Il poeta Blake ha detto: ‘Vedere il mondo in un granello di sabbia, e il cielo in un fiore selvatico…’ Questo è vedere il miracolo in essi. Siamo circondati da miracoli tutto il giorno, ogni giorno. Però raramente ce ne accorgiamo. Infatti, più grande è il miracolo, più è facile che non lo apprezziamo. Il miracolo assolutamente incredibile della creazione: una cascata, un tramonto, il sorriso di un vecchio amico. Questi sono miracoli! E lo stesso si dica per i miracoli della guarigione, dalla sbucciatura del ginocchio di un bambino al cuore infranto di una prostituta...  o al miracolo di una famiglia riunita. Il miracolo incredibile di un essere umano pieno di difetti che si protende verso un altro: “Avevo fame e mi hai dato da mangiare, avevo sete e mi hai dato da bere, in prigione e sei venuto a visitarmi...” Siamo circondati da miracoli anche in mezzo alla guerra, alla fame e alla miseria.

Celebrando i miracoli di ogni giorno noi possiamo scegliere di creare. Non facciamo queste cose perché siamo angeli, o perché noi stesse non siamo mai stati ferite, e sicuramente non perché siamo ingenue. Le facciamo perché crediamo nel sogno di Dio. Nei Vangeli Gesù spesso legava il perdono alla guarigione e la guarigione al perdono. Se è vero che non c’è una formula magica per guarire, una cosa è sicura: noi stessi non possiamo guarire se non perdoniamo, sia noi stessi (perché di solito ci siamo feriti più di quanto qualsiasi altra persona ci abbia potuto ferire) che gli altri. E, naturalmente, noi stessi dobbiamo chiedere perdono e, facendolo, cominciamo ad essere sanati.   

A dire il vero, la guarigione non è un punto di arrivo ma un processo continuo. E lo stesso dicasi per il perdono. Bisogna mettersi d’impegno, ogni giorno. E pregare, ogni giorno. E abbiamo bisogno della grazia gratuita di Dio, ogni giorno. E poi è questa vita stessa che diventa gioia e miracolo “...come in cielo così in terra!”  

L’eredità che Madre Francesca ha lasciato a tutti noi può essere racchiusa in queste semplici parole: “Cosa dobbiamo dare? Soprattutto amore, anche quando è difficile, perché questa è la vera grandezza...”  e “solo nel perdono si conosce la vera bontà e grandezza di un cuore”. L’eredità che ci ha lasciato è anche nel carisma: “Sanare le piaghe di Gesù…” come le vediamo ogni giorno gli uni negli altri. E così diventiamo strumenti di guarigione, creando miracoli ogni giorno.  
  
               

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