è una stagione difficile, impegnativa. In realtà a me piace questo tempo, fatto di regole, ordine, quotidianità, ma mi manca la luce delle belle giornate di primavera, tuttavia sperimento che il buio aiuta a riflettere. Inoltre col freddo ti rendi conto di chi ti è accanto davvero e ti riscalda.
    Mi sono resa conto che io ho paura dell'inverno, del freddo, delle brutte giornate, ma in fondo ci so "stare", lo so affrontare, perché per ogni nemico ho un soldatino pronto a combatterlo.... e non sono persone in carne ed ossa, ma mie caratteristiche, forze che credo di non avere, ma riemergono sempre nel momento opportuno. Io sono la cura per me stessa! C.

    L'inverno è quella stagione del mio cuore che mi porta a sminuirmi, a considerare "normale" tutto ciò che faccio, tutto ciò che sono. La grande MAGIA sta nel trasformare il mio inverno in una splendida giornata di sole. Accogliere con un grazie un complimento ricevuto.
    Guardarmi indietro e dire: “Caspita, ho fatto tanto!!! Ho lavorato tanto per essere così, non sono poi così male. La grande MAGIA è guardare avanti con la certezza nel cuore di voler fare ancora tanto.... e ancora di più. A.

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    Grazie per questo appuntamento che aspetto sempre volentieri, perché tutte le volte mi dona qualcosa di speciale, insieme a tante protagoniste che come me si raccontano e si confrontano, mettendo a nudo la propria anima, quella più nascosta e più fragile, ma profondamente autentica. I nemici spesso sono i nostri limiti, ma se recuperiamo noi stesse, troveremo la forza per reagire, insieme a una consapevolezza di noi che ci fa amare ancora di più la nostra vita e i suoi tesori che nascondiamo gelosamente.
    Grazie a questo gruppo tutto al femminile! P.

     

    Padova, 5 febbraio 2022
    Gli inverni della vita: Giuditta colei che sa

       
       
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    Che gioia! In un tiepido sabato di febbraio, nella meravigliosa cornice dei colli padovani, abbiamo finalmente potuto incontrarci: quanto ci mancavano i nostri occhi, i nostri pensieri, le nostre parole vissute in presenza. È stata una scommessa organizzare questo incontro, ma è bello vedere che siamo in tante, 23, che la pandemia ci ha cambiato, ma non è riuscita a spegnere la nostra voglia di stare insieme.
    Con noi oggi c’è anche la dott.ssa Roberta Ronchiato che ci fa conoscere Giuditta e con la sua storia di donna, di vedova, di sapiente, ci aiuta a dare una nuova lettura agli “inverni” che tutte noi ci troviamo ad affrontare nelle nostre vite. Giuditta, che si trova in una situazione di lutto (inverno), dopo un periodo lungo di isolamento, capisce che è il tempo di uscire, di prepararsi, di agire perché il suo popolo ha bisogno di lei e della sua saggezza. Con l’aiuto di Dio e con il sostegno del suo popolo, avrà ragione del suo nemico e taglierà la testa ad Oloferne.

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    Anche noi durante gli inverni delle nostre vite possiamo decidere di rimanere in letargo (conservare le energie e restare in attesa), oppure di fuggire (allontanarci dai problemi e “migrare” verso situazioni più confortevoli), oppure ancora, di preparare una nuova primavera.
    Tutti e tre gli aspetti dei nostri inverni possono essere utili per superare i periodi difficili, ma sempre abbiamo bisogno di concludere le nostre esperienze “invernali” con una preparazione e una speranza nella primavera.
    Nell’esperienza dell’inverno abbiamo un’unica certezza: la presenza della nostra sorgente di acqua viva che è Dio. A volte la sorgente non è facilmente raggiungibile, i nemici ci privano della fonte di vita, ma sta a noi uscire dal nostro lutto, prepararci ad affrontare i nostri dubbi, le nostre guerre e le nostre fatiche, sapendo che, se vogliamo, Lui è con noi.

     Dopo questa meravigliosa esperienza di ascolto, la giornata continua con un laboratorio in cui siamo invitate a prendere una posizione fisica che esprima i nostri inverni.

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    Guardandoci scopriamo che alcune di noi si chiudono, altre si stendono, altre ancora si rannicchiano: i nostri inverni sono diversi!

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       Laboratorio con lo zentangle  

     Così come sono diversi i disegni (zentangle) che ognuna di noi crea nel suo “fiocco di neve” da appendere al cartellone delle stagioni: i fiocchi, tutti insieme, fanno una splendida nevicata!

    E dopo aver condiviso qualcosa che ci ha colpito di questa bella giornata trascorsa insieme, arriva il momento del saluto e della benedizione reciproca. Purtroppo ancora non possiamo ungerci a vicenda, ma le nostre mani si alzano e cerchiamo di darci reciprocamente la forza per essere “Quello che oggi voglio essere, perché posso ancora sceglierlo, perché se non lo faccio io qualcun altro lo farà per me”.

    Alcune risonanze e condivisioni preziose:

    Una giornata “invernale” calda e colorata: così definirei questo tempo trascorso insieme.Felice più di sempre di essere riuscita ad esserci, sicura che sarebbe stata una cosa importante e significativa per me … ma lo è stato di più! M.

       
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    Il racconto di Giuditta mi ha dato tante conferme e tanto lavoro per il mio cammino.L’Inverno: la cosa più difficile, ma anche la più gratificante, dovrà essere quella di arrivare a ringraziare, con cuore libero e aperto, per gli inverni vissuti.Per il momento mi metto in un’attesa fiduciosa, facendo affidamento sull’aiuto di Gesù per il mio futuro radioso cammino. S.

    Ogni incontro di Colei che sa è un “pieno di energia”.Godo dello stare insieme, del condividere esperienze, gioie e anche qualche lacrima preziosa. Ognuna porta il suo bagaglio di vita e tutte ci sentiamo unite in un cammino comune.Ecco la bellezza di Colei che sa: essere insieme sempre! Questa certezza mi colma di gratitudine verso il Signore che provvede sempre a porre le condizioni, anche in un periodo faticoso come questo, per farci incontrare.

    Con il libro di Giuditta siamo entrate nell’Inverno: come vivere l’Inverno?L’inverno è una stagione di riposo, ma anche di attesa della primavera, ci si prepara per la rinascita.Da questo incontro mi porto a casa la consapevolezza che dall’inverno dell’anima, dalla sofferenza, dal buio, esce fuori la verità, la qualità del legame con Dio e con chi ti sta intorno.Chi soffre, se elabora la sua esperienza alla luce della Speranza e della Fiducia in Dio, cresce ed impara a collaborare con Dio.

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       Giuditta e Oloferne, dipinto di Caravaggio
       

    Mi sono presa questo tempo per me e ne avevo davvero bisogno!
    L’ho scoperto man mano che Roberta ci spiegava la storia di Giuditta; ogni passaggio è stato una scoperta: la forza di questa donna vedova che, nonostante l’inverno della sua vita, loda Dio ed ha una grande fede in Lui.
    Chi più di me ha bisogno di re-incontrare Dio dentro il cuore?
    Chi blocca il mio accesso all’acqua? Le persone, i sogni o la mia educazione?
    La salvezza viene da Dio, ma richiede la nostra collaborazione: io, sono pronta?
    La Parola è il passaggio per poter tornare con il nemico e con gli altri.
    Spero di trarre saggezza da questa esperienza e di non cercare di capire tutto, ma di affidarmi a Lui.

    Ho sempre vissuto l’inverno della vita come periodo in cui andare in letargo, nel senso di “non fare”, “non mettermi all’opera”, non occuparmi, omettere; oppure un’occasione per migrare, nel senso di fuggire, scappare, allontanarmi, non volerne sapere. Per quanto anche il letargo e la migrazione siano a volte necessari, se non indispensabili, da oggi considererò anche una terza opzione, quella dell’inverno come preparazione alla primavera e al raccolto dell’estate. Ecco, quindi, che il buio dell’inverno si tingerà di speranza e si trasformerà nella certezza che arriverà la primavera. M.

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     I fiocchi di neve dell’inverno si aggiungono al poster dell’anno
     
     

    Pistoia: 22 gennaio 2022
    In compagnia dell’inverno: buio e luce, assenza e fecondità

    Ci siamo poste in ascolto dell’inverno ritrovandoci ancora una volta su zoom. Abbiamo accettato le limitazioni del momento, la povertà del mezzo e alla fine siamo state grate per aver ritrovato alcune amiche che vivono fuori Pistoia e per la profonda condivisione creatasi tra noi.  

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    Ecco gli ingredienti del nostro pomeriggio.

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    Cinque immagini
    per esprimere le emozioni
    e i pensieri che ci abitano
    quando attraversiamo l’inverno:
    quando ci sentiamo prive di risorse,
    quando la vita ci pone in situazioni limite, quando sperimentiamo la mancanza.

    Una donna, vedova, con un figlio, con poca farina e poco olio nella sua dispensa, che sceglie, con fede, di impastare il poco che ha e nutrire il profeta Elia, mandato a lei da Dio. Questa donna di Zarepta, che ci viene presentata al capitolo 17 del Primo libro dei Re, è diventata compagna, amica, esempio di coraggio e di affidamento, modello di come accogliere le sfide di Dio e ritrovarsi generatrice di vita. Come lei, anche noi, abbiamo scelto di impastare la nostra farina, farne una focaccia e mangiarla in famiglia.  

    Altro ingrediente prezioso del nostro pomeriggio è stata la condivisione in piccoli gruppi che ha reso più leggeri i pesi e fatto circolare le ispirazioni e le energie di bene. La preghiera conclusiva, originale, corale, sulle stagioni della vita e la presenza del Signore, ci ha aiutato a chiedere, benedire, affidarci.

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      Vedova di Zarepta e Elia, mosaico di I. Rupnik
       

    Ed ora alcune risonanze.

    Essere generativa... Sentire che c'è sempre qualcosa che puoi dare, anche quando credi di essere senza forze, sentirmi chiamata a non risparmiarmi, a non chiudermi in me stessa, ma alzare lo sguardo e incontrare quello di altre donne in cammino, qualcuna stanca e demotivata ed allora mettermi accanto e dare quel pò di me che basta per riempire il mio e il suo orcio. Sono grata a Dio per questa comunione tra donne e per la Sua presenza che in essa si manifesta. M.C.

    Grazie per il pomeriggio di Colei che sa. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a trovare la farina nella dispensa. Nel nostro gruppo di condivisione le mie compagne hanno nominato la Provvidenza e mi è risuonato questo invito: “Se ti affidi, il Signore vince sempre in generosità”. E.

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    Il frutto del nostro incontro  
       

    Anche questo appuntamento è stato carico di emozioni. Voglio dire grazie per gli incontri di Colei che sa; per il confronto con le altre donne che mi aiuta ad affrontare la vita in modo diverso, per i personaggi biblici scelti, che mi fanno riflettere e mi accompagnano nel tempo e per le emozioni vissute e condivise insieme. P.

    La figura di donna proposta, la vedova di Zarepta, e l'incontro con Elia, mi hanno sempre colpito. La fede è grande, la ricompensa ancora più grande! Grazie! C.

    Grazie a tutte, è stato un bel pomeriggio di condivisione, carico di sentimenti, coraggio e vitalità. S.

     

    Roma, 15 gennaio 2022
    Inverno: stagione dell'ascolto e della custodia

    “Io dormivo ma il mio cuore vegliava (Ct 5,2)”: così la donna del Cantico dei Cantici vive il suo inverno e in sua compagnia abbiamo vissuto il secondo incontro di Colei che sa.
    Con coraggio ci siamo ritrovate per attraversare insieme i nostri inverni.

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    Ci siamo lasciate lavorare da una domanda: “Dove senti l’inverno nel tuo corpo?”.
    Attraverso l’ascolto del nostro corpo tra silenzi fecondi, gelo e buio, tra la scoperta di semi custoditi in profondità, il riconoscimento dei dolori e delle speranze, abbiamo alimentato il desiderio di imparare a stare con ciò che c’è e a rinascere.

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      Laboratorio di scrittura creativa
       

    Il laboratorio di scrittura creativa ci ha aiutate a riconoscere il nostro inverno; abbiamo lasciato emergere la vita che l’inverno dentro di noi racchiude e custodisce e che dalla profondità già emerge come un bucaneve.

    Alcune preziose risonanze:
     
    È stato un incontro molto bello. Riflettere sugli inverni della vita e capire come possano essere dei punti di ripartenza, piuttosto che vederli solo come termine di qualcosa, mi ha fatto rileggere degli avvenimenti con uno sguardo nuovo. È così bello potermi prendere del tempo per me stessa, fermarmi e guardarmi con un occhio più attento e profondo.
    Grazie per l'opportunità che ci date. R.

    pdr 15122 04I nostri “inverni”! Un tema un po’ “pesante”, potenzialmente triste, eppure quanta luce e quanta forza sono nate dal focalizzare il supporto e l’affetto che ho ricevuto.
    Nei miei inverni ho ritrovato persone care, ho sperimentato il sostegno concreto... anche quello ricevuto dal Signore.
    E quanto entusiasmo ho provato nel considerare che, adesso - nel rigido inverno che sto vivendo - sono riuscita ad alzarmi in piedi e ricominciare a camminare.... e camminando, sia pur in mezzo a tante difficoltà, sto ritrovando me stessa, sto riscoprendo in me una bellezza dimenticata, pur tra mille difetti e fragilità. Ecco i sorprendenti frutti del mio doloroso inverno, che in questo pomeriggio sono stata aiutata a riconoscere! E che bella la condivisione con altre donne, tutte pronte ad accogliersi reciprocamente con dolcezza e premura. L.

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    Ho partecipato per la prima volta ad un incontro di Colei che sa e l'occasione è venuta a bussare alla mia porta nel momento in cui l'aspettavo, anche se ancora non lo sapevo. Sarà che ultimamente mi sento distante da me stessa, un'estranea in una pelle familiare, così cerco di avvicinarmi a una consapevolezza che continua sfuggirmi, che non è bisogno di controllo, ma piuttosto un desiderio di liberazione. E credo che non ci sia niente di più bello che scoprire e liberare se stesse attraverso l'incontro con gli altri, abbattere le barriere della timidezza e dell'individualità, per ritrovare quella spontaneità che alcuni di noi purtroppo mettono da parte, anche involontariamente, per affrontare le sfide della vita. Mi avete aperto il cuore. A.       

    Ho dato forma con il mio corpo all'inverno che sto vivendo ora e ho ricontattato me stessa, prendendo consapevolezza di cosa provo. Mi sento esposta, vulnerabile, attraversata dal vento gelido. Ho fatto memoria degli strumenti che mi hanno aiutata a vivere gli inverni passati, ritrovando la speranza di potercela fare anche questa volta, perché so come si fa. Continuerò a dare forma e voce al mio dolore in modo creativo, continuerò a condividere la parte più profonda, vulnerabile e autentica di me, continuerò a restare aperta alla vita. E.

     Il mio inverno! Ho sempre pensato che fosse un momento di difficoltà e di poca produttività, ma ora ho capito: l’inverno è un momento di vuoto, di ferite, un vuoto che serve per preparare alla nuova vita ed alle nuove esperienze! Grazie a tutte. MC.

     

    Messina, 20 novembre 
    Autunno: tempo di raccolta, di trasformazione, stagione del lasciare andare

    pdd me 20nov 05In punta di piedi e con la speranza nel cuore abbiamo ripreso gli appuntamenti di Colei che sa in presenza, godendo del ritrovarsi delle amiche “storiche” e accogliendo con gioia le nuove compagne di avventura, che si sono affacciate con curiosità e con la speranza che il pomeriggio si trasformasse in tempo di grazia e di introspezione.

    Mascherate e a distanza, ci siamo cercate e riconosciute. Il ricordo di suor Raffaella e di Katia ha squarciato, con un fragoroso applauso, il dolore di non vederle occupare una sedia e di non incrociare i loro sguardi, ma ha confermato la loro presenza nel cuore di chi le ama.

    pdd me 20nov 04Quanti colori nella stanza e quanti doni della natura: foglie, frutti, rami… tutto ciò che l’autunno ci dona, ricordandoci che è la stagione del raccolto, dell’abbondanza, della preparazione all’inverno e tutto questo parla anche di noi.  
    Gli alberi si spogliamo delle loro foglie per dare spazio ai germogli, così come noi dovremmo scegliere di lasciar andare i pesi del nostro cuore, accettarli senza negazione, per dar spazio ai pensieri positivi, affidandoci con grande saggezza.

    Abbiamo conosciuto maggiormente Ruth, giovane vedova, che per scelta non lascia l’anziana suocera, ma si mette in cammino, guardando al futuro a testa alta. Lascia il lutto dietro di sé, senza negarlo, ma sceglie la vita, e quando può, comincia a spigolare. In questo modo ritroverà nuove gioie come moglie e madre, un invito per noi a riconoscere i nuovi frutti che la vita ciclicamente ci dona.
    È per questo che abbiamo chiuso l’incontro scegliendo una foglia per lasciar cadere ciò che è bene lasciar andare e un frutto da portare a casa, dando nome a un dono riconosciuto e accolto.

    Ascoltiamo alcune risonanze di coloro che hanno partecipato.

    Sono contenta che finalmente siamo tornate a fare gli incontri di colei che sa in "presenza": presenza di donne e idee diverse che si confrontano e si donano, presenza di amiche e di guide.
    Per me colei che sa è una coccola per l'anima, per riaccendere la fiammella che a volte si spegne, permettendomi di andare avanti con occhi diversi!
    Le due donne di ieri rappresentano due personalità diverse ma presenti in maniera differente in ognuna di noi: principalmente io nella vita sono Rut, ma in questo periodo è Noemi che prende il sopravvento, diventando anche “Mara”. È bello trovare una Rut al proprio fianco quando ci si sente così e l'incontro di ieri un po' lo è stato, un’amica fedele che non ti lascia sola, ma ti stimola ad andare oltre, a rinascere! C.

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    Bellissimo incontro. La forza e l’efficacia di Rut nell’agire per ridarsi e ridare vita sono un’ispirazione e trasmettono vitalità anche a me. L’accoglienza del gruppo mi ha messo nella condizione ottimale per vivere l’incontro in profondità, pur restando un cammino tutto personale. S.

    Anche questo incontro mi ha curato l'anima: mi ha fatto bene ascoltare le storie di queste donne così diverse, ma che insieme hanno superato lo stesso dolore, scegliendo di affidarsi e di ricominciare. Così è per ciascuna di noi, perché possiamo sempre ricominciare, aiutandoci gratuitamente e benevolmente. P.

    pdd me 20nov 02Autunno: tempo di trasformazione, tempo di vendemmia, ma anche tempo "per lasciare andare".
    Sto imparando, infatti, a lasciare andare le mie paure, le mie ansie, le mie zone d'ombra per essere, come Rut, un "punto di appoggio" per chi ancora si sente "potata" e "svuotata ".
    Nello stesso tempo, come Noemi, trovo speranza e forza in quei "punti di riferimento" che mi danno il coraggio di affrontare le mie fragilità.
    Da ogni incontro mi porto dentro un profondo senso di gratitudine per le opportunità di guarigione, consapevolezza e libertà interiore che puntualmente "Colei che sa" riesce a donarmi. N.

    Autunno: tempo di raccolta, di trasformazione, tempo di lasciare andare.
    A volte faccio molta fatica a lasciare andare a causa delle mie zavorre, ossia le paure, l’ansia, il voler avere tutto sotto controllo. Mi rivedo in Noemi, ma la figura di Rut mi ha fatto capire che devo tirare fuori la forza che c'è in me, aprirmi, reagire e spigolare. C.  

    Sono Rut, senza alcun dubbio, risolutiva e risoluta nel voler guardare avanti, nel provvedere a ciò che serve. Però se ascolto il mio cuore, ecco che mi rivedo in Noemi. Anch'io, come lei, ho bisogno di qualcuno che mi dica: “Stai tranquilla, ci sono io. Penso io a te.” Ammetterlo e confidarlo non mi è semplice, fatico a chiedere e non lo faccio quasi mai. A.

    pdd me 20nov 01Sono sempre più consapevole che l'autunno è la mia stagione preferita, nella quale respiro cambiamento, lascio andare e faccio spazio al nuovo, guardo stupita le mille sfumature di colori, trovo pace ascoltando il suono dello scricchiolio delle foglie secche. È un tempo in cui mi ritrovo a scegliere di spigolare, in equilibrio tra la luce e il buio, ho imparato ad attendere e a potare per essere libera, a riconoscere i miei pesi e lasciarli andare, tenendo con me il "limite" che mi riporta con i piedi per terra. Sono grata alla Rut che sono diventata e guardo con tenerezza la Noemi che per anni mi ha accompagnata: mi sento vicina e nutro tenerezza per tutte le Noemi e prego per loro. G.

    "Osare", " Agire", liberandosi dai macigni che opprimono e paralizzano, " Avere consapevolezza " e intraprendere nuovi percorsi lasciandosi "aiutare" dalle tante Rut che ci sono accanto, evitando di restare ripiegate su se stesse e inermi. Un grazie di cuore a tutte. P.

     

    Pistoia, 20 novembre 
    La sapienza dell'autunno

    A Pistoia siamo entrate nel ritmo delle stagioni abbracciate dalla nebbia autunnale che ha avvolto la città. La luce degli occhi dietro le mascherine, la gioia di nuovi incontri e la bellezza di trovarsi finalmente in presenza, dopo il nostro inizio in zoom dello scorso anno, ci hanno regalato un pomeriggio davvero speciale.

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    Raab è stata la donna sapiente che ci ha condotto dentro la stagione del lasciar andare e del saper rischiare. Tra noi anche una piccola “Colei che sa”, una bimba di 5 mesi, testimone della tenerezza e della forza della vita in ogni stagione.

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    Ci presentiamo

    Ed ora qualche risonanza che ci fa intravvedere la bellezza e la preziosità del nostro pomeriggio insieme.

    Siamo state proprio bene insieme condividendo i nostri problemi, le nostre situazioni e la storia di Raab, donna matura, astuta e illuminata mi è piaciuta davvero e spero mi illumini. Mi ritrovo bene nell’autunno perché è una stagione di nebbia, d’incertezze, di silenzio, di lieve malinconia. Mi accorgo che non si arriva mai, ma che siamo sempre in divenire fra alti (giornate autunnali calde, serene, piene di sole) e bassi (giornate grigie, fredde, piovose).  Eppure dentro è viva la ricerca, il desiderio della primavera, della vita che rinasce nel verde, nelle gemme dei fiori, nelle viole, nelle margherite. È la ricerca di una vita interiore viva, nel desiderio dell’Assoluto nella vita di tutti i giorni, negli incontri quotidiani. C.

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    Frutti e segni delle stagioni

    Quando Rebecca mi ha invitata non sapevo minimamente cosa aspettarmi... sono arrivata affranta dalle mie paure e preoccupazioni, con un masso sullo stomaco che quasi mi faceva mancare l’aria, ma grazie a questa giornata sono tornata a casa “serena”, con uno spirito diverso, come se le mie paure fossero davvero andate tutte nelle mani del Signore. Grazie. Spero di rivedervi tutte presto. J.

    Ho passato delle ore veramente speciali in vostra compagnia, un'atmosfera ed una condivisione veramente uniche. C.

    pdd p n21 01La nostra forza è la fede, con la condivisione il nostro peso diventa più leggero e ci rendiamo conto che non siamo sole. Raab è una meretrice, non appartiene al popolo d’Israele, eppure quando vede la Luce le va incontro senza ripensamenti e si trascina dietro anche altri (la sua famiglia). Quante cose mi insegna: devo lasciarmi illuminare da questa Luce che scalda il cuore e, come gli alberi in autunno, devo lasciare cadere le foglie della paura e dell'incertezza e poi con i rami spogli devoabbracciare gli altri. Insieme, e con l'aiuto deglialtri, rifiorire in primavera. P.

    Ho avuto modo di riflettere nelle ore a seguire, ripensando ad alcuni attimi passati insieme. Il Signore parla e agisce anche tramite gli altri; ne ho avuto conferma. Grazie. R.

     

    Roma, 13 novembre 
    Autunno: stagione del lasciar andare e della raccolta dei frutti

    Finalmente abbiamo ricominciato il percorso in presenza dei sabati di Colei che sa nella nostra affezionata comunità di Vermicino. L’entusiasmo e la gioia di rivederci ha coronato l’incontro, insieme alla bellezza di accogliere altre nuove compagne di viaggio.

    Con gratitudine abbiamo ricordato la nostra casa sr Raffaella che, insieme a sr Michela, ha dato vita a Colei che sa. Abbiamo fatto memoria del bene che Raffaella ha seminato tra noi, della cura che ha avuto per ciascuna, del desiderio di vita e di gioia che l’abitava e che trasmetteva. Siamo certe che ora dal cielo continua a fare il tifo per noi.
    Larda 02a donna del Cantico dei Cantici ci ha introdotte nel ritmo dell’autunno.

    È la stagione della raccolta di alcuni frutti, caratterizzata dalla nostalgia e dai colori accesi; è un tempo in cui convivono il lasciar andare e la pienezza di vita, i ricordi e il gustare i frutti del presente. Ci siamo sentite chiamate a cogliere con maggior consapevolezza questi aspetti che sono già presenti nella nostra vita.

    Attraverso alcuni laboratori abbiamo riconosciuto
    ed espresso
    ciò che ciascuna
    voleva lasciar andare
    e quali i frutti e i doni
    che raccogliamo
    nel nostro presente.

    Ecco alcune risonanze:

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    A  cosa mi fa pensare l’Autunno?Giallo, arancione, rosso, calore, focolare, castagne, vuoto, attesa, fare memoria, preparazione…
    L’Amata è la Parola che ci accompagnerà in questo nuovo viaggio, con le “FOGLIE” che vogliamo lasciar andare, cadere, come il senso di solitudine, di vuoto, di mancanza…
    e con i “PETALI” che sono il frutto, i doni che portiamo dentro. Doni che percepiamo riscoperti, ritrovati, grazie alla luce dell’ascolto e della condivisione di ciascuna di noi che diventa “dono” prezioso per l’altra.Grazie a Sr. Raffaella che ora da lassù guida i nostri passi, continuando con noi il cammino. G. 

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     L’incontro di oggi è stato per me
    uno spazio di consapevolezza
    in un momento in cui mi sembrava di vagare,
    di fuggire, di nascondermi.
    Colei che sa è il luogo ed il tempo
    anche per rallentare, attendere,
    lasciare spazio.
    Sono profondamente grata! A.
     

    Era il mio primo incontro di Colei che sa: ho sempre desiderato esserci e finalmente mi sono concessa questa occasione. L'unicità di ognuna trova spazio per condividere la sua storia e le sue aspettative.Il percorso è sorprendente: punto di partenza è il nostro io che, attraverso semplici esercizi si ritrova di fronte a un modo nuovo di affrontare il proprio stato d'animo, le paure, i desideri, scoprendo aspetti di sé che possono emergere soltanto mettendo a tacere l’io razionale e dando voce alle emozioni.
    Grazie ad un passo biblico affiorano spunti che, inevitabilmente, riconducono a ciò che abbiamo vissuto e sperimentato fino a quel momento. Ed ecco che da una semplice frase iniziamo a comprendere un nostro pensiero o atteggiamento e arriva un input per scavare ancora di più dentro noi stesse.È stata un'esperienza molto bella, condividerla con altre donne che si “sentono in cammino” mi ha donato serenità e tranquillità. Sicuramente continuerò. C.

     

    Cosenza, 13-14 novembre 
    Al ritmo dell’autunno

    Ritrovarci, dopo un anno e mezzo di zoom e distanze, è stato proprio un grande dono.
    Le nuove esigenze ci hanno permesso di godere di ampi spazi in cui poter ascoltare il nostro corpo, per farlo muovere al ritmo del respiro e della musica.

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    C’erano fra noi volti nuovi che per la prima volta entravano nella nostra alleanza e così si raccontano.

    Vorrei ringraziarvi per come mi avete accolta nel vostro gruppo, dimostrandomi calore e affetto, anche se non mi avevate mai vista, e di aver condiviso le vostre emozioni ed esperienze. È stata una bellissima giornata, indubbiamente, ma soprattutto una ricca esperienza. M.

    Abbiamo guardato alle caratteristiche dell’autunno per apprendere “lezioni” importanti e A. così dipinge la stagione della trasformazione dai colori accesi.

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      Adriana, sr. Michela e Giusy mentre allestiscono la sala

    Autunno è il tempo per ripensarmi,
    a partire da ciò che sono per andare verso ciò che voglio essere.
    È il tempo di una nuova progettualità.
    È il tempo in cui, aprendomi alla vita ricevo le intuizioni per attivarmi, osare, volare alto.
    È il tempo di rallentare per ascoltarmi più attentamente e lasciare andare ciò che non mi appartiene e che non è funzionale alla mia crescita e alla mia fioritura.
    È tempo di imparare dalla natura a non farmi scoraggiare da qualche giornata di pioggia per essere pronta a stupirmi e a gioire delle sue esplosioni di profumi e di colori.

    Siamo state in compagnia di Rut e Noemi e della loro storia per imparare a lasciar andare, ma anche a spigolare, attivarci con creatività, desiderare e chiedere con audacia per attendere, a mani aperte e con fiducia, ciò che la vita e il futuro ci portano in dono.
    Di questa mia prima esperienza porto con me la sensazione piacevole, anzi oserei dire un senso di rapimento provato durante la lettura e la spiegazione del racconto sapienziale su Rut e Noemi. A.M.

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    Condivisione in piccoli gruppi
     

    Mi ha molto emozionato, considerare come anche questa volta, così come era stato fin da quel primo "Colei che sa" di ormai quasi quattro anni fa, la Parola di Dio parlasse proprio al mio presente. Con un tempismo eccezionale. Credo che in me trovino posto entrambe Noemi e Rut: sono Noemi quando alcune situazioni mi fanno sentire allo stremo delle forze e mi sembra di non aver voglia di niente, ma sono anche Noemi quando grazie all'amore gratuito di Dio e di chi mi vuole bene, mi riapro alla "vita".
    Sono Rut quando scelgo di spigolare, non per accontentarmi, ma per cogliere occasioni che altrimenti rischierei di perdere a causa della mia tendenza a volere "tutto o niente". Ho bisogno di questa sapienza! Di saper avere la pazienza e il cuore di partire ed essere contenta del "poco possibile", ma anche della sapienza di saper osare e seguire i miei desideri al momento giusto. A.

    L’incontro si è concluso con un rito importante: ci siamo portate a casa una foglia secca dando nome ad una realtà che sentivamo di voler lasciar andare e ci siamo prese un frutto dal cesto ricolmo e ben assortito per valorizzare il dono che abbiamo ricevuto e chiede di portare frutto nel nostro quotidiano.

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    La mia risonanza è racchiusa in questa foto.
    Ho lasciato insieme ciò di cui dovevo sbarazzarmi, le mie paure, con ciò che dovevo raccogliere, o meglio accogliere, il coraggio di superarle.
    La natura stessa ci insegna che se non ci sbarazziamo di ciò che ci fa male, non abbiamo lo spazio necessario per accogliere ciò che ci fa bene, il frutto. Entrambe le realtà non possono convivere dentro di noi, altrimenti succede che il vecchio distrugge il nuovo e il frutto si perde. M.

    Vorrei chiedere al Signore di spogliarmi della mia durezza di cuore e di insegnarmi ad amare. Sono partita come Noemi, piena delle mie idee e schemi, e mi sono trovata vuota. A differenza sua, però, ho finito le lamentele e ringrazio il Signore per i doni che mi fa' ogni giorno anche se a volte non li comprendo. R.

       
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    Il weekend trascorso insieme mi ha aiutato a lasciar cadere definitivamente la foglia del passato, in particolare alcune esperienze e amicizie vissute, per raccogliere i frutti di tante opportunità che il Signore mi dona quotidianamente, l'ultima proprio ieri sera con la Sua vicinanza e il Suo stare con me, nonostante tutto. Dopo essermi sentita Noemi che decide di tornare a casa, con il vangelo di oggi mi sono sentita tanto Zaccheo, con il suo desiderio di vedere Gesù e di cambiare vita. M.

    Anche quest'anno Colei che sa capita in un momento molto particolare della mia vita. Porto con me la serenità dell'incontro, i pesi condivisi.
    Come l'Autunno devo lasciar andare qualche foglia dai "miei rami", anche se da queste foglie ho tratto linfa vitale. Lasciar andare non è sempre perdita, ma crescita e attesa. Ed è così che mi predispongo: crescere in Dio e attendere che i rami tornino a germogliare.  La mia non sarà un'attesa passiva, ma bensì un cammino condiviso! E avverto un profondo senso di   gratitudine e amore verso Dio per aver posto una "Rut" al mio fianco in uno dei momenti più bui della mia esistenza. E.

    Prima di lasciarci, con le parole del Benedicat di Francesco d’Assisi abbiamo invocato la benedizione di Dio su Giusy che si sta preparando al sì del matrimonio ormai alle porte: anche questo un dono che sentiamo ci appartiene, di cui vogliamo gioire ed essere grate.

     

    Padova, 30 ottobre 
    L’adultità nello spirito dell’Autunno

    Finalmente! Dopo un anno di incontri on line ci rivediamo! È bello ritrovarsi, incontrarci e sentire che avevamo voglia di “stare”: stare insieme, stare vicine, stare tra di noi.

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    Oggi abbiamo sentito forte il bisogno di “stare” anche con una di noi, Felicia, che non è fisicamente presente, ma ci tocca il cuore mentre piange la sua giovane figlia appena mancata: anche questo ci fa sentire parte di un progetto importante.

    Il modo migliore per rendere grazie per questo spazio tutto nostro è sicuramente ricordare colei che, insieme ad altre grandi donne, ha pensato, creato e curato questa realtà: il ricordo splendido di Suor Raffaella ci apre le porte a questo nuovo anno #al ritmo delle stagioni.

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    Video con alcune foto di sr. Raffaella e in sottofondo
    “Musica leggerissima”
     

    Il tema di quest’anno propone di aiutarci ad analizzare e vivere in pienezza tutte le stagioni della vita con le loro caratteristiche umane e spirituali, e ricercare in ognuna di esse quella particolarità che ci renda facile il cammino. Ogni stagione ha la sua costellazione, i suoi frutti, il suo sole, sta a noi riuscire a cogliere ed approfittare di tutte le varianti che ciclicamente si ripropongono nella nostra vita.
    Ed è con questo spirito che ci siamo inoltrate nell’Autunno, la stagione del raccolto, della maturità e dell’adultità, del guardarsi dentro, ma anche la stagione del lasciare andare e dell’affidarsi. Proprio come l’albero che in autunno esprime i suoi colori più sgargianti, ma allo stesso tempo è disposto a far cadere le sue splendide foglie per alleggerirsi e prepararsi all’inverno, così anche noi dovremmo saper godere di ciò che abbiamo vissuto e raccogliere i frutti della nostra vita, ma contemporaneamente essere in grado di liberarci da quei pensieri, ricordi, atteggiamenti (non necessariamente negativi) che ci appesantiscono l’esistenza. Ci prepariamo ad una stagione in cui il dì sarà più corto della notte, ma sapendo che presto ritornerà la primavera, possiamo scegliere di alleggerirci per essere poi pronte ad un ciclo di rinascita e di nuove fioriture.

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    E in questo cammino di alleggerimento e di affidamento, andiamo a scoprire la storia di Raab, (Giosuè 2:1-23). Lei, donna di Gerico con una grande conoscenza della vita, delle persone, della storia del suo tempo, capisce che è il momento di abbandonare le consuetudini e le certezze su cui si reggeva la sua vita e di affidarsi ad un Dio, quello degli Israeliti, che non conosce, ma di cui si fida. Raab riesce a capire che quello era il tempo del rischio, tempo di seguire la voce dentro che la spinge ad abbandonarsi, ad affidarsi a quel popolo che non la tradirà. Quel Dio sconosciuto la renderà infatti donna nuova e libera, anello della genealogia di Gesù.

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      Copertina 2021:
    foglie su cui abbiamo scritto cosa lasciar andare
       

    Anche noi, allora, ci proponiamo di lasciare andare alcune delle “foglie gialle” del nostro albero, quelle che ci appesantiscono, in modo da rendere il nostro autunno più leggero e il nostro processo di maturazione adulta più profondo:
    il bene insufficiente
    un po' di insicurezza e qualche paura
    risentimento
    voglia di nido
    il controllo delle situazioni
    il mio essere solo figlia
    il bisogno di sicurezza
    nei rapporti con gli altri non è sempre necessario chiarire tutto e risolvere tutte le questioni
    il rancore nei confronti di mia mamma
    il mio bisogno di essere vista e accettata
    la paura di non essere stata perfetta con mia madre e di non essere stata sufficientemente brava a farle sentire il mio amore.
    la pesantezza della mia autocritica
    i ricordi       

     E alla fine danziamo … questa nostra danza vuole essere l’espressione di come anche il nostro corpo partecipa al lasciare andare e all’accogliere tutto quello che di bello e nuovo potrà esserci donato.

     

     

    In cielo si è accesa una Stella!

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    La nostra amatissima sr. Raffaella Maresca,
    che nel 2013 insieme a sr. Michela Refatto
    ha dato vita al progetto di Colei che sa,
    il 14 giugno 2021 è entrata per sempre
    nel cuore di Dio,
    consegnandoci una vita feconda
    e ricca di bellezza.
    Abbiamo il cuore colmo di gratitudine
    per il grande dono che lei è stata per tanti,
    ed anche per le donne di Colei che sa.

     

     Ecco delle risonanze e alcuni grazie di alcune che hanno condiviso con lei pezzi di cammino e passi importanti. 

    Volevo chiamare mia figlia col tuo nome. Era tutto ciò che avrei voluto trasmettere alla mia bambina, concentrato in una parola. Forza, simpatia, quiete, eleganza, cura. La compiutezza, soprattutto. L’espressione perfetta del “vivere in pienezza” che ho tanto affannosamente cercato, l’ho trovata in te.
    “Ecco, è esattamente così che vorrei essere”, pensavo tutte le volte che mi trovavo in tua compagnia. Perché si insegna con le parole, ma anche con l’esempio.
I ricordi degli incontri sono impressi a fuoco dentro di me, mi hanno fatta diventare la donna che sono, ma il dono più grande è stato incontrarti. Specchiarmi in te, come in una sorella maggiore, e lasciarmi amare sinceramente, senza alzare barriere, perché l’amore è totale, o non è. Quella “Saggia” che mi porto dentro ha il tuo volto e il tuo sorriso, e non potrebbe essere altrimenti. Non c’è giorno che io non la interpelli e non c’è insegnamento che non risuoni forte dentro di me, come un mantra. Ti voglio bene e ti abbraccio strettissimo. L.

    Amavo molto la sua libertà di donna e cristiana.  Per me era diventata un punto di riferimento e di confronto. A.

     Sr Raffaella mi ha iniziata al cammino verso la scoperta infinita del prezioso valore di essere donna.
    Sono stata catapultata in un weekend di Colei che sa dal desiderio di Vita che si opponeva al non senso che albergava in me in quei giorni.
    Mi apre la porta lei, con un sorriso grande che mi abbraccia, ed è fatta. La mia paura si dissolve: sono a casa.
    Iniziò così con quel sorriso che accarezzava le mie fatiche quel cammino insieme ad altre preziosissime donne alla scoperta della meraviglia di essere Donna.

    Grazie perché hai messo la tua vita al servizio degli altri.
    Grazie perché ti sei fatta strumento dell'amore di Dio.
    Grazie per la tua tenacia nel volere il nostro circolo di donne.
    Grazie per la tua testimonianza che tutto si può in Colui che ci dà la forza.
    Grazie a Dio che ti ha messa sul mio cammino. M.

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    Il primo weekend di Colei che sa a Vermicino il 28-29 settembre 2013 

    Avrei voluto abbracciarla un’ultima volta e dirle GRAZIE. Avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e nelle mie preghiere, è per me una mamma spirituale. S.

    Grazie cara Raffaella per il tuo affetto e la tua dedizione, per il tuo paziente e attento ascolto, per la tua saggezza, la tua allegria, il tuo bellissimo sorriso, la calma e la generosità che sapevi contagiare. Mi manchi molto e, nell’affidare al Signore te e tutti i tuoi cari, mi propongo di mettere a frutto i doni meravigliosi che Dio mi ha elargito attraverso di te cercando di rendere la mia vita più luminosa, fruttuosa e generosa.   L.

    Raffaella per me è la Saggia che mi ha detto che il trono da regina è mio per diritto.  Mi avrebbe detto: "Per concludere il nostro incontro scegli una parola". Avrei risposto: “R., ossia il mio nome, nata donna". Lei avrebbe risposto: "Sono tre parole, solo una, grazie". Io allora dico semplicemente il mio nome. R.

       
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    Ringrazio Dio per il sorriso di Raffaella e la sua bellezza.
    Se penso a lei, penso subito al Magnificat. La sua vita è stata per me un grande Magnificat a Dio. Come Maria, ha saputo guardare a Lui costantemente e rifletterlo nelle vite di chi la frequentava. Durante il percorso degli step e a seguire di Colei che sa, la sua capacità di fare alleanza con le donne mi ha fatto vedere chiaramente la bellezza della femminilità, che in lei era dirompente. Anche io ringrazio Dio per la sua vita.
    L’alleanza tra Maria ed Elisabetta è quello che più si avvicina per me al modo di vivere di Raffaella e alla sua bellezza. Questo disegno è quello che ho visualizzato pensando alla sua vita. G.

    Raffaella è stata una Luce per tutte noi di Colei che Sa. La ricordo quando veniva all'ANDOS (associazione donne operate di tumore al seno) ad Albano ed io mi prendevo cura del suo braccio legato alla ferita del suo tumore: parlavamo, ci confrontavamo e tra noi è nato un grandissimo legame. Quando ho iniziato gli incontri di Colei che sa il mio percorso interiore è andato più in profondità. Raffaella è stata un grandissimo messaggero dell'Amore del Signore: lo comunicava attraverso i suoi occhi, la sua semplicità, attraverso il suo credere che ci trasmetteva nonostante tutto. M.

    Sono in treno, sto rientrando da Roma dove sono stata per salutare Raffaella. Dire cosa è stata per me non basterebbe un libro. Mi ritengo una privilegiata per averla avuta accanto in questi anni in cui ho potuto attingere alla sua sapienza e alla sua radicalità di donna di Dio. Di fronte alla bellezza e all’abbondanza che il Padre ha fatto germogliare attraverso la sua vita c’è da rimanere in silenzio e contemplare, gustare e poi danzare, benedicendo e ringraziando. Adesso vive nel cuore del Padre, ed è lì che la cercherò quando ne sentirò la mancanza. A.

    Avevamo ancora bisogno di te, sr. Raffaella. Il tuo sorriso è stato il primo ad accogliermi al weekend organizzato a Casetta Nova, da lì si è aperto un mondo.
    Grazie per tutto. D.

    Hai respirato la vita col cuore, ascoltato la vita con gli occhi,
    amato la vita con tutta te stessa.
    L’innamorarsi di Dio
    e trasmetterlo con il tuo sorriso.
    Ora chiudo gli occhi e ti vedo,
    sento un soffio e so che sei vicina a me, e mi sproni ad amare la Vita Viva.  M..

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    Raffaella mi ha donato tanto; mi ha insegnato ad ascoltare le mie voci interiori come veritiere e sagge. Lo ha fatto con grande delicatezza e pazienza. Mi ha insegnato a fermarmi quando queste voci si sovrapponevano e non erano chiare, a restare lì dove ero nel presente che vivevo, anche se frustrante, in attesa si sciogliesse. Porto con me da anni uno sguardo di Raffaella in un mio momento personale di grande angoscia: è uno sguardo compassionevole e di totale accoglienza e partecipazione. Lo richiamo spesso alla mente per paura di perderlo e ogni volta che lo richiamo torna limpido alla mente. Raffaella mi chiede oggi di esserci e che quello sguardo diventi il mio. V.

    È bello esprimere la mia gratitudine, alla persona speciale che mi è stata accanto nei momenti più duri. Ha saputo leggere nei miei pensieri regalandomi bellissime emozioni.
    Riusciva sempre a sorprendermi con la sua gentilezza e la sua premura e unitamente alla sua determinazione ha infuso coraggio e speranza.
    Il suo sorriso rimarrà un'icona nella mia memoria. C.

    Un sorriso quello di Raffaella che rimarrà per sempre. D.

    Suor Raffaella ha scelto nella sua vita di darsi, un pezzettino in ognuno di noi e abbiamo pianto tristi per la sua morte, ma lo Spirito Santo consolatore ci sta dando la grazia e la gioia di sentirla unita a noi attraverso la comunione dei Santi.
    Grazie Raffaella per essere stata figlia, sorella, madre, donna dal cuore gentile e dall'animo indomito. Anche se il tempo è stato breve, è sicuramente stato sufficiente per la gratitudine e tutto il bene di questo mondo. E così sia. La speranza della fede non è cosa vana, ma la certezza che quella presenza, quei semi gettati di amicizia, carità, gentilezza, fiducia, germogliamo e come la pianta di fagioli della favola uniscono, anche attraverso Colei che sa, cielo e terra. G.

    Feci un colloquio importante con lei. Era un momento cruciale della mia vita... I suoi occhi mi hanno sempre parlato di Resurrezione e Gioia vera!
    Grazie Raffaella. I.

    Quello che ho condiviso con Raffaella resta per sempre con me. M.

    È stato un dono averla conosciuta, una persona eccezionale con una dolcezza immensa. Una sorella straordinaria insieme ad altre. R.

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    Colei che sa è stato per me un Abbraccio Divino, un percorso dove piano piano il sentirmi "perfetta" lasciava spazio ai diversi limiti e fragilità, che nascondevo per paura del giudizio altrui...limiti e fragilità che sto imparando ad amare attraverso la preghiera e la condivisione con le donne di questo meraviglioso gruppo.
    Ho conosciuto sr. Raffaella al mio primo incontro con "Colei che sa: mi ha raccolto e si è presa cura di me; ha permesso che il mio cuore potesse tornare a sentire, ad ascoltare, a provare emozioni, a sorridere di gioia, ha fatto sì, che quella luce dentro di me, ormai divenuta fioca, tornasse a risplendere... le sono infinitamente grata. Conservo nel cuore l’immagine del suo sorriso splendente e la sua voce ferma che mi donava pace. Raffaella è con me e con noi, continua a guidarmi, a guidarci.  G.

    Stanotte ho sognato Raffaella, era nel letto. All’improvviso è arrivata Katia che le ha messo una mano sulla pancia, da lì è uscita una luce. Raffaella si è svegliata e insieme a Katia per mano sono salite in cielo. Mi piace pensare che ora sono insieme nella luce eterna. Ciao dolce Raffaella. Porterò per sempre con me il tuo sorriso, la tua positività e quella pacatezza che portava pace. G.

    Il suo viso sereno e pieno di luce, la sua voce dolce rimarranno sempre con chi l’ha conosciuta. A.

    Carissima sr Raffaella, ti sono profondamente grata per la tua presenza nella mia vita.
    Sei stata e continui ad essere una preziosa compagna di viaggio.
    Ti ringrazio per avermi insegnato a vedere il bello che c'è in me.
    Con te ho imparato che ho il diritto di essere felice, di amarmi e rispettarmi così come sono.
    Ho riscoperto la bellezza della mia storia e quella delle relazioni autentiche che la illuminano.
    Grazie perché la “me” di oggi è piena del tuo amore che mi avvolge ricordandomi che non sono sola ma parte di un amore più grande.  E.
    Ringrazio Dio e "Colei che sa" per il grande dono che la dolce Raffaella è stata per tutti. V.

    È difficile trovare le parole per dire cosa ha rappresentato per me sr. Raffaella, mi sembra ancora tutto un brutto sogno; posso dire che ogni volta che penso a lei, le prime cose che mi tornano alla mente sono i suoi occhi, sinceri e profondi ed il suo abbraccio di quando ci incontravamo nei nostri sabati di donne. Con questi piccoli gesti avevi la sensazione di essere piena di amore.
    Manca tanto, sarà dura tornare e non trovarla.  E.

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    Ciao mia cara e dolce Raffaella,
    rimani il fiore più bello!!!
    Sei stata per me una sorella, un’amica, una confidente.
    Abbiamo a tratti camminato insieme... quante lacrime e quante risate condivise.
    C’era sempre un sorriso, sempre una luce accesa...
    Sarai sempre nel mio cuore e quando guarderò il cielo so che tu mi saluterai.
    Ciao cara, ti voglio bene. R.

    Ricorderò sempre il suo sorriso e la sua pacatezza. Mi sono trovata da subito in sintonia. M.

    Ho partecipato per due anni agli incontri di Colei che sa.
    Sono stati due anni preziosi, come preziose sono state le sfp e suor Raffaella in modo speciale.
    Proprio lei un giorno mi invitò a partecipare, insieme a mia sorella; sembrava mi conoscesse da sempre, mi ha sempre chiamato per nome, dal primo momento in cui le ho detto come mi chiamavo. Con un amore smisurato e immenso, come è il mio grazie per lei. Grazie suor Raffaella, grazie suorine, voi siete state per me un raggio di sole. Ieri quando ho incontrato qualcuna di voi, dietro le mascherine, ho notato i vostri occhi, identici a quelli di Raffaella. Siete gli occhi di Dio.
    Grazie Signore per questo regalo. E.

    È stata per me un grande esempio di accoglienza e pazienza, è stata ed è tanto preziosa per me. L.

    Io ho conosciuto Suor Raffaella "per caso". Le ho raccontato tanto di me, quel giorno "per caso".
    Mi ha, ascoltato, in silenzio, col suo sorriso disarmante. Mi ha invitato a seguire COLEI CHE SA , quel giorno "per caso".
    E soprattutto, come Gesù col giovane ricco, mi ha guardato e mi ha amato!
    Ho capito che nulla è "per caso". Grazie Signore. E.

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    Ringrazio Dio di averla regalata alla mia vita: possa stare nella pienezza. S.

    Raffaella è una tra le persone più significative della mia storia, è grazie a lei se ho iniziato a camminare, ad appassionarmi alla Parola di Dio, ad incontrarLo sul serio, ed è grazie a lei che ho compiuto le scelte che mi hanno cambiato o meglio donato la Vita.
    Raffaella ha lasciato in me un'eredità difficile da sintetizzare in poche righe, queste a grandi pennellate i doni a cui oggi so dare nome: la sua capacità di stare nel presente, di essere connessa a sé e agli altri, il suo essere radicata in un Altrove e allo stesso tempo attentissima alla realtà concreta, la sua intelligenza usata con sapienza, il suo essere radicata in Dio e la sua radicalità, la sua capacità di stare nella gioia. M.

    Custodisco come un tesoro prezioso dentro di me, il suo sguardo, il sorriso, le parole dolci e di coraggio che mi trasmetteva. Molte cose di me le ho modificate e ne ho avuto la forza grazie al suo esempio. Ancora di strada ne devo fare e a volte sento che le gambe non mi reggono, ma sono convinta che in qualche modo lei mi sia vicina. Grazie.  E.

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     In quel week end del 2017 suor Raffaella è entrata nel cuore e i suoi consigli mi ritornano ancora oggi.  Ho il cuore gonfio di tristezza, ma anche di gratitudine a Dio per aver messo sulle nostre strade questa creatura meravigliosa. D.

    Ho ricevuto tanto da Raffaella in quel week end del 2017. Riflessioni che ancora porto nel cuore. Non posso che dirle grazie per tutto. A.

    Suor Raffaella,
    la sua pacatezza nei modi,
    lo sguardo amorevole che rivolgeva ad ognuna di noi,
    la sua voce soave è stata per tutte, una carezza per l'anima.
    Ci mancherà immensamente, anche se sarà per sempre insieme a noi.   E.

    Raffaella ha tanto pregato per me, mi ha sempre scritto per informarsi dell'esito degli esami diagnostici che stavo facendo, incoraggiandomi e sostenendomi. È stata ed è un dono prezioso alla mia vita, sono grata al Padre dell'affetto con cui mi ha accolta nei vari gruppi, del bene che mi ha sempre dimostrato. Avrei voluto abbracciarla e incontrare ancora i suoi dolcissimi occhi. S.

    anima03Te ne volevi andare in punta di piedi, senza disturbare nessuno, in sordina, ma appena avuta la notizia, si é accesa una rete di preghiere, pensieri dolci e struggenti, ricordi incancellabili: il tuo sorriso, in primis, e poi la tua voce pacata che sapeva tuttavia incendiare gli animi d'amore per Gesù e per i fratelli, soprattutto i più deboli. Te ne sei volata in cielo, dolce Raffaella, ma noi non ci sentiamo abbandonati, perché la tua presenza brilla nel nostro cuore, ora forse più di prima. M.

    Mi è rimasto il desiderio di poterla conoscere più da vicino, sono arrivata troppo tardi, ma il senso di pace che mi ha accompagnato nelle ultime ore pregando per lei mi fa pensare che l'incontro ci sia stato e mi piace pensare di poter affidare anche a lei, adesso, le mie speranze. M.

    Sarà sicuramente in un raggio di sole. I suoi occhi erano raggi di sole.
    Abbiamo una missione da portare avanti…
    per Raffaella che ha sempre creduto nella forza delle donne libere e unite. M.

    Mi sento pensata da lei... che adesso mi guarda così come sono, e certamente mi sostiene! G.

    Il suo sorriso, che mai i miei occhi e il mio cuore dimenticheranno, mi fa compagnia in un angolo della casa, così come la sua voce che mi risuona rassicurante e familiare e poi il suo ricordami che la parola "devo" bisogna sostituirla con il "voglio"...e tutto cambia...il suo abbraccio affettuoso, che tanto mi manca, il ricordo di lei che "danza" nel salone di Casetta Nova...un nastro colorato che volteggia leggero. È così che la voglio immaginare danzare sulle nuvole... M.

     

    logo luce archivio

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    Stelle, uniche e splendenti, danno forma a costellazioni altrettanto uniche e originali nel cielo di Pistoia. Rut e Noemi si sono fatte compagne di cammino nell’ultima tappa del nostro percorso di quest’anno. Due donne della quotidianità che hanno cambiato gli eventi della storia.  Queste due figure bibliche ci hanno portato dentro ai nuovi Legami che si possono creare dopo le Perdite, arricchendo l’Identità di ciascuna. L’interconnessione l’abbiamo sperimentata anche attraverso le costellazioni realizzate durante il laboratorio creativo e condiviso tutte insieme.
    Anche se a distanza e senza aver potuto sperimentare la conoscenza e la vicinanza fisica, abbiamo ricevuto luce da questo percorso, ne siamo grate e ci sentiamo benedette dalla scia luminosa di tante stelle, tutte uniche e splendenti.

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    Diamo spazio ad alcune risonanze:

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    Rut e Noemi, due donne, che hanno attinto forza l’una dall'altra, che si sono aiutate con gesti concreti, non solo a parole, sia nelle avversità che nelle cose buone. Ecco cos'è l'interconnessione tra le relazioni, prendiamo esempio da loro.
    Voglio ringraziare tutte le persone che si sono impegnate per la preparazione degli incontri di Colei che sa e tutte le donne con le quali li ho condivisi. È stata un'esperienza nuova per me, non ero abituata a questa apertura profonda e molto personale e soprattutto a condividere le mie emozioni. Grazie per il lavoro che mi avete aiutato a fare con me stessa. P.

    Questi incontri sono molto belli e mi stanno aiutando tanto in questo momento particolare di vita. È bello vedere le cose al "femminile" ed è forte la sintonia che sento anche se per lo più non conosco le persone che sono con noi. Dopo diversi giorni ho capito che quello che più mi è piaciuto di Rut è la sua ubbidienza e mancanza di paura. Perché spesso la chiave dei nostri errori è proprio la paura... Anche Noemi ha paura, come me è rimasta sola, ha subito un lutto che sta elaborando, si sente una creatura inutile e vuole abbandonarsi al suo dolore e alle sue paure. Ma per fortuna ha accanto a sé una persona che va oltre tutto questo e gli indica la strada da seguire. E la strada da seguire è l'abbandono a Dio, al suo volere. È il fare le cose con giustizia e cuore puro. S.

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    Gli appuntamenti di Colei che sa sono stati per me un'occasione importante di ascolto, ricerca, formazione, crescita. Mi hanno aiutato a sentirmi parte di un tutto, una stella in una costellazione. Mi sono sentita meno sola, unita a tante altre donne, ognuna con il suo vissuto, ognuna con la sua esperienza di fede. Mi hanno aiutato a uscire dal mio piccolo guscio, fatto a volte di tristezza, insoddisfazione, amarezza e mi hanno permesso di vedere con occhi nuovi e da una prospettiva diversa la mia vita. Troppo spesso mi sono sentita incompleta, proprio per la mia "perdita", con conseguente RABBIA, come Noemi, una rabbia che, ho capito, indica una condizione comunque di apertura alla relazione con Dio…E Dio c'è e c'è sempre stato nella mia vita, non mi ha mai abbandonato. Ringrazio tutte voi perché insieme siamo una forza e anche attraverso ciascuna di voi Dio si fa presente. Ringrazio il Signore perché non si stanca mai di bussare al nostro cuore e riesce a rendere bello e luminoso ogni momento della nostra vita. S.

    Anche questo incontro è stato molto bello. Marzia ha esposto in modo chiaro e partecipativo (e non è semplice) l'argomento delle due figure femminili. È stata molto appropriata la suddivisione del laboratorio in due parti... ganzo il tema della costellazione!
    Gli aspetti che mi hanno più colpito sono due: la benedizione di Dio passa attraverso persone concrete che scelgono di riempire la vita di altre e quello di creare una connessione, una rete tra donne che possono aiutarsi tra di loro, ascoltandosi e confortandosi a vicenda. F.

    La cosa che posso condividere dopo l’ascolto della storia di Rut e Noemi è ciò che mi disse un amico molto tempo fa in un momento difficile della mia vita: tu vai avanti! Penso che sia questo l’importante per un cristiano, continuare a camminare e non chiudersi, progettare e aprirsi anche al nuovo, che vuol dire essere generativi e fiduciosi nell’aiuto di Dio. C.

     
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                              Frutti di un percorso
     

    In questo ultimo incontro, con un piccolo flashback fatto di immagini, parole, personaggi biblici, abbiamo guardato al percorso di quest'anno e raccolto i frutti. La costellazione che ciascuna di noi aveva creato al primo incontro si è trasformata, allargata, grazie alle nuove comprensioni che si sono aggiunte durante il cammino. Con la canzone "Io si" di Laura Pausini, ci siamo salutate con la certezza di non essere sole a camminare verso la Luce.

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    Ecco alcune risonanze:

    Gratitudine. È questo ciò che sento e che abita il mio cuore. Ripercorrendo tutto il percorso fatto quest'anno, vedo quanta la strada percorsa, quanti i passi che mi hanno portato dal caos alla luce. Sono una stella. Ferita, curata, attaccata al filo di Dio che tutto avvolge come una coperta di stelle.  Intessuta di relazioni che diventano accoglienza e sostegno lungo il cammino. Sono una stella che, con tutte le sue fragilità, si fida, si affida, brilla e dona l'infinito che la abita. E.

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       Laboratorio creativo

    Cos'è stato per me colei che sa questo anno? Uno spazio che mi sono ritagliata nonostante tutto, una scommessa con me stessa. Le difficoltà non sono mancate, ma con la mia tenacia ho voluto esserci. Per me questa è una vittoria, un tempo mi sarei arresa subito. Oggi sono qui a provarci ancora a mettermi in gioco e a dirmi che tutto serve per crescere. Colei che sa è anche questo: stare lì dove sei, come sei, con quello che sei.
    La bellezza sta in quella diversità che ti distingue dalle altre e sei speciale così come sei. Un essere speciale che insieme alle altre diversità, insieme alle altre specialità rende il momento, il mondo BELLO. Grazie al confronto, al sostegno, al dare e ricevere di tutte noi lontane sì, ma molto vicine. E.

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     Colei che sa 2020-21...
    LUCI DI STELLE che brillano insieme
    per illuminare ogni passo.
    È stato un anno intenso e pieno di luce.
    GRAZIE a ciascuna di Voi!
    Illuminare le proprie fragilità, imparare ad amarle, farle spazio perché possano essere "consolate"
    e così diventare parte di noi.
    Illuminare le proprie paure e dolori
    perché diventino compagni di viaggio.
    Nella resilienza si trasformano i pensieri e il cuore
    per sentirsi amati e per "donarsi".
    Uscire insieme per riconoscere il Signore spezzato
    per donare sostegno.
    Così nasce primavera. G.

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       gruppo di condivisione
       
       

    Il mio sguardo si è sempre rivolto al cielo stellato, ricordo le passeggiate notturne quando adolescente mi recavo alla messa di Natale con le amiche. Cercavo con lo sguardo le stelle di orientamento, le costellazioni di cui imparavo a scuola, cercando un alone di infinito da cui lasciarmi avvolgere, emozionata. Nel corso del tempo ho immaginato la volta stellata come un manto protettivo, uno spazio sconfinato dove ritrovarsi anche se geograficamente lontani. Uno spazio dove ricongiungermi con chi non era più con me, che aveva lasciato lo spazio fisico della terra.
    Stelle-sorelle-vibrazioni cosmiche pulsanti in osmosi continua. Pian piano imparo il segreto di esistere senza paura, anzi di accettare la paura come fragilità da custodire, trasformandola in opportunità da perseguire. Guardando le stelle voglio continuare a sognare, ad amare, a proteggere e custodire, fuggendo dall'esigenza di perfezione che affligge e comprime il nostro tempo.
    Grazie per l'accompagnamento di questo anno e per il dono che riusciamo a fare e ad essere … sono trepidamente in attesa del prossimo!  M. R. L.

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                        Noi siamo costellazione
     
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    Ci siamo lasciate ispirare dal canto “Costellazioni”.
    Ci ha ricordato la potenza e la necessità
    di camminare in cordata,
    di sentirci parte di un medesimo stormo,
    di riconoscerci parte di una costellazione,
    ossia di un disegno che comprende
    la nostra luce originale ed unica,
    ma è qualcosa di più grande
    che ci comprende e ci supera.

    Il momento della condivisione in piccoli gruppi è stato un tempo rigenerante.

    La canzone “In piedi” di Elisa ci ha donato l’energia per rialzarci, per riprenderci i nostri desideri più veri e riconoscere il dono prezioso che ciascuna di noi porta nel mondo.

                                              

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    Se una donna è una cosa
    Allora è anche una chiave, una porta
    E anche una chiesa e la luce di una fiamma accesa
    Se una donna è una cosa
    Allora è una volta di stelle
    E pochi vedono che non sono mai sempre quelle
    Mai sempre quelle

    E se una donna è una cosa
    Allora è anche una riva, un diamante
    E la luna, spazi infiniti dentro ogni stanza amore riflesso
    E se proprio è una cosa, è una cosa che conta
    E se la donna è una cosa
    Allora è anche una dimora
    Rende grande e bellissima
    La più piccola casa

    E se una donna è una cosa
    Allora è anche un'alchimista, un'artista
    Coi suoi fardelli al posto dei pennelli
    Fa quadri preziosi oltre a quelli
    Una donna fa l'equilibrista, fa l'equilibrista
    E si tiene un sorriso nel cuore per gli altri
    Sotto la corda, quel filo sottile, i metri... sono tanti

    In piedi, sorella, in piedi
    E vai a prenderli quei desideri
    E digli chi sei e chi eri
    Le parole sfonderanno i muri
    In piedi, che ci siamo quasi
    E in tanti pensano che siamo uguali
    In piedi, in piedi
    Non siamo più così lontani, no, no
    Non siamo più così lontani

                                                   

    Ecco alcune risonanze delle presenti.

    Essere la luce di una fiamma accesa.... è un desiderio, è un cammino che insieme stiamo percorrendo con sincerità, con speranza e spero imparando a non aver paura di donarci, rimanendo in piedi nonostante tutte le difficoltà. C.

    Ho consegnato ad alcune delle presenti il mio sentire, l'incostanza nel vivere concretamente la fede, la pesantezza del momento, il dispiacere nel vedere i miei figli vivere solo di scuola. Questo fardello diventa improvvisamente più leggero quando, dalla condivisone, viene fuori che non sono la sola a sentirmi così.
    Un incontro semplice, fatto di "stelle che insieme formano costellazioni". La canzone di Elisa "In piedi, ed ecco che, oltre a sentirmi più leggera, mi sento più positiva e grintosa con la voglia di superare anche questo momento non facile. Come canta Elisa la Donna è una cosa, una cosa che conta !!! A.

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    Essere luce.... fare parte di una costellazione! Ieri, durante la fantasia guidata, sono ritornata indietro di qualche mese. Ero in mezzo alla strada, triste, mi disperavo, mi sentivo impotente.... poi mi sono trovata con altre donne ed è arrivata dolcezza, solarità e fermezza.
    Abbiamo pregato, ci siamo confortate e confrontate.... il dolore c'era lo stesso, ma non ero da sola ad affrontarlo.
    Insieme siamo "state", eh sì, ancora una volta ieri ho riflettuto su come noi piccole donne, all'apparenza fragili, sappiamo stare, sappiamo esserci, siamo "dimora"!
    La mancanza resta e ritorna più volte, ma pian piano si sta trasformando in gratitudine, sempre di più....
    Oggi mi risuona forte la canzone di Elisa: “in piedi, prendi i tuoi desideri”. Non smettiamo mai di sognare, anche nei periodi difficili, perché siamo stelle di una costellazione e non ci possiamo spegnere!Grazie a voi compagne di viaggio. C.

    "Le mie mani sono anche le tue" questa la frase che mi ha toccato, ho sentito che le mie sono state per voi e le vostre per me. Quanta grazia nella condivisione. Noi donne, dimora per tutti, che siamo piccole stelle di una bellissima costellazione. Grazie di cuore per questo incontro. M.

     

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    È continuato on line il nostro percorso e la parola su cui ci siamo fermate è stata RESILIENZA.
    Abbiamo attinto dal testo “Nella fine è l’inizio” dove gli autori Chiara Giaccardi e Mauro Magatti affermano che “Non c'è resilienza senza apprendimento: è ascoltando la realtà – cioè facendo esperienza – che dall’adattamento si arriva alla trasformazione. Il resiliente non è il sopravvissuto, non è neppure che resiste, chi non si spezza: è chi, invece, riesce a cambiare forma. Chi, dopo aver visto la morte da vicino, diventa capace di ospitare più vita”.

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      Nascita di una stella

    Abbiamo osservato come la nascita di una stella passa da buchi e da ombre per arrivare alla luce.

    Allo stesso modo la donna sirofenicia che incontra Gesù: è la sua luce che fa muovere questo Rabbi a compiere il miracolo, perché a volte più forti sono gli ostacoli e più forte è la luce che ne scaturisce.

    Alcune risonanze delle presenti:

    Le stelle … la forza della luce … la luce da tenere sempre viva, o meglio, cercare di non farla indebolire: è l'essenziale della vita stessa, non solo per chi la dona, ma anche per chi la riceve. Spero nel buon Dio di riconoscere questa luce, in questo periodo la cosa che mi sta a cuore più che mai è la sapienza. Non so se sono gli anni che passano, sento di viverlo in pienezza questo momento. Mi ricordo quel passo in cui Salomone poteva chiedere di tutto, ma non c'è valore che valga più dell'oro e dell'argento, per questo ha chiesto la Sapienza, la cosa giusta da fare. G.

    roma 17 4 02       Ognuna di noi brilla come una stella
    e abbiamo bisogno di questa luce!
    Ringrazio di cuore per la Parola del Vangelo
    che mi aiuta a riflettere e mi accompagna. M.
         
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    Quest’ultimo incontro lo avverto un punto di riferimento, soprattutto in questo momento della mia vita e l’ho gustato particolarmente. Sono stata molto coinvolta ed è stato un tempo ottimale per me. Ho messo ordine ad alcune esperienze della mia vita. Un grazie immenso. S.

    Sono grata a Dio per questi incontri di Colei Che Sa.
    Sento di formarmi come donna e di aprirmi al nuovo che dentro di me avanza.... con resilienza; certa che l'alleanza tra noi aiuti il mio cammino.
    Mi fate sentire tutte a mio agio e siete per me un luogo sicuro dove potermi esprimere senza la paura del giudizio. Andiamo avanti insieme in questa costellazione che non smette mai di sorprenderci. Grazie L.     

     

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    Una costellazione di anime

    pdd 75 04“Se ci sono per te e tu per me possiamo vincere” con queste parole della canzone del Gen Verde ci siamo ritrovate ancora una volta per condividere la gioia dello stare insieme.

    Nel nostro pomeriggio on line siamo state accompagnate dall’esperienza delle donne al sepolcro, quelle donne che nonostante fossero rimaste sole, senza guida e senza aiuti (“come rotoleremo la pietra?”), non esitano ad andare dal loro Maestro per assisterlo anche dopo la morte. Entrando nel sepolcro vuoto queste “stelle”, parte di una costellazione che sembrava ormai distrutta, scoprono di poter essere loro stesse inizio di una nuova formazione di luce che ha come stella polare Gesù Risorto.

    Anche noi, come le donne che facevano parte della Costellazione di Gesù, siamo luci fondamentali per le relazioni: se da una costellazione si toglie anche una sola stella, la sua forma non sarà più la stessa, il disegno non sarà completo e sicuramente nel cielo ci sarà meno luce. Ecco perché ognuna di noi, con l’aiuto della “fantasia guidata”, ha cercato di trovare la sua costellazione di donne e compagne di viaggio e il suo ruolo all’interno di essa ponendosi la domanda: quale dono porto alla mia costellazione? Quale forza mi dà il gruppo perché io possa portare il mio dono?   

    E così abbiamo capito: “se le nostre anime fossero stelle, noi dovremmo fare una costellazione…” (Gen Rosso)!

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    Alcune condivisioni:

    “Nella mia costellazione porto il dono della RESILIENZA: cadiamo, rallentiamo il passo ma ripartiamo e andiamo avanti. Quando il gruppo ne ha bisogno incito, incoraggio a tenere duro: contemporaneamente il gruppo mi dona la gioia dello “stare insieme” in amicizia, l’allegria, la condivisione e l’ascolto che rendono più importante il cammino verso la meta”. L.

    pdd 75 01“Nella notte di Pasqua ho capito la bellezza di accendere la mia luce a quella di Gesù Risorto e quanto sia importante portare la forza di questa mia piccola fiamma. A volte, quando la luce sembra spegnersi o quando le braccia fanno male nello sforzo di portare la fiammella accesa, è importante sapere che puoi dire ad una tua compagna “portala tu per me”. La forza della costellazione sta nella certezza che qualcuno al tuo fianco possa sorreggerti e portare anche la tua luce … e viceversa”. R.

     “Durante la mia riflessione ho scoperto che nella mia costellazione ci sono anche persone che non mi aspettavo di trovare, persone che sembrano non condividere sempre i miei pensieri e i miei sentimenti. A volte è difficile relazionarsi con loro, ma sono sicura che la presenza di Gesù anche in questa costellazione ci aiuta ad essere unite … tutte!”. D.

    Condividiamo le nostre costellazioni!
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    20 mar 00

    Stelle connesse con se stesse, con gli altri, con Dio

    A volte sconnesse e fragili, ma custodite e accompagnate dall’amore di Dio. Questo abbiamo condiviso nel terzo appuntamento romano di Colei che sa, per riscoprirci appartenenti ad una costellazione in cui ogni stella è necessaria. Siamo state in compagnia della paura e dello stupore delle donne al sepolcro. Ci siamo lasciate accompagnare nel cammino verso la scoperta che ciascuna di noi è una luce necessaria affinché la costellazione possa risplendere.

         20 mar 01

    Ecco qualche risonanza:

    Sì, siamo parte di una costellazione.
    La luce della mia stella, se non c’è, modifica la costellazione stessa.
    Interconnesse le une alle altre. Io porto la mia luce e accolgo la luce degli altri.
    Una piccola stella rischiara il buio più nero.
    Le donne al sepolcro hanno paura, ma si fanno forza e con stupore diventano annunciatrici. Scelgo di passare dalla paura allo stupore. M.

    Tornare alla verità di me: è questo quello che mi porto dall’incontro. Per poter brillare bisogna entrare nel buio. Come Tamar che va in fondo al dolore per ascoltare il vero desiderio di vita. Come Agar che ritorna nella situazione da cui stava fuggendo per poterla affrontare in modo attivo e poter così andare oltre. Come le donne al sepolcro che trovano l'inaspettato e sono chiamate a rimettersi in cammino perché Gesù le aspetta in Galilea. E per poterlo fare, per rimettersi in cammino, bisogna prima uscire dal sepolcro ed avere fiducia che Lui è lì in Galilea. Lui mi precede ed aspetta me, con le mie fragilità, con i miei limiti, con le mie paure, con le mie ferite, con le mie specificità, con i miei doni, con i miei tempi. Aspetta proprio me. Così come sono. E.

         20 mar 02

    "Non basta guardare, bisogna entrare nel sepolcro, nella notte della notte. È necessario entrare nelle tenebre per far splendere la Luce vera, la Luce che non avrà mai fine". Queste parole mi accompagnano verso la Pasqua, spronandomi a credere nella Luce, anche quando tutto intorno è buio, e mi ricorda che Gesù Nazareno, il Crocefisso, è Risorto e la sua vita donata vince la morte e il buio. Grazie di cuore a tuttal'equipe di Colei che sa.
    Siete fantastiche! R.

    Le stelle sono uno degli spettacoli più belli e ricchi di mistero della natura. Il solo guardarle mi mette davanti alla mia piccola esistenza, rispetto l'immensità di quello che mi circonda e mi ricorda quanto la mia vita sia un viaggio all'interno di qualcosa di così grande che non riesco neanche a immaginare!! C.

     
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    La sapienza di Maria Maddalena ha illuminato il secondo incontro del gruppo di Colei che sa pistoiese. Essere dono con e per gli altri comporta il riconoscimento e l’accoglienza del dono che ciascuna è, lo spendersi per una missione, il lasciarsi trasformare lo sguardo dal Cristo Risorto. La Maddalena ci ha mostrato che è possibile aprirsi a nuove prospettive, favorire i passaggi dal dubbio alla fede, dall’assenza a una nuova presenza, dall’incomprensione alla comunione, dal pianto alla gioia, dall’isolamento alla comunità. Nel condividere le nostre esperienze ci siamo sentite arricchite e incoraggiate dal dono reciproco. Attraverso il laboratorio di scrittura creativa sono fluiti pensieri, sentimenti e nuove ispirazioni, ci siamo lasciate contagiare dalla luce di tutte le stelle. A conclusione dell’incontro, queste luci, come un augurio di bene, sono scese sulle nostre esistenze accendendo e rinnovando il nostro desiderio di condividerle con altre/i.  

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     Le partecipanti all'incontro
     

    Ascoltiamo qualche risonanza.

    L'incontro mi è piaciuto molto: l'argomento, gli interventi... soprattutto quello di sr Marina su Maria Maddalena. All'inizio ero scettica su questo incontro, un po' perché indaffarata col lavoro e poi per la stanchezza di questi mesi, anche se stiamo in casa manca a tutti lo svago che comunque ci ricarica.

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    Poi ho deciso di provare. Via, via che ascoltavo mi rendevo conto che era bello, che mi riconoscevo nello stare lì in quel momento e che mi dava calma.
    Sono cambiata un po' in questi anni, ho meno paura di parlare e dire la mia, quindi mi sono buttata anche nello scrivere e nel creare "il componimento". Mi parevano tante due ore e mezzo di incontro, soprattutto in questa modalità,  ma è stato "ricco" e mi ha dato una forza in più in questo periodo per cercare di non abbattermi e cercare di superarlo al meglio. F.
     
    Partecipo volentieri agli incontri, per me sono un'occasione di potermi fermare e riflettere su argomenti che non rientrano nella mia quotidianità.
    Mi piace anche ascoltare, mi piace come vengono esposti e analizzati i fatti, come quello di Maria Maddalena che va al sepolcro.
    Infine, con questi incontri ho l'occasione di pensare non solo durante il momento di condivisione del sabato, ma anche nei momenti liberi delle mie giornate. C.

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    Grazie per l'incontro, è stato molto interessante, mi piace molto scoprire le donne della Bibbia. L'incontro mi ha fatto riflettere sul fatto che io sono Dono, quindi non mi devo ripiegare su me stessa, ma mi devo alzare, girare e guardare in ogni direzione per vedere l'altro e aprirmi a nuove prospettive per poter essere Dono. P.

    L'incontro di sabato mi ha fatto riflettere su quanto faccio lavorare (troppo e male) la testa e poco il cuore. Mi faccio male e faccio male a chi mi sta vicino. La Maddalena è cuore, è spontaneità, è affetto sincero. Spero che seguendo la Quaresima di Etty Hillesum possa un po', e con l 'aiuto del Signore, riuscire a liberarmi dalla "lebbra della complicanza". C.

    Io penso che niente è per caso, come la Maddalena, mi sono accorta che nel momento in cui avevo più bisogno il Signore mi ha messo davanti una persona che senza troppe domande capiva il mio stato d'animo e sapeva quello che doveva dire per farmi stare meglio. V.

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    Quello che mi porto dietro da questo incontro è la necessità che abbiamo di vederci per quello che siamo in un certo momento e il fatto che, per farlo, abbiamo bisogno dell'altro. Perché è solo dalla relazione con l'altro che si allargano gli orizzonti, la prospettiva cambia e finalmente abbiamo l'opportunità di vedere al di là delle semplici apparenze. A.

    Davvero grazie per avermi coinvolta, è stata una esperienza rigenerante in un periodo buio della mia vita. S.

     

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    Anche noi del gruppo di Cosenza abbiamo riflettuto sulla fatica che ci procurano le nostre fragilità, il negarle, il combatterle o nasconderle a noi stesse e agli altri.
    Le immagini e le caratteristiche di alcuni animali ci hanno aiutate a fotografare il nostro modo di viverle e di gestirle in maniera più o mano sana.

     

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    Alla fine ci siamo lasciate illuminare dall’esperienza della donna curva che ci viene descritta
    nel capitolo 13 del vangelo di Luca.
    Lei si lascia guardare
    e avvicinare da Gesù.
    Si lascia toccare
    e rialzare da Colui
    che la libera e le ridona vita nuova.

    E ora qualche risonanza di chi ha partecipato all’incontro …

    Sono arrivata a questo incontro piena di domande e con qualche timore... entrare in un gruppo già affiatato mi spaventava un po' e invece, da subito, ho trovato il mio posto! Le immagini mi hanno fatto aiutato a individuare le mie fragilità, mentre l'esercizio del portare il peso del proprio è stato faticoso, perché quel peso mi ricordava quello delle mie fragilità che non mi permettono di raddrizzare la schiena. Nel momento in cui ho poggiato le mani per risollevarmi, è stato come se Qualcuno avesse veramente accolto tutto ciò che appesantiva il mio cuore, facendomi assaporare la bellezza dell'essere gratuitamente amata da Dio, nonostante i miei limiti e le mie imperfezioni! E.

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    Mi sono sempre vista come un cavallo, fiero della sua forza e, accanto, un cane più volte abbandonato, ma fedele e fiducioso che qualcuno lo accogliesse a casa sua. Poi è arrivata l’immagine del vaso rotto … eccomi qua, e il coniglio che scappa, pensando di essere un cavallo libero. La vista dello squalo mi ha spaventa molto perché ho mi sono rivista ad aggredire per difendere le mie fragilità. Alimento la speranza che è tornata in quel Gesù che già tante volte mi ha sollevato e guarita. R.

    C'è stato un tempo in cui mostrare la mia interiorità " era impensabile", un tempo molto lungo di negazione insopportabile! Oggi non è più così e mi mostro per come sono, nella mia piccolezza e nella mia propensione per tutto ciò che canta il mio cuore. Questo è frutto di un faticoso cammino di direzione spirituale e di crescita interiore legato anche tanto al “lavoro” che facciamo insieme in questo gruppo. Oggi non ho più vergogna di ciò che sono e che sento, non ho più vergogna di mostrarlo e di farmi accarezzare... perciò grazie !!! E.

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    Mentre stavo curva con il mio zaino pieno di libri pesantissimi, durante l'esercizio proposto da suor Michela, pensavo che in quella posizione in fondo non stavo così male. Aggiustavo il peso nel miglior modo possibile, allentavo le bretelle, allargavo i piedi e trovavo il mio equilibrio. Ho pensato "dai, non sono così scomoda!". Poi, però, ho pensato che volevo guardare cosa succedeva intorno a me e mi sono accorta che quella posizione non era affatto opportuna. Per godere delle cose che mi circondano ho bisogno di essere libera di girare il mio sguardo, di alzare la testa e invece, nel mio essere curva, stavo ancora giustificando quella posizione assurda e vincolante. Quante volte faccio così nella mia vita, mi adatto alle prigioni in cui mi rinchiudono o mi rinchiudo da sola. Il mio padre spirituale direbbe che "arredo il tunnel invece di seguire la luce in fondo". Rialzarmi poggiandomi a qualcosa mi ha ricordato di quante volte nella vita sia stata salvata dalla mia capacità di chiedere aiuto e dall'aver dato priorità al desiderio di essere libera, piuttosto che alla voglia di controllare tutto. È nel mio limite più grande, la sfiducia, che Dio può manifestare la sua carezza più bella, prendere il mio viso tra le sue mani e dirmi "alzati, guardati intorno, sei libera". G.

    COLEI CHE SA è una benedizione per me. In ogni incontro riesco ad entrare dentro di me, ad esplorarmi e mettermi allo scoperto. Riesco a fare quello che nel quotidiano trascuro per pigrizia e anche per paura.
    Mettere nero su bianco le mie fragilità è stato terapeutico. Le mie tante fragilità le ho sempre rinnegate, proprio per paura di apparire diversa da come tutti mi vedono. Sentirmi dire, invece, che le fragilità non vanno nascoste, in quanto esse hanno Valore, mi ha provocato sollievo. Le persone fragili sono preziose così come il cristallo, prezioso e da maneggiare con cura. La promessa che mi sono fatta è quella di guardare con occhi diversi il modello di donna che va di moda: donna efficiente, produttiva e competitiva e accarezzare le mie numerose fragilità, con la consapevolezza che esse mi rendono unica e preziosa e che maneggiandomi con cura, amandomi per quella che sono realmente sarà difficile andare in frantumi.
    Lo zaino sulle spalle era pesantissimo e sollevandomi ho ringraziato Chi tante volte, con pazienza e benevolenza, ha ricomposto i pezzi di una me, scoraggiata e senza luce. Con la speranza di trovare il giusto equilibrio, ringrazio tutte voi donne uniche e preziose. S.

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        Condivisione
    in piccoli gruppi
    nelle room  

    Ho chiare le mie fragilità e non mi piacciono, le odio. Quando le guardo non vedo altro di me, oscurano tutto il resto. Una delle mie fragilità è il sentirmi non vista, non meritevole, mai abbastanza, a volte penso anche agli occhi di Dio. Per reagire a tutto questo mi trovo a correre e schizzare da una parte all'altra come uno scoiattolo, cercando di fare sempre tutto e bene, portandomi dietro però tutto il necessario come una lumaca che si porta dietro la sua casuccia in cui può rifugiarsi quando ha paura e questo mi appesantisce e mi risucchia energie.

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    L'esercizio dello zaino mi ha fatto riflettere sul fatto che io il mio zaino non me lo sono mai fatta portare da nessuna, né mi faccio mai aiutare a toglierlo, qualche volta chiedo aiuto a metterlo sulle spalle e semmai sono pronta a caricarlo ancora e ci sto bene rannicchiata. In un certo senso gongolo nel dire ce la faccio da sola, nonostante la fatica, nonostante ci siano momenti in cui vorrei tanto che qualcuno mi venisse a strappare via quel peso.
    Sentire che mi posso poggiare a Dio per rialzarmi non è stato facile, all'inizio ho pensato che come al solito devo fare da sola, ma poi ho capito che se voglio che Dio mi aiuti, così come chi mi circonda, glielo devo lasciar fare. Inoltre, posso chiedere aiuto, posso chiedere di essere vista, perché ne sono meritevole.
    La promessa che ho fatto a me stessa è stata che almeno una volta al giorno mi dica "Ti voglio bene" e lo traduca in piccoli gesti quotidiani, perché prima che mi possa sentire meritevole agli occhi altrui e agli occhi di Dio, voglio sentirmi meritevole di amore ai miei occhi. X.

     
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    A Roma continuiamo a far brillare la nostra luce di stelle vivendo un pomeriggio insieme per dare nome, accogliere e curare le nostre fragilità.  
    Le immagini di alcune ferite dell’umanità, della natura e del cosmo, insieme all’atteggiamento di alcuni animali ci fanno da specchio nel riconoscere le nostre reazioni che abbiamo dinanzi alle nostre fragilità. L’esperienza di Agar, descritta nel libro della Genesi, ci ha introdotto nella comprensione di come Dio si prende cura delle nostre paure e delle ferite. Lui ascolta il grido del più piccolo e viene in nostro aiuto. La condivisione in piccoli gruppi è sempre un momento di comunione profonda tra noi che ci sosteniamo vicendevolmente nel cammino umano e spirituale. Accompagnate da un sottofondo musicale, abbiamo dedicato del tempo a giocare con le parole e scrivere la nostra poesia.

                   Diamo spazio e voce alle donne con le loro poesie.

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    Dalla superfice alla vera verità!
    Tu abita la fragilità
    che io guaritore
    dalla superfice alla verità,
    per te figlia amata. M.

    Alzati
    Sono qui.
    Fragilità, contraddizioni, rabbie, paure, chiusure.
    Tu vieni vicino, mi guardi,
    mi dici: Alzati. C

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    Custodisci
    In te il mio sguardo è sete
    che fa fiorire passi incerti
    ed illumina ogni carezza. G

                  Padre
                  Gesù mi vuoi,
                  Accudiscimi, istruiscimi,
                  insegnami a chiamarti Padre. V.

                               Goccia
                               Il Vivente mi ha vista.
                               Essere mano forte,
                               nella mia sorella piccola. A

    Infine alcune condivisioni.

       fin 

    È sorprendente il modo in cui Dio, non solo si prende cura, ma ama la nostra fragilità. La fragilità è per me la porta da cui l’amore è entrato nella mia vita. La fragilità è il luogo dove sento di aver bisogno dell’Altro, di non bastare a me stessa, di non dover fare tutto da sola. È nella fragilità che trovo ogni volta la mia vera verità: sono figlia e non mi devo preoccupare di nulla, sono amata e questo è il motivo che mi fa vivere nella gioia. Beata fragilità.

    Questo tempo vissuto insieme mi ha aiutata a far emergere e toccare le mie fragilità, ho compreso quali dinamiche metto in atto con più frequenza.

    Grazie di cuore a tutte; è stato molto bello essere in comunione con voi. Buon cammino a tutte.

     
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     pistoia23121 title        23 gennaio, Colei che sa nasce a Pistoia

     

     

     

    Colei che sa continua a diffondere luce e vita anche in tempo di distanziamento sociale. Come? Sabato 23 gennaio a Pistoia è nato un nuovo germoglio di donne intrepide e desiderose di incontrarsi e di continuare a camminare insieme. Per l’occasione il gruppo di Colei che sa di Messina, a più di 900 Km di distanza, ha accolto le pistoiesi e condiviso il pomeriggio.
    Eravamo più di quaranta.

    pistoia23121 01


    Insieme abbiamo riflettuto su come riconoscere e prenderci cura delle nostre fragilità.
    L’esperienza di Simone Weil, presentata da Rita Fulco, ha attivato l’attenzione sulla presenza di Dio nella storia e sull’essere ponte tra la nostra fragilità, quella degli altri e il Signore.
    Le immagini di alcuni animali ci hanno permesso di individuare la modalità ricorrente con cui ciascuna risponde alle proprie fragilità. Oltre ai tradizionali conigli e struzzi, la creatività di alcune ha generato delle nuove figure mitologiche: corpi di scoiattoli con teste di bradipi, per esempio, per indicare la complessità della nostra umanità, che è capace di coniugare il super attivissimo dei gesti con la lentezza nella comprensione.
    Sr Michela ci ha fatto entrare nell’esperienza di liberazione profonda vissuta dalla donna curva descritta nel vangelo di Luca. Il tocco delicato e forte di Gesù su quel corpo rattrappito ci ha donato il coraggio di accogliere e prenderci cura di ciò che pesa sulle nostre spalle e sul cuore.
    Con una promessa personale e solenne, abbiamo sigillato il nostro pomeriggio dandoci appuntamento alla prossima volta.

    pistoia23121 02 la dott.ssa Rita Fulco ci presenta Simone Weil


    E ora accogliamo qualche risonanza delle nuove arrivate: le amiche di Pistoia

    Colei che sa è una carezza per la nostra vita interiore, un percorso introspettivo dal caos all’ordine, dal buio alla luce. Mi sono sentita rigenerata e pacificata. Sulla donna gravano tante responsabilità, quelle del lavoro, della famiglia, della cura dei figli e noi donne, spesso, non abbiamo tempo per prenderci cura della nostra anima, la parte più nascosta e preziosa di noi. Spesso con un sorriso e un “va tutto bene” nascondiamo (anche a noi stesse) le nostre fragilità inseguendo il modello della super donna che la nostra società ci presenta come carta vincente. La realtà è diversa e il percorso di “Colei che sa” ci aiuta a prendere consapevolezza delle nostre fragilità per conoscerle e prendercene cura. È un regalo che facciamo a noi stesse e agli altri che vivono insieme a noi. Provare per credere! E.

    È stato bello ritrovarsi tutte insieme. In questo momento sento il bisogno di trovare un momento tutto mio e sono contenta che sia capitata questa occasione con voi.
    Grazie davvero con il cuore. V.

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          Una stanza di zoom
    per la condivisione
    di gruppo

    Da sola faccio fatica a guardare negli occhi la fragilità dell'altro e ancora di più la mia. Tendo a impegnare la mente e il corpo in mille attività, perché è più facile correre avanti e indietro come fanno gli SCOIATTOLI, piuttosto che fermarsi a TOCCARE la mia fragilità, come invece fa Gesù. Quello che mi sono promessa, dopo questo incontro, è di chiedere quotidianamente ENERGIA SOPRANNATURALE e di riuscire a non perderla di vista, insieme alla possibilità di diventare PONTE fra la fragilità e Dio...è una grande opportunità e vorrei davvero poterla mettere a frutto. A.

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    L'incontro mi è piaciuto, mi ha coinvolto soprattutto per il tema: la fragilità. Mi sento in questo momento fragile sia nel fisico che nella mente e nell'anima. Ho come bisogno di ritrovarmi, o meglio di cominciare un percorso di approfondimento quando pensavo di essere arrivata. Per questo l’incontro ha messo il dito nella piaga... E ben venga. C.

    Grazie per avermi invitata a questo incontro, è stato molto impegnativo e faticoso, ma meraviglioso. Ho voglia di ripetere questa esperienza. Solo le sfp sanno rendere questi incontri unici. Grazie a tutte. P.

    È stata un’esperienza positiva, soprattutto per il fatto di mettere allo scoperto le proprie fragilità e riconoscerle, è il primo passo per accettarle e accettarmi con i limiti che mi pongono. Essere in un gruppo ci aiuta, perché non siamo sole, ci sono altre come me e questo mi dà la spinta per iniziare il cammino e pensare che siamo tutti membra di un solo corpo. C.

    E qualche risonanza delle messinesi

    Bellissimo il tema di ieri “SIAMO FRAGILI”. Mi sono state d'aiuto le caratteristiche degli animali, mi sono rivista nel mulo e nello squalo, testarda e bloccata e soprattutto giudicante nei mei confronti. Mi sono rivista anche nella donna "curva" del vangelo, con il desiderio di raddrizzarmi. La promessa che mi sono fatta è di accettare le mie fragilità, consapevole che non sono sola, ma c'è qualcuno "Energia Sovrannaturale" che mi vede, dialoga con me in modo rispettoso e desidera la mia guarigione. C.

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    Chi nella propria vita non ha fatto l'esperienza di sentirsi schiacciato dal peso del proprio passato o semplicemente da qualche problema, situazione, malattia? Davanti a tutto ciò, spesso mi sono sentita un vero struzzo, non volendo guardare la realtà, è più facile "sotterrare" la testa che decidere, prendere una posizione oppure come un coniglio che scappa via o goffa come un elefante.
    Poi, però, ho fatto l'esperienza di essere stata guardata, toccata, sanata e, proprio come per la donna curva del Vangelo, qualcosa è cambiato... Oggi percepisco anche il " dolore" di Dio “che implora il pane per il più povero" e intuisco che anche la fragilità può diventare opportunità, ponte per la fragilità altrui: può essere sorriso, carezza, concreta tenerezza di Dio. N.

    Un grazie speciale per l'esperienza di ieri. Inizio dagli animali in cui mi sono rivista che sono l'elefante e il mulo. Di solito mi fisso sulle mie fragilità e le ingigantisco, mettendole al centro di tutto, ma sono riuscita a trovare dei buoni propositi per provare ad affrontare diversamente tutto questo. Sono stata molto toccata dal sentire che Dio nella sua onnipotenza, si impone il limite di essere impotente davanti a chi chiede il pane. Questo mi fa accettare con molta più serenità l'impotenza davanti a certe situazioni che per ora è una fragilità che sto sperimentando in maniera forte. Infine con Simone Weil sento mia l'esigenza di attingere l'energia che solo Gesù ci sa dare quotidianamente C.

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    Ho il piacere di comunicarvi che, nonostante la distanza, ho vissuto momenti di intimità, come sempre. Non potrei rinunciarci e darla vinta al distanziamento sanitario (preferisco chiamarlo così) e non partecipare ai nostri incontri speciali.
    Non ho sentito distanza, nonostante, non ci si possa guardare dritto negli occhi o darci una carezza.Ho sentito, come sempre l’empatia, la comunione di intenti e la voglia di scoprirci sempre di più, perché le maschere la vita te le fa indossare, ma sta a noi scegliere di struccarci e guardarci dritto allo specchio, così come SIAMO...fragili! Accettare me stessa, non è facile, tutt'altro, come non è facile accettare DIO veramente…fa fatica! ho capito che anche individuando ed accettando le mie fragilità, riconoscendole, chiamandole con il loro nome, potrò prendermene cura, potrò rispettarle, affrontarle, fortificarle e non in ultimo affidarle, con tutta me stessa a Dio, di cui sento il bisogno di nutrirmi ogni giorno, per ricordargli quotidianamente che io a Lui, il mio consenso ad essere presente nella mia vita, glielo do. S.

     

     

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     pd 16 2021 00                   Anche noi Luci su Zoom!


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    Il Covid non ci ha fermato: non potendo permetterci il nostro classico week end insieme, quest’anno ci siamo ritrovate anche noi a condividere uno schermo. Sabato scorso eravamo tante: avevamo bisogno di rivederci e di concederci ancora la gioia di imparare, riflettere e dedicarci quel tempo di cui tanto abbiamo bisogno.

    Già con il collegamento del mattino, la preghiera ha fatto in modo che la nostra giornata, seppur vissuta ognuna nelle nostre case, fosse all’insegna di una comunione di pensieri fra tutte.

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     Le partecipanti all'incontro
     

     Quando poi ci siamo ritrovate, sr Michela ci ha accompagnato alla scoperta del ruolo di alcune donne nei Vangeli e nelle lettere di Paolo: come è stato bello scoprire che sotto la croce le donne “stavano” con Gesù, che proprio loro (discepole perché avevano seguito il Maestro) hanno ricevuto la missione di annunciare il ritorno di Colui che sempre le aveva volute vicino.
    E poi ancora sentire che nelle prime comunità cristiane il ruolo della donna non era relegato al puro servire, ma poteva essere una presenza attiva nell’evangelizzazione.

    Tutto questo nuovo conoscere ci ha permesso di condividere in piccoli gruppi la nostra riflessione sul ruolo delle donne all’interno delle nostre comunità, dove spesso i nostri spazi sono ridotti per l’incapacità di reagire ad antichi stereotipi consolidati nel tempo.

    Non abbiamo poi potuto rinunciare al nostro rito di unzione vicendevole: ci siamo così dedicate reciprocamente gli auguri che ognuna di noi aveva “trovato” e composto durante il  laboratorio di scrittura creativa.

    Insomma, la Luce delle donne di Padova, e non solo,
    si è accesa e ha brillato di nuovo,
    in un sabato strano,
    che ricorderemo per i volti
    delle nostre compagne di viaggio
    che apparivano sul nostro piccolo schermo di casa.

     

            

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     Ed ora qualcuna condivide la perla ricevuta dall’incontro.

    “Sabato mi sono sentita molto bene e felice di condividere con tutte un bellissimo momento con una modalità... alternativa. Credo che il mezzo non abbia sminuito o reso meno emozionante quelle ore; certamente di persona si riescono a percepire anche le emozioni delle altre, ma può essere che questo sia l'anno in cui ognuna di noi debba ascoltare e accogliere maggiormente le proprie... “. L.

    Nonostante il difficile periodo che stiamo passando, siamo riuscite a stare un po' di ore insieme. È stato emozionante il rivederci, il sentire la voce di ciascuna. A me è piaciuto molto il momento della preghiera al mattino, è stata liberatoria, ho sentito la presenza dello Spirito Santo. Al pomeriggio sr. Michela ha sottolineato l’importanza, anche se in ombra, delle donne, il loro accompagnare, servire, il dare la vita, l’esserci nel momento della morte.... Mi sento dentro a questo ruolo! T.

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    “Bravissima suor Michela e ben ricreata l'intimità con la creazione di piccoli gruppi in cui il parlare è più vero e profondo. Sorpresa finale con la scrittura e il cucire parole che, messe insieme, cambiano valore semantico e vibrano come una poesia ispirata!
    Grazie ancora una volta per l'accoglienza e la bellezza che si respira in Colei che sa! E.

    “Colei che sa” è un’idea vincente che funziona sempre e comunque. A conclusione dell’incontro online ho provato lo stesso senso di appartenenza, prossimità e arricchimento che porto con me dopo gli incontri in presenza. Il piatto forte è stato, come sempre, la Parola spiegata e illustrata con grande entusiasmo e competenza, così da renderla quasi palpabile. Sullo schermo nei volti noti e nuovi brillava “la luce di stelle”, la gioia di scoprire che Gesù si è fidato delle donne affidando loro ruoli importanti. Cercherò di cogliere l’invito con cui ci siamo lasciate: abbandonare la sterile abitudine al lamento per passare a cantare il Magnificat dove Maria proclama i doni concessi a Lei e a tutti gli uomini e le donne. F.

     
            Un grazie speciale a sr. Tiziana
    che crede profondamente
    nel progetto di Colei che sa
    e ci invita ad alimentarci
    alla fonte della Luce
    e della Cura. M.
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    mar new

    In questo tempo ci siamo lasciate ispirare
    dalle parole di Marianne Williamson
    e abbiamo fatto risplendere la nostra luce
    particolare ed unica.

    Adriana Raso ha raccolto l'energia
    che si è alimentata fra tutte
    in questo bellissimo video.

    marianne video

     

     

     

    C'è schermo e...schermo!

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    “Colei che sa”, lo sappiamo, è uno spazio di libertà e condivisione per tutte le donne, in cui sperimentare vicinanza, alleanza, crescita, consapevolezza, scambio, reciprocità…Possibile vivere tutto questo (e molto altro ancora) attraverso uno schermo? È questa la sfida che, grazie alla pandemia, ci siamo lanciate per continuare a camminare insieme, per riconoscerci ed essere “Luce di stelle”.

    stelle roma 01Impossibile per quelle tra noi più scettiche e poco avvezze all’uso dei social. Invece, ciascuna di noi ha deciso di mettersi in gioco, con autenticità e profondità e il miracolo è avvenuto! Non di quelli eclatanti, che riempiono le testate giornalistiche, ma di quelli piccoli, silenziosi, che cambiano l’esistenza di chi ha il coraggio di vederli… anche attraverso uno schermo.

    Ecco le risonanze di alcune partecipanti...

    Sono grata a Dio per Colei che sa web; nonostante lo schermo, siamo andate in profondità ed ho sentito che la sintonia tra noi donne andava oltre lo strumento web. Il nostro stare insieme e la condivisione della Parola e della Vita ci rende una costellazione di luce, capace di illuminarci anche a distanza. Grazie del vostro esserci! L.

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    Colei che sa: l'esperienza che l'essere vicini o lontani non è solo un fatto fisico. Ritrovarsi dopo tempo, anche se attraverso uno schermo, ha riattivato subito il sentirsi sorelle che condividono un cammino. Cercare sullo schermo i volti di ciascuna e gioire della loro presenza. Sperimentare che lo Spirito agisce non tenendo conto né di barriere né di distanze, rinnovando ancora una volta il miracolo di connetterci a noi stesse, alle altre, stelle di un Cielo capace di far brillare la bellezza di chi siamo. M.

    È stata una grande gioia rivedere tutte, come fossimo una bella famiglia, anche attraverso uno schermo, piccolo come quello del mio smartphone. Varie le sollecitazioni ricevute; ricco soprattutto l’esercizio nel laboratorio, in cui ci è stato chiesto di disegnarci come una costellazione, dando nome alle tante “stelle” che ci compongono. Mi ha aiutato a riflettere su come, a volte, nelle relazioni con gli altri sia chiusa e piena di pregiudizi, ponendo freni che non mi lasciano vivere liberamente e pienamente i rapporti. Cercherò di essere più spontanea e vera. M.

    stelle roma 03Questo è per me il sesto anno di “Colei che sa”.
    Sono cresciuta con le riflessioni, le emozioni, le testimonianze, le condivisioni e le comunioni delle donne che, come me, attingono alla Fonte di “Colei che sa”.
    Quest’anno saremo “LUCE di STELLE”.
    Troppe volte ci dimentichiamo di essere stelle che brillano di luce propria; eppure se avessimo la percezione della nostra LUCE, potremmo illuminare chi ci sta intorno, portare nei loro cuori quel calore che la stella emana.
    Voglio colmarmi della coscienza di essere stella, che, oltre alla bellezza, alla luce che brilla, al calore, all’energia, è anche parte di una bellissima ed importante costellazione tra le costellazioni.
    Buon cammino a tutte. M.

    Per me è stato importante immaginare il gruppo di “Colei che sa”, come una costellazione, dove ognuna emana la luce della propria bellezza, con l’intensità che le è propria.
    Grazie ad ognuna per le condivisioni; ritrovarsi in piccole stanze virtuali, mi ha donato il calore delle condivisioni tra amiche, attorno ad un divano; grazie alla mitica équipe per questa idea che ha accorciato le distanze del cuore facendoci sentire vicine, seppur lontane.
    E un grazie grande al buon Dio che si fa presente anche attraverso la vostra presenza.
    Buon cammino di Luce a tutte. R.

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    Anche il gruppo delle cosentine ha continuato la sfida di incontrarsi su zoom e qualcuna ci teneva così tanto a questo appuntamento, che l’ha seguito stando in macchina, pur di avere garantito silenzio e privacy.
    È stato un pomeriggio di luce in un tempo di fatica e di scoraggiamento che ha rimesso in moto in ciascuna le migliori energie.
    Abbiamo cercato il nome, le caratteristiche e la forma della nostra luce, ci siamo chieste cosa serve per coltivarla, per il bene nostro e di chi ci sta accanto.
    Abbiamo identificato le voci, i pensieri e le relazioni che ci tolgono energia e splendore.
    Mediante un disegno, abbiamo stabilito una vicinanza o una distanza con le altre stelle che appartengono alla nostra costellazione e con le quali siamo in relazione.
    Le parole ispirate di Marianne Williamson ci hanno aiutato a cogliere l’importanza di valorizzare la luce che siamo, altrimenti veniamo meno alla nostra vocazione e non aiutiamo gli altri nel loro cammino di liberazione.

    Ecco le risonanze di alcune partecipanti...

    Ogni incontro sembra cucito provvidenzialmente su di me.
    Coltivare la mia luce ed esserne responsabile, ecco quello che mi sono ripromessa. Ma come coltivarla se metto molto spesso davanti a tutto ciò che mi spegne?
    Ho dato un nome alla mia stella, l'ho chiamata diamante, perché l'ho immaginata come una pietra preziosa e questo è un bene, perché anche io mi considero tale, ma non a sufficienza, forse, visto che nel tempo della condivisone ho dato risalto solo a ciò che mi toglie la luce.
    Forse devo, ops voglio, dare più spazio alla pietra preziosa e prendere le distanze emotive da tutte le parole, gli atteggiamenti e le credenze che mi offuscano e vogliono prendere il sopravvento. Grazie per Colei che sa, uno spazio che mi permette di mettere a fuoco i passi ancora da fare. M.C.

    Care compagne di viaggio gli appuntamenti di Colei che sa mi arricchiscono ogni volta di più.
    Non sono una persona a cui piace parlare di sé, specialmente così intimamente come avviene in questi incontri, ma è una dolce violenza che mi faccio, proprio perché altrimenti rimango al buio. Piccoli passi che mi aiutano a volermi più bene, mi aiutano ad abbattere le sbarre della mia prigione interiore, mi aiutano a iniziare ad accettare le carezze degli altri, scrollandomi di dosso un po' di responsabilità, che da sempre mi hanno forzata a vivere la vita degli altri, più che la mia. Un grazie particolare ad ognuna di voi. B.

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    Che bello questo gruppo dove si condivide la vita e la luce. Sento di dire grazie a tutte, in questo periodo sono un po’ scarica di energia, non volevo nemmeno partecipare all’incontro e poi con la scusa di condividere il cellulare con un’altra, ho vissuto una bella e intensa esperienza. Sono ripartita con la certezza che devo ritornare a far brillare la mia stella. R.

    Non ho avuto difficoltà a dare un nome alla mia stella, diciamo che potrei chiamarla "dolce accoglienza". Questa caratteristica che mi riconosco con facilità, di cui sono fiera e felice, è un qualcosa che riguarda principalmente il mio modo di pormi verso gli altri, con i quali uso la mia amorevolezza e la mia morbidezza. Se invece mi fermo a riflettere su quali sono i dialoghi che mi tolgono luce con me stessa, con gli altri e con "quel Dio distorto" che a volte ritrovo dentro di me, scopro che lì viene fuori tutta la mia durezza, un atteggiamento ipercritico, pretenzioso e quasi punitivo, che mi richiede dimostrazioni di capacità e non tollera gli sbagli e le imperfezioni.  Mi dispiace realizzare che quella capacità di comprensione empatica e accogliente che ho con gli altri, non riesco ad averla altrettanto con me. Sento che ho bisogno di fare brillare la mia luce in un modo che illumini, riscaldi e ammorbidisca anche me. Tocca a me cercare di essere con me stessa madre amorevole e ricordare che Dio, quello vero, non si aspetta da me dimostrazioni, ma forse solo che mi lasci andare alla possibilità di sentirmi amata da Lui gratuitamente. M.L.

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    Stella nel tuo firmamento

    Quale luce mi tocca giù in fondo
    oltre a quel buio e quel gelo profondo?
    Come riuscire a sfuggire a quel " nulla"
    che invade ogni cosa e nell'oblio mi culla?
    Eppur quella luce a tratti la sento
    e dissipa nel profondo il mio tormento....
    Tormento di un'interiorità troppo spesso negata
    per esser, nelle opinioni degli altri, affogata
    Tormento alimentato dalla paura
    di non essere amata!
    Quando la scorgo e la vedo arrivare,
    gelosamente la vorrei custodire.
    È la bellezza che in essa contemplo,
    quella del creato e quella del tempo!
    Ogni mio pensiero trasforma in poesia
    e ogni mio sentire in perfetta armonia.
    E, spesso, arrossisco quando mi ispira...
    e ogni battito del mio cuore sospira.
    Sei tu che mi hai accesa e fatta splendere nel tuo firmamento,
    non ne ero cosciente prima... ma ora lo sento!!!  E.
     
    Continuo a riflettere su quelle frasi che mi dico su me stessa, che sento rivolgermi dagli altri e che mi dico sul mio rapporto con Dio... frasi che possono un po' fare affievolire la mia luce. È stato prezioso metterle a fuoco, ne avevo già consapevolezza, ma ora è come se le avessi sistemate in modo tale da poterle osservare meglio. Sono delle spie importanti che segnalano il livello raggiunto nel cammino di accettazione profonda di me stessa: la condizione più importante per brillare di luce propria e avere in quella che mi arriva dagli altri solo un caldo e gioioso conforto. A.
      Oggi ho visto questa illustrazione di Enrica Mannari,
    una disegnatrice che mi piace molto.
    Mi è sembrata fatta apposta per me, per noi.
    Ve la “regalo”, insieme alla consapevolezza
    che l’ultimo appuntamento di Colei che sa mi ha regalato,
    ossia che mi voglio prendere cura della mia luce,
    perché se la sminuisco o la tengo nascosta,
    non potrò mai donarla veramente. G.
      stelle cos 01


    Dopo l’incontro ho continuato ad interrogarmi su quale fosse la mia luce, il fatto di non averla avuta subito chiara mi ha crucciato, continuavo a ripetermi: “Possibile che non sappia riconoscere e valorizzare la mia luce?”.
    Poi ho ascoltato queste parole di papa Francesco: “Maria STAVA, semplicemente era lì. Maria stava nel buio più fitto, non se n’è andata. Maria è lì, fedelmente presente, ogni volta che c’è da tenere una candela accesa in un luogo di foschia e di nebbia”. Questo verbo “stare”, lo sto rivalutando, io che corro sempre da una parte all’altra, che non ho mai pazienza di aspettare, che vorrei essere in mille posti contemporaneamente. Stare, esserci, presenza.
    Ho pensato che io questa cosa la so fare, mi riesce bene, naturale, riesco ad essere presente per gli altri e riesco ad essere presente a me stessa, sto imparando a stare anche nel dolore e lì dove fa male, sto imparando ad aspettare, a fidarmi e affidarmi. La mia luce è “Presenza”.

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    Colei che sa.
    È un grande dono di Dio.
    Credo sia l’Avvento dei nostri cuori.
    Credo sia l’attesa nell’alleanza fra donne,
    della nostra bellezza e del nostro dono, autentico e sano,
    insieme ai nostri affanni,
    sotto lo sguardo di Maria nostra madre!
    Credo sia la bellezza dello stare insieme!                                               
    Colei che sa è consapevolezza, saper amare, condividere.
    È lo sguardo di donne nell’amore. Potenti! M. F.

    Sono 4 anni che ho iniziato il mio cammino e continuo a fare i miei piccoli passetti. Ho chiamato la mia luce “speranza”, perché avendo vissuto con abitudini errate e senso del dovere, ho perso la strada e anziché guardare in alto, ho navigato nel buio e questo mi ha portato ad essere indifferente, sia con me stessa che con chi mi sta accanto. Sono io stessa a togliermi la luce, quando manco di coraggio e non esprimo le emozioni più belle e spontanee. Come dice la canzone “c'è sempre un buon motivo per vivere”; grazie amiche che mi state facendo riscoprire tutto ciò. R.

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    Anche il gruppo delle messinesi ha ripreso il cammino e si è incontrato il 14 novembre.
    Viste le restrizioni, ci siamo accontentate della versione su zoom, che a sorpresa di tante è stata più incisiva e arricchente del previsto.

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    Grazie ad una fantasia guidata, abbiamo ricontattato la fatica del ritrovarci sole e al buio, così come l’incanto della luce che ci raggiunge, grazie ad un cielo stellato … per scoprire che pure noi emaniamo luce per noi stesse e per gli altri.

    Abbiamo riflettuto sulle stelle che non riflettono la luce del sole, per cui non dipendono e non vivono di luce riflessa, ma la producono. Grazie alle parole di fra Giorgio Bonati, abbiamo riassaporato l’importanza di essere “produttrici di luce” e quanto ci illumina stare in relazione con gli altri.

    me 14 nov 04Ci siamo lasciate ispirare delle vergini sapienti che sanno accendere le loro fiaccole nella notte e dalla donna forte di Pr 31 che “stende la mano al povero e fiduciosa va incontro all'avvenire, neppure di notte si spegne la sua lampada; apre la bocca con saggezza e pronuncia insegnamenti di bontà, sorveglia l'andamento della sua casa e non mangia il pane della pigrizia”.

    Abbiamo ascoltato con entusiasmo e gratitudine le parole del discorso di Kamala Harris, che ha ricordato di essere arrivata alla vicepresidenza grazie alla madre e ad una schiera di donne che hanno lottato e creduto prima di lei.

    Infine ci siamo anche lasciate incantare dalla frase di monsignor Montenegro, il quale afferma: “Quando Dio si affaccia dal cielo e contempla la terra, scorge noi sue stelle e gioisce per la nostra bellezza”.


    Ed ora diamo la parola alle partecipanti con alcune risonanze.

    L' incontro è stato per me una vera boccata d' ossigeno in questo periodo così strano, una "vera luce" in fondo a tanto buio. Devo ammettere che non mi aspettavo tanta intensità dietro ad uno schermo.
    Gli abbracci, il contatto fisico, sono importanti e pensavo che la modalità di zoom non potesse rispondere al desiderio che ogni volta sento prima di ogni incontro. Così, con poche aspettative e non molto convinta, ho premuto il tasto che mi permetteva di partecipare e dal primo istante ho capito che mi ero sbagliata!!!
    "Siamo le stelle di Dio" che bellissima espressione e che consolazione pensare che Lui, la nostra "stella polare", guarda a noi con la stessa intensità e lo stesso stupore. Come allora, non nutrire il desiderio di essere luce? Una luce che possa illuminare la notte di chi incontro e di chi mi sta accanto. N.


    me 14 nov 02"Noi siamo le stelle di Dio" espressione importante ed impegnativa per me, ma che ancora una volta mi fa sentire amata, unica e utile. Ma come posso essere LUCE per me stessa e per gli altri se non riesco a far filtrare la fonte di LUCE per eccellenza, quella LUCE inesauribile, gratuita, onnipotente? Se non alimento il de-siderio di lasciare che questa LUCE Illumini il buio al quale mi sono un po' abituata? È il momento di riparare quell'interruttore e premerlo con coraggio per permettere alla LUCE di passare liberamente, di inondarmi e illuminare le tante notti buie, le mie e quelle di chi mi sta accanto. Grazie a Colei che sa che ancora una volta ci permette di fermarci a riflettere, recuperare fiducia e nuove energie. P.

    Desidero racchiudere l’esperienza fatta nell'incontro in una sola parola: DESIDERIO (de sidus=stella) perché già nell' etimologia della parola, contiene un intrinseco anelito a proiettarsi verso la Luce, fa scattare il motore di ricerca per uscire dalle tenebre che la vita spesso ci riserva.
    Il desiderio e il bisogno di lasciarmi illuminare, mi consente poi di donare luce. Una luce che viene percepita anche da chi mi sta accanto, perché inevitabilmente si riesce ad emanare un'aura di benessere. F.

    È importante un’esperienza di condivisione come questa in un momento dove inevitabilmente non possiamo tenere vive quelle relazioni che servono ad accendere quella luce, che dentro ciascuno di noi è rimasta spenta troppo a lungo. Grazie a tutte voi che donate tanto con la vostra luce. P.

    Ho fortemente desiderato partecipare all'incontro di oggi come sempre e come sempre sono soddisfatta, contenta. Anche quando nel passato ho pianto ero e sono felice dell'impegno preso con tutte voi, ancora sicura di andare avanti e di camminare insieme, sempre sapientemente guidate. Così la ritrovo, la rivedo dentro di me, una piccola fiammella che insieme ad altre dà il suo contributo di luce. Grazie per le condivisioni sempre così arricchenti, per le parole, le letture, i silenzi, le immagini, le musiche che come la lama di un bisturi sono leggere ma, arrivano e incidono la viva carne per guarirla. L.

    I passi compiuti con Colei che sa hanno avuto un senso nel momento in cui mi sono prefissata dei piccoli obiettivi da raggiungere.
    In questi anni è stato come rimettere in ordine un puzzle le cui tessere erano state sparpagliate da una folata di vento, ho imparato a frenare il mio istinto adrenalinico per avere pazienza e saper aspettare.
    L'impegno che mi prefiggo oggi è fermarmi tutte le sere a guardare le stelle, anche quando il cielo è coperto dalle nuvole. È mia abitudine pregare il Signore, affinché dia a me ed alle persone a me care la giusta luce negli occhi e nel cuore. A.

    Volevo ringraziare per quest'incontro LUMINOSO, un grazie a voi perle preziose che con le vostre condivisioni mi avete illuminata e fatto riflettere. Ciò che mi ha toccato è la consapevolezza e il desiderio di diventare produttrice di luce, iniziando a lavorare su me stessa e poi nelle relazioni. Tutto ciò lo posso realizzare attingendo dal Sole che è Dio e dalle relazioni sane. C.

    me 14 nov 01Anche noi siamo delle stelle. Non ci avevo mai pensato, ho sempre brillato dalla luce di altri, una fragilità che mi porto dall’infanzia, probabilmente perché non mi è stato concesso di coltivare in me la fiducia di essere una persona amata dalla vita e da Dio.
    Oggi, però, posso grazie al cammino che mi trovo alle spalle, fidarmi del fatto che anche in me c’è una luce. Una luce a volte sofferta, ma che forse proprio per questo non mi fa spaventare del buio che colpisce chi mi è vicino o posso incontrare lungo la strada. Ognuno penso brilli di una luce propria e insostituibile, sta a noi decidere cosa farne di quella piccola fiammella, consapevoli che ci sono relazioni e luoghi che solo noi possiamo illuminare e nessuno può farlo al posto nostro. E.

    Oggi mi sono svegliata con una nuova consapevolezza: noi siamo le stelle di Dio, non per nostro merito, ma perché Lui così ci ha create, stelle brillanti e luminose per illuminare il buio del male in cui spesso, invece, ci nascondiamo, per paura, per superficialità, per egoismo. Certo, nascondersi nel buio a volte è la scelta più facile, per difenderci o per soffrire meno. Ma noi siamo chiamate a brillare e non possiamo derogare, né procrastinare, perché questa è la nostra missione ed anche la nostra responsabilità. Brilliamo insieme allora!!! Grazie a tutte per la bella notte stellata che abbiamo condiviso. M.

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    "Se solo potessi toccare..."

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    Il gruppo di Colei che sa di Padova si è ritrovato domenica 18 ottobre per iniziare il cammino di questo nuovo anno. L’organizzazione dell’incontro è stata più complessa rispetto agli anni passati, avendo dovuto adottare le misure anticovid, ma il desiderio di incontrarci ha vinto ogni timore.

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     Abbiamo condiviso che stiamo attraversando un momento di buio, in cui ognuna di noi è chiamata a cogliere e celebrare la luce delle stelle, più visibili quando la notte è fonda e non ci sono altre luci.

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    Ci siamo fatte guidare dall’emorroissa, la donna di cui ci parla il vangelo di Marco al capitolo 5, che ha sperimentato come la sua fragilità non sia stata un ostacolo, ma una stupenda possibilità di credere nell’incontro con Gesù, che l’ha guarita e salvata. La sua fede ha superato tutte le barriere e le convenzioni: non ha nascosto le sue ferite, non ha provato vergogna, ma le ha rese preziose perché le hanno fatto incontrare il Signore della vita.

    Proprio come nell’arte giapponese del kintsugi,
    in cui le ceramiche si riparano con l’oro,
    per rendere i vasi rotti più belli di prima.
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    Al termine dell’incontro, ciascuna ha scelto da una rivista un’immagine che esprimesse la fragilità che intendeva consegnare a Gesù, perché ne fosse guarita. È seguito un momento di condivisione molto profondo che, siamo certe, ci darà la forza di affrontare il tempo che verrà, con le sue incognite e le sue sfide.

    Una presenza che ci ha accompagnate è stata quella di Alessandra, una di noi che in questo momento sta lottando con una brutta malattia. A lei è andato l’ultimo pensiero di affidamento all’amore di Dio, perché la custodisca nel compimento del suo santo viaggio.

    Ecco alcune risonanze di chi ha partecipato:

    Già il fatto di riuscire ad esserci, anche se con le difficoltà della distanza, è stato un grande dono. L’emorroissa è entrata in me con la consapevolezza delle mie fragilità, del sentirsi emarginata, diversa sotto alcuni aspetti! Con l’aiuto di Gesù, entra la luce per essere più forte e sigillare quelle fratture. T.

    stelle pad rison 01Mi è piaciuto ritornare in compagnia del gruppo di Colei che sa, perché ho trovato pace, forza e luce per poter illuminare quanto ho già dentro di me. L’ emorroissa ha continuato ad avere speranza, nonostante tutti gli ostacoli che ha trovato, e alla fine non sono stati i soldi a salvarla, ma la luce e la fede che nutriva. Un bellissimo esempio per me, mi ha fatto ripensare alla mia vita, come anch’io ero ferma nella paura, non riuscivo più a difendermi, mi sentivo sola, avevo bisogno di una spinta per ricominciare. Grazie alle donne di Colei che sa ho recuperato la forza che avevo perso, ma che era ancora dentro di me F.

    Dall’appuntamento di Colei che sa ritorno a casa sempre con una forza maggiore. Ho ricevuto tanto anche domenica, anche se è stata una giornata senza abbracci e senza poterci avvicinare l’una all’altra. Nutro la speranza che questo momento così difficile passi e mando a tutte le mie compagne di viaggio un forte abbraccio virtuale. S.

    Il coraggio, la forza di credere, il fidarci e l'affidarci. Pomeriggio intenso di emozioni quello di Colei che Sa. Il bello di ritrovarsi fra donne, il saper accogliere ed ascoltare le esperienze di ciascuna di noi, Donne come me che con la loro storia di vita mi fanno sentire parte del Tutto di cui siamo parte integrante. Saperci rispettare, senza giudizio ma con profonda umiltà, e cercare di capire che l'altra sono io, in tutta la nostra sacralità dove le fragilità diventano oro nelle ferite. Grazie Donne per Esserci. G.

    stelle pad rison 02Dopo un lungo periodo di “astinenza” per motivi ben noti, abbiamo nuovamente avuto la fortuna di incontrarci. In questa fase della nostra vita che ci impone, giustamente, di limitare ogni tipo di rapporto e contatto sociale, vivere questa esperienza che rende la comunione fraterna palpabile, ha messo me e tutte le altre nella condizione di sentirci infinitamente amate da Dio e di riscoprire così la nostra dignità. È nato, come capita sempre a Colei che sa, il desiderio di prendersi cura l’una dell’altra perché Qualcuno di più grande si prende cura di noi. Tutto questo non è avvenuto per magia, ma grazie all’impegno di chi ha organizzato e soprattutto grazie al contributo di chi ci ha fatto conoscere l'emorroissa e la sua guarigione. Consolante scoprire come la condizione di fragilità è diventata un momento positivo nella vita di questa donna e l’ha spinta a trovare la forza di fare ciò che a lei, emarginata ed esclusa dalla vita sociale, era impossibile: incontrare Gesù. E quell’incontro l’ha salvata. F.

    Tornare con le donne di Colei che sa è sempre un’emozione. Nonostante le mascherine e il distanziamento, Martina ha saputo rendere così attuale la storia dell'emorroissa. Ci vuole coraggio, ci vuole desiderio profondo per compiere dei passi. E questo si è risvegliato in me ancora una volta !!! L.

     

     

    colorindanza

    Pagine di diario in tempo di covid

    In questo tempo così particolare per tutta l’umanità, desideriamo continuare a danzare la bellezza e armonia dei nostri colori anche a distanza; scegliamo, in questi giorni difficili, di nutrire l’anima e continuare a sostenerci l'un l'altra, con l'alleanza di Colei che sa "stare" sapientemente, anche nelle ristrettezze e nella precarietà.
    Sperando di fare cosa gradita a tante altre persone, facciamo circolare la Vita, sulle pagine del nostro diario virtuale, condividendo alcuni frutti delle nostre riflessioni sui vangeli che, in queste domeniche, ci accompagnano alla Pentecoste.

    ? #andràtuttobene

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    Care sorelle tutte, ho scattato questa foto nel mio giardino: l’albero di ulivo rappresenta la fortezza di Dio e i fiori alla sua base siamo noi di questo gruppo di Colei che sa: anime protese, vivacemente colorate e splendenti!
    Grazie a tutte per questo percorso condiviso, per quelli trascorsi e per quelli che ci saranno, perché mi fanno sentire una osmosi dei doni che siamo!
    Grazie per questa consapevolezza che ci doniamo!
    Buona vita a tutte, vi abbraccio e… a presto! M. R.

     



    Colei che sa in questo tempo speciale:
    gancio che mi solleva dai miei “ripiegamenti”;
    ristoro nella lotta,
    orizzonti nel buio,
    presenza nella solitudine…
    perché non ci sono nodi
    che non possono essere fiori alla Tua Presenza,
    Gesù! A. 
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    A me non fa paura il buio, perché da tempo faccio esperienza di trasformazione.
    Tutte le volte che sto al buio, per un avvenimento, un’emozione che mi sopraffà, una decisione da prendere, c’è sempre una piccola fessura dove entra la luce.
    Quella luce che trasforma il buio in opportunità, dove tutto diventa più chiaro, dove non vedo più solo con gli occhi, ma con il cuore, le labbra, le orecchie., le mani, il respiro.
    Ho rappresentato quello che ho visto quando ho chiuso gli occhi: mi sono ritrovata in riva ad un fiume, sotto un grande albero con lunghi rami e fiori, c'era tanta gente e quando è arrivato il buio mi sono sentita accolta in una fessura dell’albero. Mi sentivo serena, protetta e confortata dall’abbraccio di Madre Francesca e da quell’abbraccio è scaturita una luce che ha illuminato tutto e mi fa sentire serena, nonostante quello che sta succedendo. L’unica cosa di cui ho paura è la rabbia e la cattiveria che le persone vivono, allora non chiudiamoci in noi stessi, ma cerchiamo di portare dov’è possibile una piccola luce di speranza. G.


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    Il punto di partenza per me è stato sentirmi il discepolo senza nome. Sono io, sono proprio io. Sento tutta l'amarezza della disillusione. Quell'uomo che per me era un profeta potente e un salvatore, è morto. Mi dico rivolgendomi a Lui: "Io speravo che tu stessi vicino a me".
    Ho sentito la tristezza di lasciare Gerusalemme e i miei progetti, la fatica della strada, la frustrazione di chi non vede e non riconosce.
    La Parola di Dio che viene non si sa bene da chi, sembra da un viandante come me, mi dice cose diverse però. Parole nuove, di vita e speranza. Era necessaria la morte, e tutta questa amarezza e questa disillusione. Il cuore arde e la trasformazione inizia. I desideri del cuore ritrovano vigore e slancio: "non te ne andare, chiunque tu sia!". Sono ancora capace di desiderare, nessuna delusione è davvero in grado di spegnere un cuore ardente di desiderio di Lui, neppure la morte può. Infatti Lui è risorto e spezza il pane con noi, con me, per me. Siamo in comunione, non importa dove, se a Gerusalemme, se in Galilea, se siamo ancora e sempre per strada, in cammino. Lui si ferma e fa comunione con noi, con me. La risurrezione non è troppo "fantastica" per essere vera!  Fa parte invece del mio vissuto, ogni volta che i miei occhi si sono aperti per riconoscerLo, dopo che il mio cuore è stato fatto ardere d'amore. A.

     

    pdd297 05DIO è in noi. È presente e sconvolgente.
    L’ho riconosciuto nei nostri scritti, nelle nostre foto, nelle nostre danze e nei nostri disegni, ma anche nelle parole non scritte, nelle foto non fatte, nei disegni non dipinti e nelle danze non danzate. Io l’ho percepito in fondo a tutti quegli occhi che hanno letto. E noi siamo tutte unite, come forse non sarebbe accaduto in tempi “normali”. Ci hanno fatto credere di essere deboli, ma siamo così forti che lo dimostriamo in ogni gesto, in ogni parola, in ogni linea colorata...
    Il Divino è in noi. Egli è il colore, è la parola, è la luce, è la danza che abita in noi.
    Carissime tutte, donne forti e speciali, donne colorate e danzanti, non vedo l’ora di potervi riabbracciare! Grazie per il dono che siete! M.

     

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    RESPIRO è la parola che sento di racchiudere questi incontri. Purtroppo non sono riuscita ad essere puntuale nelle settimane per i ritmi frenetici ma quando riesco a regalarmi un tempo di ascolto sento che respiro, che vivo, che sono dono, che tanto abita in me, che Lui mi coccola e protegge! Grazie a ciascuna di voi per avermi donato un pezzo di vita profonda! Un abbraccio a ciascuna perché anche se la conoscenza è virtuale la sento viva. V. M.

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    Avvertire la presenza del Risorto fin nelle crepe, per poter essere, prima ancora che per portare, quella parola di Speranza e di Fiducia che lui mi ha donato G. P.

     

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    Queste sono le gardenie sul mio balcone, finalmente fiorite e profumatissime.
    Per un anno questa pianta non ha dato fiori; i boccioli si seccavano e cadevano prima di diventare fiori.
    Ho provato a curarla, a mio modo e… due mattine fa, la meraviglia: Dio, ancora una volta, ascolta le mie preghiere e si manifesta anche se, ancora una volta, mi propone un cammino per niente previsto e scontato, che non so dove mi porterà.
    Un GRAZIE speciale a tutte le mie Sorelle, per la condivisione di questo anno così inedito; spero di poter abbracciare ciascuna di voi al più presto V. S.

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    Se penso al gruppo di Colei che sa, immagino un prato pieno di fiori, dove ognuna emana la propria bellezza, il proprio colore e il proprio profumo. Grazie ad ognuna per le condivisioni, grazie alla mitica équipe per questa idea che ha accorciato le distanze del cuore facendoci sentire vicine seppur lontane.
    E un grazie grande al buon Dio che si è fatto presente e si fa presente attraverso voi. Buon cammino di Luce a tutte. R. M,.


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    Colei che sa: Posso rappresentare l'esperienza di questi mesi con questo mandala, fatto qualche giorno fa, mentre chiedevo il dono dello Spirito Santo. Un cerchio imperfetto, linee incerte, una spirale che spinge a scendere sempre più giù dentro me e la vita che mi è data in questo tempo. Sfumature lievi e colori che si confondono. Un disegno che nei particolari sembra quasi sformato, ma che nell'insieme mi trasmette forza ed energia. Così come mi hanno trasmesso energia le possibilità di fermarmi a riflettere e la lettura delle esperienze di voi tutte. Un grazie e buon cammino, M. B.

    In fiore, nonostante tutto.
    M. V.

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    Grazie, perché i vostri passi, in questi mesi, hanno aiutato i miei, a volte incerti...insieme, alla sequela di Cristo...ognuno con la sua storia. Un grazie speciale alle suore, M. N.

     

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    Queste le mie parole per dirvi grazie, una per una, per questo pezzo di strada:
    Danzatrici.
    Combattenti.
    Madri di figli e figlie.
    Madri di Terra.
    Orizzonti su cui appoggiare lo sguardo.
    Seme buono sparso.
    Seme esposto al vento di tempesta e alla brezza dolce. Vita che vince.
    Un abbraccio a ciascuna, V. S.

     

    Carissime sorelle... tutte (SFP e amiche di Colei che sa) vi chiedo perdono per non aver mai ricambiato, in questo periodo, il dono preziosissimo delle vostre condivisioni e VI RINGRAZIO con tutto il cuore! Che Dio benedica ciascuna di voi! L. P.

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    Come albero piantato lungo i corsi d'acqua. Questo siete voi per me. Stavo facendo una passeggiata e mi sono fermata davanti a questo torrente. Ognuno di questi sassolini è per me ciascuna di noi, con le proprie peculiarità, i propri doni che a volte non sa nemmeno di avere. Ognuna di noi che danza la propria vita mossa dalla stessa acqua, dallo stesso Spirito che generosamente elargisce i propri doni. Vi ringrazio tutte e ciascuna per ciò che siete, per aver camminato con me, per esservi donate alla mia vita, ringrazio più di tutti il mio Amato per avervi messo nel mio cammino. Auguro a tutte noi di scoprire ogni giorno gli occhi con i quali Lui ci guarda, occhi di Sposo innamorato che vede solo i colori e tralascia tutto ciò a cui noi diamo troppa importanza, e....di ricominciare a danzare insieme al più presto. M. F.


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    Dedico a tutte la dolcezza di questa immagine. Vi ringrazio tantissimo per le vostre condivisioni, cosa che io non ho saputo fare. Grazie alle stupende suore Francescane per la loro capacità di tenere vivo lo spirito di tutte noi! Ancora grazie, ma spero che possa essere vicino il momento di rivederci A. S.

     

    Ciò che desidero condividervi, per ringraziarvi della ricchezza che siete state tutte voi, è il mio sguardo. Spero di potervi donare la gratitudine per tutto ciò che il Signore ha voluto scrivere dentro di me in un tempo davvero difficile e ricco di prove, di scelte importanti, di tagli dolorosi ma necessari. E tutto questo, attraverso lo Spirito del Consiglio. La frase che in questo tempo mi ha accompagnata è di don Fabio Rosini: "non serve essere forti, ma alleati con il Forte per compiere le opere di Dio nella propria vita".Vi abbraccio con affetto, A. G.

    pdd 227 09 mod

     

     

    Grazie a tutte per il cammino e la danza condivisa. Vi lascio con questo tramonto scattato ieri a Vermicino...con il desiderio di stare nel cerchio della vita...anche quando il cuore fa male! Grazie alle mie sorelle senza le quali non sarei la donna di adesso.
    A presto, L. G.

     


     

    pdd 227 10Con lo sguardo rivolto verso...Dio! Un immenso grazie a tutte voi per le vostre condivisioni, i vostri doni. Un immenso grazie a Dio per questo tempo. Mi risuona spesso la canzone:” questo è il tempo che Dio ha scelto per te, questo è il luogo pensato per te...”
    Dio mi ha rialzata, ero ormai sprofondata e Dio mi ha tirato fuori, mi ha risollevato. Mi ha accompagnato nel mio dolore e ha trasformato il mio pianto in danza. Una danza che attraverso le lacrime, riscalda il mio cuore, riempie le ferite. Una danza che mi dona una dolce leggiadria.
    Ho tanta strada ancora da fare, ma i colori che ricomincio a vedere infondono in me quella speranza ormai perduta.
    Un grazie infinito a sr Raffaella e a tutto lo staff di Colei che sa.
    Un abbraccio a ciascuna di Voi e spero di ritrovarci presto!  G. I.


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    Carissime, condivido con voi questo dono prezioso, gesto d’amore di mio marito, in occasione del nostro 20esimo anniversario di matrimonio. Quanto fedele è Dio, e quanto meno lo sono io. Il rosso del Suo amore per me, e tutte noi, che è sempre vivo. Il bianco della mia fragilità. Questo periodo in casa è stato difficile. Ringrazio Dio perché ci ha sostenute e ci sostiene ancora, ma tante le angosce, le preoccupazioni (almeno quelle che io ho sentito), pur sapendo che il futuro è nelle Sue mani. Vi ringrazio per tutti i vostri testi, disegni e foto (perdonatemi se non ho potuto restituirvi altrettanto). A tante di voi, suore comprese, ho chiesto in questi giorni di pregare per me, e so che lo state facendo. Il verde nel bouquet, è la speranza che nutro che tutto possa andar bene, e di non sentirmi mai sola. Spero di rivedervi presto. Un abbraccio a tutte S. M.

     

     

                  colorindanza stacco

     

    0 pccs

    Dopo la meditazione e un tempo di riflessione-ascolto personale, la parola che sento di annunciare è: Dio ti salva davvero! Egli che fa nuove tutte le cose, ti regala sempre un nuovo inizio! Avverto la sua presenza quando mi sento circondata da persone che si impegnano a vivere con Lui e penso alla comunità. Poi lo avverto nelle cose belle: nei miei figli, nella musica, nei fiori...
    Infine lo avverto quando mi accorgo di avere in me una forza e una ricchezza che non sapevo di avere. A.

    Ho avvertito un'energia molto forte che ci unisce. Condividere quello che realmente abbiamo e stiamo ancora vivendo è di conforto e nutre. Anche attraverso computer e telefoni siamo legate ed io volevo “bucare” quegli schermi per abbracciarvi. Altro che distanze...VERITÀ. R.


    1 pccsMaria, dolce presenza
    che accarezza l'anima,
    che non tace
    in quest' "assenza del tempo "
    che ci accompagni
    e ci scuoti
    come un venticello leggero
    che fa vibrare le foglie degli alberi,
    che permette ai fiori
    di riempire di profumo l'aere,
    che ci richiami ad "essere"
    in un tempo che "non è",
    per costruire
    il nostro divenire! E.


    Era la prima volta che partecipavo ad un appuntamento di Colei che sa e mi sono trovata subito a mio agio, ho sentito un clima di accoglienza e di appartenenza. Sono stata mossa dalla voglia di vivere una comunione più profonda che in questo periodo di pandemia spesso è mancata. Le mie aspettative sono state esaudite e superate: colori, stati d'animo, racconti di vita vissuta, parole di speranza e incoraggiamento reciproco... tutto questo è stato "Colei che sa" per me, una prima volta di sguardi e sorrisi che spero di poter vedere presto dal vivo. E.

    2 pccsÈ da tanto che non provavo la gioia, l'entusiasmo e quella calda sensazione della connessione emotiva in gruppo. La quarantena mi ha fatto disabituare a quella speciale magia che si crea nel poter essere intimi/e anche se in tanti/e ed è stato molto bello ricordare che le mie debolezze e le mie forze sono anche le vostre, che siamo tutte in viaggio, con i nostri bagagli ma anche le vostre vulnerabilità, le nostre parti più coraggiose e quelle più spaventate e fragili.  Mi è rimasta una sensazione molto bella di condivisione commuovente, quella che va oltre le distanze fisiche e ci rivela la caparbietà con cui, come creature umane, vogliamo continuare a stare in relazione ed emozionarci insieme. Meditando con voi su questa fase due, mi porto l'idea che non c'è luce che non passi dal buio, fiducia nella potenza generativa dei nostri sepolcri, rispetto per le nostre possibilità di scegliere come stare nelle cose e come muoverci, riconoscimento del diritto al nostro tempo per orientarci, per digerire, per trovare una posizione che sia la nostra, ma anche fiducia nel lasciarci partorire, lasciare andare ciò che non possiamo controllare. Non per ultima, mi porto l'energia speranzosa di poter generare qualcosa di prezioso da donare agli altri. Grazie a tutte noi che continuiamo a credere nella mano provvidente che sostiene con dolcezza divina gli incontri di colei che sa M. L.

    Ciao è stato davvero bello partecipare, come dicevo la distanza fisica non me lo permetteva ed invece grazie a questa pandemia e, quindi, a zoom ho potuto esserci. Quello che mi ha colpito è stato il clima di familiarità ed accoglienza. Erano giorni che riflettevo su questo periodo e l'incontro mi ha permesso di mettere a fuoco alcune verità e di assegnargli un colore … e vivere a colori fa la differenza!!! M.

    3 pccsLe mie giornate sono diventate un vortice di cose da fare
    che non sempre riesco a fare …
    tutto mi sembra un'impresa, a volte impossibile.
    Quindi grazie per questa boccata d'aria
    e grazie per la modalità zoom
    che mi ha permesso di esserci da casa,
    in compagnia della mia bimba di 15 mesi!!!
    Dall'incontro mi porto il riscoprire donne accanto a me,
    con le mie stesse ansie e paure
    e la parola SCEGLIERE:
    devo imparare a scegliere di stare nelle cose
    e non lasciarmi sopraffare da esse,
    devo scegliere e imparare a fare il più possibile
    CON i bimbi e non se qualcuno mi aiuta e me li tiene.  
    A fine giornata mi accorgo che ho fatto una selezione
     per ordine di importanza,
    ma qualche volta mi rimane ancora
    qualcosa di essenziale da portare a termine
    e allora mi tocca dormire qualche ora in meno ed è il momento di scegliere di dire il mio sì ancora,
    per trovare l'energia necessaria, insieme ad una bella tisana e a un po’ di cioccolata.
    Stasera mi sono presa il mio spazio stando in vostra compagnia, grazie. S.

    La solidarietà che è emersa in questo incontro è stata meravigliosa. Poter condividere le nostre esperienze in questo momento particolare per tutti è stata una ricchezza. M.

    4 pccsDurante l’incontro del Colei che sa virtuale il pensiero che mi è arrivato subito è stato: “ Posso essere Cura per Me e per gli altri, posso essere Vita per me e per gli altri”, tutto questo se lascio che sia Dio a prendersi cura di me, se mi affido a Lui. E Lui mi ama e si prende cura di me, anche dandomi la forza e la buona volontà di farlo io stessa in prima persona e mettendomi al fianco di donne splendide, diverse le une dalle altre. Colei che sa è un momento in cui mi fermo e mi guardo intorno e vedo la bellezza delle donne che mi circondano, una bellezza vera, autentica che è fatta di difetti, imperfezioni, diversità, ma soprattutto di tanta forza e speranza a cui attingo nei momenti in cui è difficile ripartire o andare avanti. Possiamo essere Cura e Vita l’una per l’altra. A.

    colorindanza stacco

    Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, entrerà e uscirà e troverà pascolo (Gv 10, 9)

     pdd 20 01

    Porta aperta come questo cielo, ma al di là ciò che si scorge non ha confini definiti, intuisco, immagino. Il cuore e la mente densi di timore che non è terrore. E la mano sa sporgersi e il piede si alza, il corpo si muove per passare quella soglia. E l'ora sembra proprio questa, quella del tramonto, dove il silenzio è più denso, dove quiete e inquietudine lottano fra loro, tra il giorno che finisce e la notte che si avvicina. La mia mano è tesa verso mani che so hanno bisogno di aiuto. Eppure tutto è fermo, immobile. C'è vita, sì c'è vita.... ma l'orizzonte sembra ancora lontano. M.


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    Sono in un prato verde morbido e profumato con mia mamma; la sua voce rincuorante mi dice di non preoccuparmi e di essere finalmente libera da tutti i pregiudizi che mi stanno schiacciando...Apro la porta e vedo orizzonti immensi...
    Grazie L.


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    È primavera, assaporo I colori... I profumi... mi trasmettono VITA... una voce, quella voce che mi dice: Vivi ora, Vivi adesso, Vivi da RISORTA col Risorto.
    Tu sai cos'è meglio per me... e nasce la fiducia. M.


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    La fatica di vedere chiaro oltre la porta.
    La fiducia di sapermi amata e il desiderio di ascoltare la Sua voce. M.

     

     



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    “Vieni”. Vieni, dice la voce. E ancora muove i miei passi. La porta è molto stretta, una cornice aperta sullo stesso prato che c'è da questa parte. Non ci sono muri. Vieni...tu mi precedi. Sei già entrato, leggero.
    “Fatti piccola” sento.
    Diventare piccola per seguirti ancora... V.

     

     

     

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    E quella sorgente c'è. Lì, nel bosco, tra rami, foglie e terra, esiste e pulsa di vita. Uno specchio d'acqua limpida e trasparente dove i pesci nuotano, gli uccelli si dissetano e le rane cantano insieme ai grilli. Lì, in quei luoghi dell'anima dove il vento sussurra ai cuori, vedo anime desiderose di conforto, di ristoro. Lì desidero stare. Lì desidero essere. Me stessa. Lì, per donare parole, delicate e potenti, che rompono le catene, ridonano la libertà e il coraggio di seguire la scia dei propri sogni. E.

     

    pdd 20 07

     

     

     

    Porta aperta, mi chiama riconosco la sua voce è il mio MAESTRO, capace di raccogliere tutti i miei sentimenti di rassicurarmi e donarmi vita piena e abbondante! "TU sei per me ciò ch'è la primavera per i fiori".
    "Ogni vita umana è una strada che porta a "DIO". C. S.

     

     

    colorindanza stacco

    pdd apr 01

     

    “Colei che ami": l'amore scioglie anche il buio più buio.
    Colei che ami così come è indipendentemente da tutto il resto.
    La ami così unica e speciale, senza volerla diversa.
    La ami, anima delicata e fragile.
    Cuore che ha bisogno d'amore incondizionato.
    Amore che non pretende, che non aspetta nulla in cambio.
    La ami, creatura degna di essere amata.
    Fiore che si apre al calore della luce,
    che dorme nell'oscurità della notte.
    Sotto un'infinità di stelle,
    si tuffa unica e irripetibile parte del tutto. Un forte abbraccio, E.

     

    pdd apr 02

     

     

    In questo momento della mia vita, sono sicurissima che "Gesù" mi è vicino per sostenermi, pronto a portarmi verso la resurrezione e fuori dal mio stato di buio!
    Non nego di sentirmi scossa e turbata!
    Vieni Signore nel vuoto della mia vita a riempirlo del tuo Amore e della tua Luce!!
    Un grazie a tutta l'equipe e un abbraccio virtuale a tutte!!! C.

     

    Grazie per la possibilità di approfondire la Parola, grazie alla sapienza di M. La parola e immagine che mi accompagna è quella della pietra. "Togliete la pietra.... Vieni fuori". Condivido un’immagine e la poesia scritta:

    pdd apr 03Il nero è buio e freddo,
    il nero è oscurità e tenebra
    il nero è freddo e solitudine
    il nero è sconosciuto
    il nero è cecità
    il nero è sfondo della mia vita
    il nero è cielo stellato
    il nero è custode della notte. M.

    Questo il frutto della mia preghiera. Grazie, L.

     pdd apr 04

     

     

    pdd apr 05

     

     

     

     

     

    Sono commossa dalle emozioni belle che tutte scrivete.
    Questo il mio dono …in sintesi.
    Grazie per quello che mi donate di voi.
    Buona vita a tutte E.

     

     

     

     

     

    pdd apr 06

    colorindanza stacco

    april diario 04

    Sono cieca, sono diversamente abile, dipendo dagli altri, sono triste, sono angosciata, ho paura, c'è tutto buio intorno a me, qualcuno mi tocca, mi accarezza, mi mette le manisui miei occhi, non ci credo ma si è proprio vero è Dio, è venuto a salvarmi, l'amore di Dio per noi vince sempre, adesso mi sento libera, riesco a muovermi, riesco a vedere, riesco ad Amare con occhi nuovi pieni di luce. ❤ P. L. 

     

    apr diario 01

    Il mio simbolo è questa rosa che sboccia nonostante tutte le nostre cecità, incertezze, paure, solitudine...
    laddove tutto grida abbandono e deserto...
    la primavera è arrivata nonostante tutto!
    Grazie x la fantasia guidata e la possibilità di continuare a danzare in cerchio.
    Un saluto a tutte, L.

    apr diario 06Occhi nuovi,
    luce guida,
    e nostalgia
    di quel dolce tocco. A.

     

     

     

    Hoapr diario 00 paura, mi chiudo sempre più dentro di me. Non ce la faccio...
    Poi all’improvviso un tocco caldo una mano leggera mi sfiora, è calda e mi trasmette tenerezza e dolcezza, la mia testa si solleva quasi ad in seguirla.
    Chi sei chiedo? “Vieni con me”.
    Mi risponde. Richiedo chi sei? Risponde: “Vieni insieme a me”. Ho paura, chi sei? Sento il calore... V. M.

    apr diario 03

     

    Chiudo gli occhi, è tutto buio... mi assale la paura: paura di incontrarmi con il mio essere più profondo, non voglio ascoltarlo. Allora metto un tappo, chiudo la porta, non voglio cogliere il silenzio della mia anima che mi parla. Mi riempio di rumori, voci, confusione... Ma sento la parte bella di me che mi tocca, mi dice: apriti, sentiti, guardati: è la tua vita!!! Pian, piano apro quella porta e scopro pace, coraggio e fede.
    Un abbraccio forte a tutte M. M. ?

     

    Stamattina vi penso più del solito, penso a tutto ciò che non possiamo condividere, in questo fine settimana che avevamo immaginato così diverso. I gabbiani finora mi hanno sempre fatto un po' paura, e non mi danno neppure il senso della pulizia, da quando hanno invaso le nostre città, alla ricerca di cibo di ogni genere.

    apr diario 02Eppure, ho notato questo gabbiano un paio di mattine fa, che prendeva rametti dai vasi, ed ho pensato che lo facesse per un attacco di fame; quando sono tornata dal lavoro, l'ho trovato accovacciato in questo vaso...s'era costruito un nido!!! Adesso, sbircio continuamente dalla finestra, senza essere invadente, perché questa immagine mi fa una grande tenerezza, mi fa pensare alla Natura, che, nonostante tutto, è benigna e va oltre le sciagure e trova sempre un modo per adattarsi ed imporsi nel Bene. E poi penso che Dio c'è, in questo gabbiano paziente, fermo, rassicurante, fuori alla mia finestra...e questo mi dà una grandissima speranza, in questo momento di angoscia, solitudine, responsabilità e dubbi. Vi abbraccio fortissimo, una ad una ❤ ? ? V. S.

    apr diario 05Sono cieca. Seduta, immobile, dietro alla porta d’ingresso. In un posto sicuro, nascosta dalla porta che è aperta.
    Nella sala si sente un via vai di persone. Saluti, passi, persone che scendono e salgono le scale. Qualcuno sorride e saluta. Qualcun altro ride. Io sono là, seduta, immobile che ascolta. Tutto scorre attorno a me. Impossibile essere vista. L’ho scelto volutamente, mi sento vuota. A cosa sono cieca? Alle relazioni? Vuoto. Dolore. Paura di cosa? Non so.
    Ma c’è la Luce che irrompe con la sua potenza, che mi dà la forza per andare avanti. Ho percepito la Tua forza vitale, la Luce che, come una scossa leggera mi ha invaso tutto il corpo. E anche se cieca, posso seguire il cammino verso la Luce percependo il suo calore.
    Ringrazio per questa opportunità, e tutte voi per le vostre condivisioni, anche se non vi conosco tutte, con voi mi sento in famiglia! Grazie Signore Gesù per il dono di queste donne e sorelle in Te. Dio vi benedica! Un caldo e morbido abbraccio. P. B.


    april diario 07DONO
    Nel silenzio della sera,
    un pensiero mi colpisce:
    “ma davvero sono sola,
    in un mondo che impazzisce?”
    No, io no, non sono sola,
    sento il passero che cinguetta,
    vedo la rondine che vola,
    i fiori che sbocciano e colorano,
    ed il sole che riscalda.        
    E poi la luna che rischiara
    e le stelle infinite,                                                                       
    par che dicano: “Dai, non mollare,
    abbiamo ancora tanto da fare!”
    E poi ci sei TU, Gesù,                        
    che mi fai capire oggi
    che se cambio prospettiva, vedo cose mai viste prima.
    Vedo che dai ‘cocci’ rotti posso fare cose nuove,
    vedo che guardando dentro trovo ancora forza e amore.
    Vedo che ognuno è bello, ogni momento è dono.
    Chissà che questo tempo non ci renda donne nuove! M. B. 22 marzo 2020 

    colorindanza stacco

    cos 1 2 00

     

     

    Nel secondo appuntamento di ColorIndanza, abbiamo approfondito i colori secondari e ci siamo interrogate sul nostro modo di vivere le relazioni. Abbiamo riflettuto sull’equilibrio e la misteriosità del viola, sulla vitalità e l’energia dell’arancio, sull’armonia e l’instabilità del verde. Anna, la madre di Samuele, ci ha aiutate a interrogare il cuore per decifrare cosa lo abita e cosa desidera, ci ha stimolate ad essere vere, dandoci il permesso di piangere e di chiedere a Dio quanto sentiamo mancante.  

    cos 1 2 01

    Abbiamo vissuto due laboratori: nel primo, mediante un disegno, abbiamo scelto di mettere in evidenza la relazione che viviamo con il marito, il compagno, il fidanzato che abbiamo o misurarci con la sofferenza per quel ragazzo che tanto desideriamo, ma ancora non c’è al nostro fianco.
    Nel laboratorio di espressione corporea ci siamo sfidate nell’andare a cercare quella bambina che siamo state, per conoscerla e per prendercene cura; abbiamo goduto dell’alleanza al femminile, grazie alla quale ci siamo mostrate nelle nostre fragilità e nei mostri bisogni, dandoci la possibilità di ricevere e donare cura.

    Ecco alcune risonanze.

    Anche questa volta, Colei che sa è arrivato dritto al cuore, sarà perché scopri di avere le stesse paure e fragilità di altre donne, sarà che quelle donne non le conosci molto, ma l’abbraccio che ti scambi è così profondo che le emozioni dell’altra diventano anche le tue.
    Un’amica mi ha detto: “Ma cosa ci veniamo a fare se poi finiamo per piangere?”.
    Io avverto che per me si tratta di un pianto liberatorio, perché so di non essere giudicata dalle altre e posso essere fragile. Sono tornata a casa sapendo che devo prendermi cura di quella bambina, devo riprendere i miei spazi e lasciarmi andare; solo così posso essere luce.
    Con questa consapevolezza sono tornata serena, fino al prossimo incontro … perché Colei che sa crea dipendenza e non se può più fare a meno. S.

    cos 1 2 03La figura biblica di Anna, la madre di Samuele, mi ha colpita al cuore: le mancava tanto un figlio, sebbene fosse amata dal marito. Io ho sentito la cosa contraria: il mio cuore è triste, perché non mi basta avere dei figli. Avverto il bisogno di essere amata e custodita.
    Mi ha colpito, inoltre, la capacità di Anna di piangere a dirotto davanti a Dio, mettendo a nudo tutti i desideri del suo cuore, domandandogli anche l'impossibile. Già questo per lei è stato fonte di pace, che mi pare emerga anche nel non attaccamento che da subito ha mostrato verso quel figlio desiderato e “richiesto”. Dice a Dio: “Se me lo doni, io te lo restituisco”.
    E qui per me si è aperto un tema centrale di questo periodo: l'amore senza possesso. Mi piace immaginare il cuore di Anna, colmo d'amore per questo figlio che è dono di Dio, che si allarga e si apre per restituirlo a Lui. Mi pare che amare senza possesso richieda un cuore ed un amore immensi. A.
    Questo week end ha fatto risuonare in me una domanda sulle relazioni, in particolare nei confronti delle altre donne. Come mai la mia vita è costellata di rapporti conflittuali proprio con loro? In questo momento lavorativo sto affrontando una situazione davvero pesante con una collega.

    cos 1 2 02L’invito di riandare alla nostra infanzia con gli occhi della bambina, mi ha fatto capire che tanto dipende dal rapporto che si è vissuto con la propria genitrice. Mi piacerebbe molto creare con le donne alleanza, complicità, collaborazione, supporto, come accade negli appuntamenti di "Colei che sa".
    Quando subentra la delusione per i fallimenti mi dico che devo rivedere me stessa, il mio modo di pormi, il mio modo di amarmi, cosa ho da dare. E questo va bene, ma l’ultimo incontro mi ha regalato una consapevolezza importante: sono stanca di mettere in discussione me stessa, non posso piacere a tutti e devo farmene una ragione. Chissà, forse quando meno me lo aspetto, arriverà la consolazione di un’amica. Sono grata per queste luci ricevute. T.
    Colei che sa riesce sempre a farmi distaccare dagli schemi della vita quotidiana e a catapultarmi dentro quella parte di me, la più intima, che spesso soffoco per paura o perché di non facile esplorazione.
    Mi ha catturata la domanda che viene fatta ad Anna: “Perché è triste il tuo cuore?”.
    Non è stato semplice, per me, trovare una risposta nell’immediato, è necessario che mi scruti.
    Il viaggio, proposto durante il laboratorio, alla ricerca di quella bambina che ero, non è stato per niente facile, ma alla fine l’ho trovata: una bambina calma, tranquilla, giudiziosa, accondiscendente, che ha sempre pensato di piacere più agli altri che a se stessa, con pochi ricordi di tenerezze, per cui oggi ha difficoltà a relazionarsi in modo espansivo con gli altri.

    cos 1 2 04I colori che ho scelto, il giallo-arancio e il viola, rispecchiano questa personalità saggia, equilibrata, ma anche un po’ bloccata nelle relazioni. Ecco perché gli sguardi intensi tra donne, il conforto, gli abbracci sinceri che trovo in Colei che Sa sono una cura per me e fanno riemergere il desiderio di avvicinare sempre di più le due figure che ho ritagliato e distanziato sul quel foglio bianco…
    Questi appuntamenti mi aiutano nel confronto con le altre donne, e soprattutto, nel confronto con la parola di D io che si rivela una cura per la mia anima e per il mio io intimo. S.

     

     

    colorindanza stacco

    18 gen 00

     

     

    Nel secondo appuntamento di ColorIndanza, abbiamo approfondito i colori secondari e ci siamo interrogate sul nostro modo di vivere le relazioni.

    18 gen 02Ci siamo lasciate ispirare dalla figura di Anna, la madre di Samuele, che nella sua storia ha affrontato relazioni non sempre facili, con il marito e la sua seconda moglie, con la propria sterilità e con Dio.  
    Attraverso i laboratori abbiamo indagato e riflettuto sulle modalità di relazione con il maschile, sull’attaccamento nei confronti dei figli e sulla possibilità di vivere empatia e alleanza con le altre donne.

    Accogliamo le risonanze di qualcuna delle partecipanti.

    Era il mio primo incontro!
    Grazie a tutte voi splendide donne, che con sguardi, gesti o parole mi avete trasmesso tanto.
    Meravigliosi ognuno dei segni, le palline, i teli, le pietre.... Ancor più meravigliose le donne che durante la condivisione hanno aperto il loro cuore, con tanta umiltà! Grazie perché sabato sono andata a casa arricchita! L.

    "Arrendersi": un'azione che avevo sempre inteso nella sua accezione negativa, perché segno di debolezza, fallimento, rinuncia.  Se, però, "arrendersi" significa accettare, accogliere, allora altro che debolezza e codardia, perché per "arrendersi" bisogna avere il coraggio di affidarsi, di andare avanti e di credere, malgrado gli eventi e le situazioni della vita.
    Il laboratorio del sogno guidato è stato un momento particolarmente importante per me, per rivedere alcuni aspetti della relazione con i miei figli in questo momento particolare della nostra storia. P.

    18 gen 02aVoglio ringraziare per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza straordinaria. Ho respirato delle ore di grande serenità, ritrovando una parte di me che credevo perduta. Grazie alle care suore per la loro grande empatia. L.

    Mi porto, come Anna, il bisogno di dare voce alla rabbia provata; soffocarsi non aiuta. Siamo anche fragili e bisognose, dobbiamo ammetterlo e, perché no, anche dirlo. A.

    Anna l’ho sentita molto vicina; in questo periodo, infatti, sto spesso raccontando a Dio tutte quelle situazioni che mi portano sofferenza. Lei mi ha illuminata sulla possibilità di vivere l’accettazione, anche se in alcune occasioni arriva dopo lunghe ribellioni e fatiche. Forse in questo delicato momento della mia vita posso provare ad abbracciare la “resa” ogniqualvolta non mi sento trattata dall’altro come desidererei. Adesso so che posso piangere, posso rialzarmi, posso sentirmi accompagnata da Dio in quello che vivo ogni giorno.

    18 gen 03Nel mio disegno ho tirato fuori tutta la realtà di una relazione che ho fatto fatica a lasciar maturare e trasformare. Nonostante la sofferenza ricontattata, c’è di bello che l’ho fatto con voi e che non ho provato alcuna vergogna a mostrare la mia vulnerabilità, e in quel disegno c’era tanto desiderio di camminare insieme. Per questo rendo grazie. E.

    Le relazioni per me sono sempre un terreno difficile, riemerge il mio bisogno di riempire vuoti che hanno origine nella mia infanzia e la mia tendenza ad aggrapparmi emotivamente. Mi è piaciuto quando abbiamo ascoltato che le relazioni sono doni di Dio e che li possiamo ricevere "tenendo le mani aperte", pronti a restituirli a Dio. È davvero questa la parte più dura su cui ho bisogno di lavorare: il saper restituire. Sono tornata a casa con una profonda gratitudine per tutte le relazioni che il Signore mi ha donato e che hanno portato tanti frutti di bene. C.

    Colei che sa, oltre ad essere un tempo che dedico a me stessa, lo vivo anche come un tempo " sacro", nel quale la Parola penetra, scava, lavora, trasforma.
    E così è stato ascoltare la storia di Anna per poi "riviverla", in qualche modo, durante il laboratorio di espressione corporea.
    Ho provato un miscuglio di sensazioni: mi sono sentita un po' imbrigliata, imbranata, ma nello stesso tempo ho goduto della bellezza della complicità e degli sguardi intensi. Ho percepito la preziosità di difendere i propri spazi, di percepire il proprio valore e poi di chiudere gli occhi, arrendersi, affidarsi e lasciarsi coccolare. Alla fine ho sentito un profondo sentimento di gratitudine verso Dio e verso ciascuna di voi. N.

    18 gen 04

    colorindanza stacco

    c30 03

    c30 00

     

    c30 05A Cosenza abbiamo assaporato l’ebbrezza di lasciare il nostro segno con il colore primario che sentivamo più “nostro”, dopo aver ascoltato il significato che è andato assumendo lungo la storia.
    Abbiamo approfondito l’importanza e il possibile condizionamento dei miti e dei riti familiari che ereditiamo, insieme ai valori che le famiglie di origine ci consegnano.
    In compagnia di Giuda e di Tamar ci siamo interrogate sull’importanza del “cambiare abito” per deporre ciò che sa di lutto e ci imprigiona al fine di scegliere la vita e ciò che la rende feconda.

    Alcune risonanze

    Colei che sa è un appuntamento atteso con la gioia dei bimbi che aspettano il Natale. È un’esperienza sempre nuova e arricchente, nella gioia di ritrovare volti nuovi e storie di vita vissuta di donne che sono aperte a riscoprire le proprie potenzialità, che hanno la forza di andare in profondità per crescere nella consapevolezza di chi siamo e di come possiamo essere. Dalle Donne della Bibbia attingiamo sapienza, forza e perseveranza. R.

    Con mia sorpresa mi sono percepita nel posto giusto al momento giusto e ho sentito come la mia imperfezione è ricchezza! I “miti” nei quali sono abituata a dovermi cimentare non mi appartengono, perché non sono miei, ma della famiglia che, seppur amata, mi lascio alle spalle per vivere una vita nuova! E la strada che mi aspetta è Dio a benedirla! G.

    c30 04Sono giorni "neri" in cui mi sto confrontando con il mio stare in un posto che oramai mi sta scomodo e stretto.
    È molto difficile, ma allo stesso tempo mi sento forte perché consapevole di vivere un periodo di svolta e di crescita, e soprattutto avverto che non sono sola in tutta questa fatica. Non vedo solo il nero assoluto, ma intravedo, una piccola macchia di rosso e di giallo. Sì, il rosso del fuoco e della forza che so di avere in me, il rosso del sangue di sentirmi viva con tutti i miei valori e le mie capacità ai quali non voglio assolutamente rinunciare, il rosso dello Spirito Santo che invoco per guidarmi.E il giallo del desiderio di una svolta che mi auguro raggiungere al più presto.

    c30 02Tutto questo mio "sapere" è il frutto del cammino fatto in questi mesi con voi: il percorso di Colei che sa è stata la risposta alle mie richieste di aiuto. Spesso mi ritrovo a confrontarmi con Tamar ed Ester e a chiedermi come hanno vissuto il loro senso di impotenza e il sentirsi in gabbia. Come saranno passate dal lasciare che altri decidessero per loro all'azione? Da queste due donne ho appreso che si è forti anche nella fragilità e che bisogna vivere con saggezza l’attesa, sapendo cogliere i momenti opportuni per agire ed ottenere riscatto, vita vera per se stesse, ma anche salvezza per chi ci voleva opprimere in uno stato di morte. M.C.

    Cresciamo con copioni, riti e miti familiari da soddisfare, che si intrecciano con altri quando formiamo la nostra famiglia. Per non esserne travolte da essi dobbiamo ricercare la giusta distanza, magari semplicemente “indossando un velo” che copre apparentemente il volto, ma che ci permette di ottenere ciò che ci rende donne pienamente felici. M.


    Riguardando la mia di storia riconosco colui che, come Giuda ha fatto con Tamar e i suoi figli, è riuscito ad imporre le proprie decisioni su di me, annullando la mia persona. Sono grata per il cammino intrapreso che mi rende più consapevole e mi aiuta a prendere le giuste distanze. Insieme a Tamar con coraggio accetto la mia storia e rifletto, mi ribello e accolgo le opportunità che Dio mi dona per riprendere in mano la mia vita e viverla. R.

    Potrei affermare di sentirmi una "gemella spirituale" di Tamar, semplicemente calata in un arco temporale diverso. Abbiamo danzato insieme, Tamar ed io, siamo entrate in sintonia e i suoi colori sono diventati anche i miei. Lei vive un “tempo d'attesa” che rischia di diventare infinito.
    c30 01La vedovanza è un momento di sospensione interiore: la vita va avanti comunque, ma dentro, in qualche modo, si è fermata. Il mondo chiede di indossare una maschera di negazione di sé che pone in una condizione di non essere!
    Diviene un tempo legato al passato, si fatica a vivere il presente e non si riesce a proiettarsi verso il futuro. In questo turbinio di emozioni, può cominciare un percorso di riaffermazione e riappropriazione lungo e tortuoso. E questo richiede pazienza.
    Sono due anni che il mio tempo interiore è sospeso! Questo non m'impedisce di vivere, anzi, mi aiuta ad affinare il fiuto su ciò che voglio essere davvero, sulla veridicità e salubrità di alcune relazioni, sulle distanze emotive che ridanno ossigeno ai polmoni, sugli schemi e i rituali che si ripetono inconsciamente nella mia vita, ma non mi appartengono davvero, perché non sono me.
    Come Tamar, in silenzio e muta accettazione di questa mia condizione, mi riempio di Dio preparandomi, così, a fare la cosa giusta per me!
    Annunciando agli altri che sono sostanza e non forma, voglio vivere in pienezza e non risuonare di vita altrui. Desidero attingere alla Linfa vitale e lasciare che mi pervada l'anima, fino a renderla luminosa e bella. É proprio così che vorrei essere alla fine di questa catarsi: con l'anima bella ed essere vista solo da chi ha uno sguardo intriso d'infinito! E.

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    Ed è la volta di Messina per il primo pomeriggio di Colei che sa in compagnia dei colori primari. I laboratori ci hanno permesso di giocare e di scoprire quali caratteristiche del blu, del rosso e del giallo sono più nostre. Alla scuola di Marta e Maria impariamo a non affannarci e disperdendoci, ma a scegliere ciò che è “primario”, ossia prioritario e buono per il nostro momento presente.

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    Condividiamo alcune risonanze

    m24 03Ho trattenuto il fiato per molti mesi; l'estate per me ha avuto il sapore di un lungo inverno in cui ho gelato i sentimenti ed oggi sono tornata a respirare! Mi sono fermata ed ho ridato spazio alla rabbia, all'amore, ai pensieri, a me stessa, scegliendo come Marta e Maria i miei bisogni primari, la verità e la libertà di scelta in primis. Coloriamo e coloriamoci ogni giorno, lottiamo contro il grigiore dilagante che ci circonda e costruiamo radici forti, pronte ad ogni scossa. I.

    m24 04L'esperienza del laboratorio di pittura con le dita è stata molto forte per me: avvertivo tanta resistenza nello sporcarmi le mani e paura di non sapere fare nulla. Il blu, il rosso e il giallo mi hanno aiutata a conoscermi meglio e ad avere più fiducia in me stessa. Ho ricevuto il dono della leggerezza e mi sento rafforzata in quello che oggi sento essere bene per me. C.       

    Il laboratorio del "mandala" è stato un momento importante, alla fine davanti a quel disegno ho provato un forte senso di pace. Il brano di Marta e Maria mi ha aiutata a completare il " quadro"!
    Maria con il suo ascolto, la sua fiducia, la sua sete di verità, la sua ricerca della felicità ha dato senso al centro del mio mandala: il sole, Dio, da dove parte tutto.
    m24 05Marta con tutte le sue sfaccettature, i suoi ideali: l'accoglienza, l'amicizia, il senso del dovere, ma anche la sua umanità fatta di bisogni, di desideri e, perché no, di giudizi, di frustrazioni, di gelosia... Proprio come quelle linee, figure geometriche che si intrecciavano e si incastravano dando al disegno una bellezza particolare. Sono convinta che tutto può trovare armonia, solo se si sceglie la parte buona. N.

    Di questo incontro mi porto l'importanza di sapersi accettare, senza troppe imposizioni e schemi rigidi. Nella mente posso aver già previsto tutto, ma quando nel mettermi in gioco scopro sfumature non immaginate è importante che abbia la flessibilità di sapermi adattare e se alla fine il capolavoro non è quello ideato, poco importa, purché abbia avuto la libertà di poter essere ciò che sentivo in quel momento. M.

    m24 06Ciò che oggi mi ha dato più gioia è stato il mio disegno. Mentre ascoltavo i possibili significati legati ai colori primari ho fatto un sospiro, finalmente qualcosa andava dritto, o meglio, sono sempre andata bene, solo che prima non me ne accorgevo … Ero così fossilizzata a guardare e soprattutto a giudicare ciò che non andava e così lo rafforzavo sempre di più. Oggi ho provato molta accettazione, del passato, del presente e fiducia nel futuro. Sento di essere sulla giusta strada, tanti segni, piccoli ma efficaci e voi, compagne di viaggio, ne fate parte. E.

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    f9 00Anche a Frascati riprendono gli incontri di Colei che sa, con energia e desiderio di trovare nuove armonie, in ciò che colora la nostra vita quotidiana e in quel passo di danza, unico, che ci caratterizza.Rosso, blu e giallo diventano metafora di quei valori fondamentali che orientano la nostra vita e le nostre scelte, dandoci solidità.Una danza a tre colori che ritroviamo anche nel brano del vangelo di Luca (Lc7, 35-50), in un passo a tre tra: Simone il fariseo, la donna peccatrice e Gesù, che ci propone un nuovo orientamento.

    Alcuni stralci del nostro diario:


    f9 00Sabato abbiamo inaugurato la nuova stagione di Colei che sa. Subito ho sentito forte l’energia del movimento che i colori hanno sempre esercitato in me! La tavolozza era una stanza con volti familiari e non, con cui rappresentare una pagina della nostra crescita e consapevolezza.
    Grazie a tutte voi! MR


    f9 03Tornare a Casetta Nova anche quest'anno è come ritrovare un luogo familiare e tante amiche, vecchie e nuove. Sabato abbiamo assaggiato il tema di quest'anno: ColorIndanza e sono rimasta sorpresa dalla forza della metafora dei colori che si affianca a quelle già esplorate negli anni scorsi del viaggio, dell'albero e del sale, ma se ne differenzia per il suo essere plurale e multiforme... Un'astrazione solo apparente perché, almeno per me, richiama quella necessità di adattamento, espressione di sé e condivisione che in questo momento della mia vita sento estremamente concrete. Non vedo l'ora di attingere a tutti i nostri colori nel proseguo del cammino! G.

    f9 00La vita è fatta di prove, di sconfitte, di amarezze, di dolore, di lacrime.
    E anche di sorrisi, rivincite, gioie e tanta speranza! Grazie a tutte voi per il percorso che anche quest'anno abbiamo iniziato insieme, per continuare ogni giorno ad andare avanti!
    Un’immensa gratitudine all’ Equipe, che ogni volta colora la nostra vita. C.

    f9 03Nel momento di silenzio di sabato mi ritornava alla mente un’espressione usata da Pino Daniele in un suo brano: “E t'astipe pe nun muri'”. La donna incontrata nella Parola mi ha ricordato che la logica della Vita è inversa: non si muore, solo se non ci si “conserva”, se cioè mi dono, perché per prima accolta da un Dio vicino. T.

     

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    Colei che sa di Padova riparte con un bel pomeriggio in compagnia della donna di Sunem che troviamo nel secondo libro dei Re.

    È lei ad introdurci al tema di quest’anno: ColorIndanza.

    È lei che ci accompagna a riflettere sui colori primari, ossia i valori fondamentali della nostra vita che ritornano nelle scelte più importanti e nei momenti più delicati delle nostre esistenze.

    Li condividiamo e ciascuna lascia il nostro spazio sacro arricchita di coraggio, determinazione, onestà, pazienza, fede, ascolto, apertura alle sorprese della vita…

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    La partecipazione a questo weekend è stata pensata, ponderata, voluta come ritiro annuale che mi sono riservata per curare il mio “io spirituale”, con le persone che ho imparato a conoscere e a considerare mia famiglia. Mi sento prescelta ed eletta e penso che questo sia un dono, quasi una carezza che mi riscalda il cuore dal basso ventre, dal deserto dell’anima. Mi sono sentita amata e libera di dare voce al mio Sé. Sento gratitudine. È stato utile darmi questo spazio solo per me; ho scoperto di essere aperta ed ho vissuto con meraviglia e stupore il momento di preghiera; ho capito che, per me, è fondamentale avere una famiglia, avere qualcuno che ti guarda con uno sguardo ricco di misericordia e carezzevole. C.

    cgs 02È la mia prima volta, non sono mai stata in compagnia e condivisione con tante donne. L’esperienza mi ha piacevolmente sorpreso perché pensavo di non esserne capace. Ora so che so stare in gruppo e mettermi in gioco e ascoltare le persone che aggiungono conoscenza e sapienza al mio sale. Ho capito che non è necessario affannarsi, meglio discernere e fare spazio per poter fare entrare il bene. A.

    cgs 03Sono arrivata a Casetta Nova con un grande scetticismo, contornato da molto dolore e tristezza. Un senso di sconfitta mi pervadeva, non pensavo che questo weekend potesse portare energia nuova alla ma vita e al mio matrimonio: AVEVO TORTO!    Mi ha aiutato riscoprirmi figlia di Dio, amata per quel che sono, unita nella “sorellanza”; ho capito che ho armi per combattere il sabotatore e che i doni ricevuti li avevo coperti, ingigantendo il loro presunto limite. D.

    cgs 04Oggi vado a casa con un cuore nuovo, nel quale conservare questo weekend. Profonda gratitudine per avermi fatta crescere ed avermi riconciliata con la vita, avermi aiutata a perdonare prima me stessa, poi gli altri. Oggi posso dire che il cammino è appena cominciato e, con l’aiuto di tutte voi, sarà meraviglioso.Tanto lavoro mi aspetta ancora, ma non mi spaventa perché non sono sola. Ho capito che il discernimento è un momento fondamentale della mia vita, da fare SUBITO. Un grazie speciale a M. per averci dato strumenti con cui lavorare. Non abbiamo più scuse!!!  Ho capito che senza gli altri, senza il fratello, la sorella, non si cresce, non si vive, non si ama, si diventa aridi ed insignificanti.Ho bisogno di Dio e di voi. Vi ho nel mio cuore! M.

    cgs 05Sono entrata con curiosità dopo un periodo di chiusura e crisi di fede. Quando mi sono aperta ho ricevuto molti stimoli, sono ancora in osservazione di me e dell’esperienza, mi sto dando il tempo e la possibilità di stare. Nutrienti gli stimoli di riflessione offerti da M., il silenzio personale ed il valorizzare l’essere donna. C.

    Trovo spesso in me piccole resistenza che mi dicono: Che ci vai a fare? Riposati, stai con la famiglia… poi arrivata qui, ho respirato un’aria di “dono”, condivisione vera e ho colto il “bene” e il “bello”.
    Utile il confronto con la Parola di Dio, visto che non lo faccio mai ed anche il fermarmi nel silenzio, in discernimento: Grazie M.! M.

    cgs 06Mi sono sentita una donna libera di poter condividere il mio vissuto, senza preoccuparmi dell’abito che indosso. Bello poterlo fare insieme ad altre donne. Ho capito che posso donare tanto sale perché ce l’ho! Mi ha sorpreso il laboratorio di polimateriali, perché ho tradotto con le mie mani, con stupore, quanto sto vivendo ed ho compreso che non devo più dare potere alle persone di agganciarmi e di portarmi all’autodistruzione. Grazie a tutte, Team: siete splendide! L.

    cgs 07Una piacevole sorpresa, questo weekend, visto il mio inziale dubbio circa l’utilità per me in questo momento di questa esperienza. Sconvolti i miei pensieri, è stato fonte di energia nuova, motivazione, e arricchimento. Tutto mi è stato utile: ho cercato di cogliere quello che poteva servirmi. L’esegesi della Parola la parte più feconda, anche se non sempre agevole (il silenzio per me non è stato semplice) una grande opportunità. Ho capito che “agire contro” può essere faticoso, ma può portare il buono. SONO IO A SCEGLIERE. L.

    Trovare una psicologa che ti chieda di mettere in bocca un granello di sale e di gustarlo può avvenire solo dalle Francescane dei Poveri, a Colei che sa. La prima cosa che ho pensato è stata: “S. è impazzita… ma cosa le è saltato in mente”. Ho messo il chicco di sale in bocca e l’ho semplicemente lasciato lì, perché si sciogliesse con tranquillità… e l’effetto è stato indescrivibile. Quando ci è stato chiesto di dire una parola che sintetizzasse l’esperienza vissuta, la prima cosa che mi è venuta è stata: “scioglie i nodi” … ma poi ho pensato a papa Francesco, a Maria che scioglie i nodi, e ho cambiato parola descrivendo l’effetto di quello scioglimento: “porta pace”. Da quel momento qualcosa è cambiato e ho visto con i miei occhi, ho sentito nel mio corpo, nella mia bocca e nel mio cuore, il sale sciogliersi e sciogliere i nodi presenti nel mio corpo, nei miei occhi, nel mio cuore e nella mia bocca. Ringrazio il Padre per aver messo nella mia vita le Francescane dei Poveri e S. perché, anche per mezzo di loro, il sale di Gesù, Crocifisso Risorto, ha fatto meraviglie. M.

    cgs 08In questo we ho capito che è importante che io trovi la mia adultità; mi devo mettere alla ricerca del mio q. b., posso essere sale per me e per gli altri, ho doni preziosi di cui devo aver cura ed ho in mano strumenti che mi possono avvertire del sabotatore, posso usarli. Posso gustare della mia vita e di quella degli altri. Mi è stata utile la preghiera silenziosa ed il laboratorio di fantasia guidata e l’incontro con S. Fa tutto parte del Tutto, come pezzi di un puzzle. Ho trovato tanta accoglienza, ascolto, condivisione. Ho trovato persone pronte a dare e a ricevere, ho trovato uno scambio continuo, nell’intimità di Dio. M.

    Giorni per gustare il sale che dà sapore alla mia vita; per far memoria di persone ordinarie e straordinarie. Incontri, processi che mi hanno salata, trasformandomi in quella che sono, nella parte più autentica di me. Il sale ricevuto in questo weekend aiuta a sciogliere quel gelo e quella neve che ogni inverno porta con sé e mi spinge a portare sapore in quelle relazioni o situazioni che sento un po’ insipide.

    Ogni momento è stato prezioso per aggiungere un tassello importante alla Grazia ricevuta in questi giorni ed ho trovato che il sale che dà sapore alla mia realtà è il q.b. per dare forma e sostanza al sogno che Dio ha pensato per me. G.

    video colei che saDa un po’ di tempo sto sperimentando il video come forma di “diario”.

    Questo video è il mio modo per ricordare e per celebrare quanto ho vissuto e condiviso a Cosenza il 24-25 novembre con un folto gruppo di donne, divenute compagne di cammino. La bellezza va contemplata con i propri occhi !!! G.

     

    sale 01Per me sarà una sfida approfondire il  tema di quest'anno. SALE Q.B. mi rimanda alla necessità di trovare la giusta misura: né troppo, né troppo poco.
    Il giusto equilibrio in me, nelle situazioni che vivo, nel rapporto con gli altri...equilibrio anche nello stimare me stessa. Non voglio eccedere, ma neanche mi piace difettare. Mi metto in cammino con Colei che sa !!! A.

    sale 02Ho partecipato al weekend in un momento di estrema confusione, sia fuori che dentro me, arrivavo lasciando troppe cose in sospeso. L’esperienza della distribuzione del sale è stata importante per far luce: quanto sale metto nelle cose che faccio e nelle persone con le quali mi relaziono? Come sempre il sacchetto più vuoto era quello della relazione con me stessa. E ne sento la mancanza. Comprendo, a qualche settimana di distanza, che quanto più sale uso con me, tanto più riuscirò anche a donarlo agli altri. Ma se imanca il sale per me, che qualità do a tutto il resto? Continuo a lavorare su questo e chiedo a Dio di aiutarmi a fare sempre più chiarezza. G

    sale 03La scatola che ho costruito durante il pomeriggio di Colei che sa, col suo contenuto, assume ogni giorno un ruolo forte, silenzioso ma più che mai  "rumoroso".
    Sì, anche solo uno sguardo sfuggente, è come un richiamo che mi invita a ricordare che, anche se in quel preciso momento sembra andare tutto storto, anche se ritorna il buio per la mia poca autostima, anche se mi sento fallita in qualcosa, anche se non mi sento capita o apprezzata... beh... dallo specchio che contiene quella scatola arriva uno "Sguardo" nuovo su di me, insieme alla consapevolezza di essere amata da Dio …. E quello sguardo comincia pian piano a diventare certezza e a infondermi fiducia.
     Al di là dei miei fallimenti e del mio buio, c'è Chi mi dice "tu vali, tu sei preziosa ai miei occhi e per te ho dato la mia vita".
     Il lavoro per me adesso è cambiare prospettiva, guardare a me stessa con quello stesso "sguardo" che mi chiede di ripartire da me stessa senza timori, per raccontare al mondo la mia verità, in una sorta di "espansione". V.

    sale 04Al terzo incontro di Colei che sa posso confermare quanto sia un appuntamento unico.
    E' uno spazio di riflessione, che per me diventa paradossalmente serenità e tormento. Il luogo che ingarbuglia ancora di più il filo del mio pensiero. Mi pone più domande che risposte. Mi mette davanti con forza, ma anche naturalezza, le mie fragilità. Nonostante ciò, non posso farne a meno. Contemporaneamente, infatti, mi regala una dolcezza ed una tenerezza che rinfrancano lungo il cammino, una bellezza di condivisione che sembra restituire aria nelle mie apnee. E pianta piccoli semi che a piccoli passi sento crescere dentro di me.  M.

     

    sale 05Colei che sa... ed io cosa so oggi? So di essere preziosa e degna dell'amore di Dio così come sono e in qualunque stato mi trovi. Mi colpisce molto questo Dio che ci plasma nuove ogni volta, ci fa rinascere dalle nostre ceneri, e ci ama, continuamente ci ama, eternamente ci ama. Facciamo fatica, tanta, a immaginare un padre tenero e amorevole. Siamo ancora piene delle idee di giustizia e castigo e così continuiamo a nasconderci ai suoi occhi, lo evitiamo invece di corrergli incontro, scassate come siamo, e lasciarci abbracciare.
    Proprio questo genere di abbracci abbiamo sperimentato tra noi donne, incapaci di riconoscerci così simili tra noi, così preziose.
    Porto con me i volti, i sorrisi e le lacrime di tante donne, tutte preziose, libere e "piene di grazia".
    Quei granelli di sale così piccoli mi hanno ricordato ognuna di noi, ognuna con le proprie fragilità e miserie ma ognuna così preziosa e "saporita" che il mondo non può farne a meno! V.

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    Siamo radici, siamo tronco, siamo rami con foglie e frutti.
    Siamo donne che, per il forte vento, a volte perdiamo stabilità.
    Ma la nostra natura, il nostro tronco forte e robusto, ci fa ritrovare l'equilibrio.
    Viviamo le nostre varie fasi di vita. C 'è un tempo per perdere le foglie, ma c'è un tempo in cui le foglie rinverdiscono e poi arrivano i frutti.
    Se guardo al percorso di quest’anno ciò che mi è rimasto nel cuore è il calore e la luce del Sole che attraversa i rami e nutre questo splendido albero. A.


    °°°°° 
    padd 02Quante volte abbiamo dato ascolto alla nostra anima, dato un nome ai nostri dolori e ai nostri bisogni? La vita, il tempo mi hanno trasformata e a volte il cambiamento io non l’ho accettato.

    Colei che sa è stata l’occasione per “ritrovarmi”, è stato un viaggio nell’anima, da ieri a oggi, da ciò che ero a ciò che sono: un albero dalle radici forti e con il tronco che resiste alle intemperie della vita.

    Grazie alla condivisione, agli sguardi sinceri e alle confessioni tra donne vere, la mia vita quotidiana ha trovato nuova linfa ed io ho dato un nome alle inquietudini ed alle sofferenze. Ho incontrato lo sguardo misericordioso ed amico di Dio negli occhi delle compagne di viaggio …. e mi sono voluta bene! S.


    °°°°° 

    padd 03Muoversi, danzare, comunicare con il corpo e con gli sguardi.  Mi sento serena, appagata, mi risuona la parola riconciliazione e mi sento confortata e accolta dai sorrisi e dagli abbracci ricevuti e donati.

    Ci sono, ci siamo, siamo vita, siamo Eva, madri, donne, siamo noi stesse uniche e meravigliose, con i nostri limiti ed imperfezioni.

    Rispettosa dell'altra e del suo spazio, oggi ho rispettato e ascoltato tutte voi ed anche me stessa. Che grande dono! L.

    °°°°°

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    L’albero della Vita “Con un sussulto, affiorano ricordi, portando con sé odori, sapori, emozioni che sanno di antico…avevo dimenticato!
    Sono al buio e la marea delle sensazioni mi travolge, mi sommerge, mi lascia senza aria…
    riesco appena a prendere il respiro, ma ecco che arriva un’altra ondata.
    Qualcosa dentro di me si sgretola, muta, si trasforma, sto cambiando.
    Crollano tutte le illusioni, tutti i progetti, mi sento piccola, sola e curva come un bimbo nel grembo materno, ma non posso stare rannicchiata, devo allungarmi per respirare, devo aprirmi ed accettare la mia nuova natura.  
    Cerco la Luce, l’aria, protendo verso l’Alto, la marea ha portato via la bambina con le sue favole, ma mi ha lasciato un libro nuovo e ad una penna, scivolo, cerco qualcosa per aggrapparmi, per non continuare a scivolare, sono le mie radici, sono la forza della mia vita, è la mia Fede.
    Sono gli antichi insegnamenti rivisti ed interpretati, giusti ed ingiusti, sono gli affetti, sono le vittorie ed i fallimenti, sono gli amori e le delusioni, sono la vita, cresco sulle radici del passato, sono forte tronco e reggo i rami che sostengono i miei frutti, per poi, un giorno, lasciarli andare.
    Mi nutro della terra, bevo la pioggia, e mi asciugo al vento che a volte mi strapazza, mi schiaffeggia, ma così mi libera da tutto ciò che non è linfa.
    Quando tutto questo è chiaro in me, la sensazione di PACE, prende il posto all’ inquietudine, i rumori si trasformano in voci familiari, il battito del mio cuore è nuovo ritmo, sento la mano di Dio accarezzarmi il viso e tutto torna Sereno.
    Fino a quando, un'altra marea mi travolgerà, ed ancora una volta troverò la forza nelle mie radici e nel mio essere TRONCO che genera VITA.” S.

    °°°°°

    vita 02Dal pomeriggio vissuto in compagnia della donna curva del Vangelo di Luca, mi abitano vivissime tre esperienze. La prima: preparare insieme la sala per accogliere tutte. Sistemare un puzzle di tappeti e tappetini uno accanto all’altro, perché vi si potesse camminare a piedi scalzi e sedersi sui cuscini, ha dato forma ad un mosaico invisibile sotto la copertura di stoffe.

    Mi è sembrata la metafora di tante presenze femminili che di lì a poco si sarebbero incontrate: donne tanto diverse tra loro, ciascuna con la sua storia unica che, “a piedi nudi”, si mettono in gioco; cercano e stanno unite in uno spazio e un tempo tessuto insieme, che diventa condivisione e cura reciproca, profondità, apertura nuova. La seconda: il camminare dritta e poi curva, come la donna che incontra Gesù.

    È bastato un attimo, il corpo profondamente piegato, perché ogni orizzonte si restringesse. In un campo visivo minimo, improvvisamente non incontravo più occhi, visi, ma piedi frettolosi, indifferenti: dentro me fortissima è arrivata l’incertezza, la sensazione di solitudine, di irrimediabilità, la tristezza, il sentimento di chiusura anche delle relazioni che so accompagna ogni mio “ripiegamento”. La terza esperienza, ancora un gesto: un tocco che scioglie e rialza. Nessuna parola. Mi ha raggiunta il calore, la delicatezza e la forza di questo gesto semplice e potente. Mani che toccano la schiena curva, che mi rimettono in piedi, dritta, che mi ridanno fiducia e un orizzonte largo, un respiro pieno. Le mie mani sulla schiena di altre, un gesto di cura e di alleanza: ritrovarsi di fronte, simili nel desiderio condiviso di far circolare, ancora, la vita. V.

    °°°°°

    vita 03L'esperienza vissuta sabato, per me è stata molto emozionante in quanto ha acuito ciò che spesso mi chiedo e mi ripeto: paura di ciò che potrebbe accadere, della solitudine a cui spesso il dolore ci conduce e del futuro. L’esperienza mi ha ricordato che posso aver fiducia in Dio: a volte ne sono capace, altre volte sono confusa, a volte prego altre volte non lo so fare…

    Avere fiducia nel prossimo …. non sempre la ritrovo in me.

    Grazie perché dopo l’incontro ho sentito l'animo più leggero e più propenso ad abbracciare con fiducia una persona cara, un amico o un semplice conoscente. G.

    vita 04Sono venuta all’incontro di sabato per vincere alcune mie paure, che spesso mi bloccano. Dopo i primi passi danzati insieme e i momenti successivi, ho sentito aprire un varco, uno spiraglio di luce in me, positivo.Sono rientrata a casa leggera e ricca di voglia di andare avanti, prendendomi cura della parte debole del mio essere. F.

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    Sabato è stato un incontro pieno di significato.È stato importante il momento dedicato al confronto tra noi: riuscire a mettermi in gioco e confessare anche il mio dolore, condividendo i miei limiti fa parte di un percorso di fede e condivisione, che mi rimette in piedi. V. 

     

    °°°°°

    pdd 11Per me è segno di speranza l’incontro con altre donne “mature”, suore e laiche, che hanno deciso di condividere esperienze di vita, scavando dentro se stesse per far emergere emozioni, gioie, angosce, ansie per il proprio futuro, senza temere il giudizio delle altre. Finalmente libere di mostrarsi come persone vere, che si tolgono le consuete “maschere” di figlie, mogli, compagne, madri, colleghe di lavoro, sempre chiamate ad essere attente ai bisogni degli altri, ma spesso incapaci di cogliere e accettare i propri bisogni più profondi. Importante il confronto con alcune figure bibliche femminili: donne forti che non hanno avuto paura di incontrare Dio nelle loro difficoltà, ma con sapienza hanno accolto il suo amore incondizionato. M.

    °°°°°


    pdd 13Al weekend si è parlato di Dio in termini nuovi, dentro la vita di ogni donna, a partire dalla fatica di conciliare lavoro e famiglia, ascolto dei figli e pulizie di casa; oppure dentro la solitudine abitata di chi non ha famiglia, ma ha incontrato o sta cercando un senso profondo del suo essere donna.
    Un modo per dirsi parte della comunità della vita in tutte le sue forme, creatura nel creato, donna in mezzo ad altre voci femminili che non vogliono imitare gli uomini, ma scoprire il proprio carisma. M.

     

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    Ho visto l'argilla che si lasciava plasmare dalle mie mani e prendeva forma: forma di donna. E quella donna sono io.Con un cesto sulle spalle pieno di tutte le esperienze luminose e di tutte quelle dolorose che mi hanno resa quella che sono oggi.Una donna con le braccia aperte, pronta ad accogliere e ad abbandonarsi alla forza rigeneratrice della vita. E.

     

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    pdd 04Colei che sa, un momento unico di verità e di libertà. Verità perché il confronto con le altre donne e la Parola di Dio mi permettono di accantonare le sovrastrutture che spesso mi impediscono di essere pienamente me stessa.
    Libertà perché è uno di quei pochi spazi di condivisione in cui esprimo il mio pensiero e il mio essere donna, senza il timore di sentirmi giudicata poco attraente, poco intelligente o semplicemente non all'altezza delle aspettative mie o degli altri. Un modo per valorizzare quella bellezza e quella fecondità che rendono noi donne diverse, e per questo complementari, rispetto agli uomini. M.G.

    °°°°°

    dd 01Non trovo le parole per esprimere la gioia che sento ogni volta che ripenso ai momenti passati insieme, anche quelli che mi hanno messo in crisi, costringendomi ad un esame di coscienza che troppo spesso rimando.
    Riuscire a vedere il bello in tutte le persone che ho incontrato, condividendo con loro gioia e dolore è una buona palestra per affrontare il mondo che mi attende ogni giorno. A.


    dd 02Colei che sa è un tempo per me, in cui sto con me stessa e non soltanto;
    il momento in cui mi rendo conto che, come donne, non siamo sole: ci sono tante altre che vivono non la nostra vita e il nostro dolore, ma le stesse debolezze e le stesse fragilità.
    Colei che sa è un momento per trovare energia, forza, sia in noi che negli altri. A.


    dd 03Questa esperienza mi ha riempita di speranza, quella che nasce dal confronto con altre donne, anche di generazioni differenti, disposte a mettersi in gioco e a farlo con forza e dignità.
    Ha dato nuovo impulso al desiderio di passare dalla complessità alla leggerezza e bellezza del mio essere donna, per lasciarmi contaminare dalle storie altrui e carpire il tempo presente, per vivere con pienezza e fiducia la ricchezza che mi è stata donata! M.

    °°°°°

    pdd 09

    Sono rimasta colpita dall’energia e dai sorrisi di tutte, che sono per me "doni a lento rilascio", che mi sostengono nei momenti quotidiani più pesanti.
    Il silenzio della natura, la condivisione della stanza e non solo, l'esperienza delle camerate, la semplicità del pranzo e della colazione …
    Il tutto raggruppato nel mio essere con un significato nuovo: apertura e partecipazione alla relazione. P.

     

    °°°°°

    Colei che sa è un modo per vivere il mio ritiro mensile.
    pdd 14Ho trovato molto di più: un percorso agile, accattivante, semplice e profondissimo, che anche in un solo pomeriggio guida a prendere consapevolezza di sé, aiuta ad alleggerirsi e regala delle compagne “alleate”.
    L’incontro con la Parola è il cuore dell’evento, una Parola che viene non solo spezzata, ma celebrata insieme, in modo inedito e diviene assai feconda. Il gruppo è formidabile: ci si prende cura reciprocamente, ci si custodisce, si diventa genitrici insieme.I frutti per me: un incontro profondo e personale con Dio, l’esperienza di viverlo come popolo “femminile” e il mandato di servire il mondo da riconciliate. È un’iniziativa alla moda, un incontro di genere, come si usa fare oggi, un appuntamento fra donne, senza per questo svalutare il genere maschile. sr. M.

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    pdd 08

     È stata una bella opportunità partecipare all’incontro di Colei che sa: mi ha dato modo di riflettere molto, sia durante il weekend, che nella settimana seguente.
    Ho imparato che noi donne, se uniamo la nostra energia più vera e accogliamo il maschile nella sua dolce forza, siamo veramente una potenza che può cambiare il mondo in modo semplice, ma vero. E.

     


    pdd 07Il mio è stato un cammino iniziato con voi Francescane dei Poveri, due anni fa; una guerriera inquieta, frammentata: donna-madre/figlia/amante, incapace di accettare la molteplicità del suo essere donna.
    Aiutata da voi tutte, dalla professionalità di molte e dall’accoglienza di altre, ho percorso strade fiorite che mi hanno portato ad esplorare una casa, bellissima: la mia casa, ordinata, piena di fiori, ma ahimè così forzatamente vuota.Riconoscere l’importanza degli affetti che mi circondano, è stato fondamentale.
Il sorriso dell’uomo che mi vive accanto e la confusione beata delle mie figlie hanno aperto la mia mente alla gratuità di madre Francesca e alla misericordia.Non vi è dubbio che un messaggero di Dio mi si sia posto innanzi ed abbia comunicato con me, così come avrebbe dovuto di fronte a tanto raziocinio ma, come Maria di Magdala, io, allora, non ho compreso. Ora comprendo, ringrazio e mi volto.Il Signore mi custodisce e mi rinfranca, ma non so riconoscerlo; posso solo promettere … felicità, accoglienza, misericordia, leggerezza, amore se Lui vorrà. V.



    pdd 05È stato straordinario condividere con altre donne pensieri, bisogni, aspettative e scoprire che in ognuna di noi vi era la necessità di approfondire la conoscenza di noi stesse.
    Sentir parlare di aver cura della nostra vita mi ha fatto meditare su quanto sia prezioso questo dono che il Signore ci ha dato, ma che molto spesso, presa dagli affanni quotidiani, sono portata a non considerare. R.

    pdd 12

    Alcune perle preziose che ho ricevuto: la ricerca di profondità e la crescita incontrata sia nelle donne laiche, così come nelle consacrate; la consapevolezza raggiunta, grazie all’incontro con la psicologa, che non sono un bruco ma una farfalla: in me c’è la possibilità di cambiare, per andare verso nuovi orizzonti, senza paura.
    Sono grata per la gioia, la semplicità e la fiducia che ho ricevuto. Porto nelle mie preghiere, soprattutto quelle che vivono situazione difficili e dolorose. A.

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    Ho fatto un’esperienza bellissima ed unica perché dopo 51 anni mi sono incontrata e guardata dentro.
    Attraverso il laboratorio di biodanza ho sentito che il mio cuore libera tante energie positive, si apre e si dona agli altri. S.

     

    pdd 10Sono ancora molto vive le emozioni vissute al weekend, sono grata per lo stile umile ed accogliente delle suore; con il loro sorriso mi hanno fatto sentire subito in famiglia.
    Ho vissuto momenti molto forti nella condivisione tra noi donne. Alcune esperienze raccontate mi hanno toccata profondamente e mi hanno aiutata ad uscire dalla mia timidezza.
    Partecipando al laboratorio di argilla, con mia grande sorpresa, ho fatto delle preziose scoperte sulle mie capacità; mentre ascoltando la meditazione su Maria di Màgdala ho percepito che le cose più tristi possono assumere una luce diversa e nel cuore è arrivata la speranza. C.


    pdd 17Questo weekend è stato ricco di spunti meditativi e pieno di emozioni. 
Il titolo "La lunga strada del perdono" non era per me un caso ed è stato determinante per il mio presente l’incontro con il personaggio dell'adultera del vangelo di Giovanni. Insieme all’adultera ho sofferto il tradimento, la vergogna e la condanna, passi indispensabili per accogliere la persona che sono oggi. Quanto ho vissuto, tornando a casa, mi ha permesso di chiudere un cerchio importante della mia vita. Ringrazio le Suore Francescane dei Poveri per il prezioso lavoro che svolgono ed ognuna delle donne che ha partecipato: grazie alla loro presenza e amicizia, posso crescere e migliorarmi, sentendomi parte di una famiglia in evoluzione. P.



    pdd 15 Ho cominciato questo percorso affascinante da alcuni anni e ne sento sempre più l'esigenza. Trovare il tempo per "guardarsi dentro" è fondamentale per riconoscersi, accettarsi, imparare a condividere... e ritrovare un po’ di serenità nella quotidianità, spesso troppo superficiale, che viviamo ogni giorno.
    È affascinante fare esperienza e pensare che ogni volta che ascolto il mio respiro creo uno spazio che permette a Dio di entrare in me, di poter "parlare" con Lui e imparare ad ascoltare.
    Ho imparato a gioire di ciò che di bello c’è intorno a noi, accettarmi per quella che sono, andare avanti nonostante tutto, accettando gli errori e, consapevolmente, girare pagina. È un cammino lungo e difficile, gli appuntamenti di Colei che sa mi aiutano e di questo sono sempre profondamente grata. A.

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