Luci nella città

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Sabato 7 giugno, vigilia di Pentecoste, presso la Comunità di Casa San Francesco si è tenuta la 2^ edizione della Festa con gli amici. Il tema scelto per la serata è stato “Luci nella città”. Chiaramente parliamo della città Roma, significando che ciascuno può essere una “luce per gli altri” lì dove abita, lavora o presta il proprio servizio e dare quindi testimonianza di ciò che si crede.

Dopo i saluti di accoglienza, Sr. Antonietta ha fatto una breve introduzione al tema della serata e ha chiesto a ciascuno di presentarsi scrivendo il proprio nome sulla base di una candelina, simbolo della luce, nonché applicando una spilla colorata su un cartellone raffigurante la città di Roma con la suddivisione dei municipi da cui è composta, per evidenziare l’importanza di poter essere luce nel proprio ambiente.

lc2Successivamente è stato proiettata una presentazione preparata da Francesca e Calogero, per dare ulteriori spunti di riflessione sull’argomento della serata e per introdurre Fabrizio, la persona invitata a darci la sua esperienza sul come sente di essere “luce” nel proprio lavoro.

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Fabrizio svolge l’attività di coordinatore del Centro diurno Binario 95 che ha sede nei pressi della Stazione Termini. La sua testimonianza è stata intensa e significativa nel raccontarci come si pone nei confronti delle persone che si rivolgono a questo importante Centro, situato peraltro in un punto nevralgico della città di Roma, per cercare aiuto.

Molti sono stati gli stimoli che ci ha dato e fra tutti ci sembra importante ricordare due elementi che Fabrizio ha molto sottolineato.. Il primo è stato quello della “relazione” che si deve creare fra gli operatori e le persone che si rivolgono al Centro; perché solo con la relazione e ponendosi sullo stesso piano si attribuisce dignità e importanza a chi sta attraversando una difficoltà. Per il secondo elemento ha preso spunto dalle candeline che ci sono state consegnate spente all’inizio della serata, per dirci che le persone che si rivolgono al Centro sono come degli “stoppini spenti che aspettano di essere accesi”.

E’ necessario comprenderne la normalità e che, se seguite adeguatamente, hanno un recupero delle loro capacità e possibilità di inserimento nei vari contesti sociali: pertanto occorre fornire loro la fiamma giusta per essere accesi e brillare autonomamente.
 
Dopo il confronto e le domande tra i presenti, la serata si è conclusa riconsegnando a ciascuno la candelina recante il proprio nome, insieme ad un segnalibro di ringraziamento riportante la regola d’oro per essere luci nella città:

“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti” (Mt 7,12).

Il nostro stare insieme è poi proseguito con l’agape fraterna ed abbiamo potuto degustare tante cose buone portate da ciascuno, così tra un boccone e l’altro la condivisione è stata più semplice e immediata.

Siamo contenti di aver vissuto anche quest’anno un momento così forte e importante con i nostri amici, riproponendoci di avere ancora altre occasioni per stare insieme e per coinvolgerli, in caso, in altri eventi.

 

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Comunità di Casa San Francesco

Pubblicato: 23/06/2014

 

 

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