La Creazione di San Bonaventura

Bonaventura da Bagnoreggio è senza dubbio il più famoso degli studenti di Alessandro di Hales e ha assimilato gran parte dei suoi insegnamenti.

Il punto di partenza della sua teologia della creazione è il concetto di Dio. Bonaventura riflette su Dio come Trinità. Il Padre ama il Figlio e il Figlio ama il Padre e questo amore tra il Padre e il Figlio è lo Spirito Santo. L’amore in Dio tra il Padre, il Figlio nello Spirito Santo è ora, secondo Bonaventura talmente grande e fecondo che Dio desidera farne dono andando al di là di se stesso. Così la creazione diventa il risultato di questa “abbondanza” dell’amore di Dio.

Tuttavia, dal momento che l’amore di Dio è concreto e non generale, Dio concepisce tutte le creature individuali all’interno del suo Figlio, sua Parola. Le creature concepite dal Padre nel Figlio, sua Parola, saranno poi create con l’amore nel potere dello Spirito Santo. Perciò tutte le creature rivelano la Parola di Dio, il Figlio, e l’amore di Dio. Per questo Bonaventura parla anche del primo libro che Dio ha scritto nella creazione. Perché la creazione, che scaturisce dall’amore, è un’immagine della Parola di Dio e un libro che parla di Dio e del suo amore.

Ora, l’umanità è la creatura che ha ricevuto la grazia di leggere questo libro di Dio e perciò di trovare Dio. Per questo l’umanità deve andare incontro a tutte le creature con un rispetto particolare. Purtroppo l’umanità, per colpa nostra e del nostro peccato, ha perso la capacità di leggere il libro della creazione. Così il nostro rapporto non solo con Dio ma anche con tutte le creature è gravemente compromesso.

San Bonaventura

Bonaventura trova una soluzione al problema nell’iniziativa di Dio, la cui Parola, suo Figlio, si incarna nel mondo nel senso più vero del termine. La Parola di Dio si fa carne per liberare l’umanità e la creazione dalla condizione di peccato e per portare a perfezione tutto il creato. Dio attraverso suo Figlio si fa carne, diventa la materia stessa della creazione; Dio si fa uno con la carne e con la materia di tutte le creature.

Gesù nel grembo di Maria Dobbiamo capire bene qui che per Bonaventura non si tratta semplicemente dell’incarnazione del Figlio di Dio per redimere l’umanità, ma piuttosto dell’incarnazione che avviene per portare tutto il creato alla pienezza di vita.

Ora, il secondo libro viene scritto dalla vita e dalla morte di Gesù Cristo. Quando gli uomini leggono e obbediscono a questo secondo libro saranno di nuovo capaci di leggere il primo libro della creazione e il rapporto tra l’umanità e Dio e tutte le creature ne sarà rinnovato. Per mezzo del primo e del secondo libro l’umanità ha un rapporto particolare con tutte le creature, che l’aiutano a trovare Dio. Ma la teologia della creazione di Bonanventura non finisce qui.

Per Bonaventura Gesù Cristo Risorto rimane presente in modo misterioso nella storia del mondo e nella creazione, nel cosmo. Così il mondo e il cosmo non sono senza Dio, ma Dio, attraverso la sua Parola, il Figlio Risorto, rimane presente in tutto l’universo. A questo punto tutto il cosmo viene santificato e chiamato a fare comunità con Dio. Ed è di nuovo l’uomo che ora ha una responsabilità particolare nei confronti di tutte le creature e del cosmo intero. Il motivo per cui l’uomo è a capo della creazione è che siccome siamo fatti nuovi da Gesù Cristo, siamo in grado di trovare e di amare Dio attraverso tutto il creato.

Proprio come Francesco, la tradizione francescana dopo di lui collega il rapporto umano con la natura, con tutte le creature, con l’amore. Con la creazione, sì, anche con ogni singola creatura, noi esseri umani siamo chiamati ad amare. La creazione è una supplica all’amore dell’uomo con cui rispondiamo all’amore di Dio rivelato nel creato. Nello stesso tempo noi esseri umani siamo chiamati da questo amore ad una comunità più ampia con tutte le creature e con Dio. Il creato è l’espressione di questa comunità più ampia a cui tutti apparteniamo.

Nello stesso tempo il creato per noi è un messaggio, una forma di comunicazione. Il creato ha qualcosa da dirci e da comunicarci e noi esseri umani dovremmo ascoltarlo per imparare qualcosa sulla nostra stessa vita e sul senso della vita. Nello stesso tempo il creato è un luogo in cui Dio è presente, incarnato nel mondo e nel cosmo. Dio non è solo trascendente ma è anche molto vicino. È con la presenza di Dio che il creato diventa sempre più bello ed è un capolavoro artistico.

Paesaggio

P. Johannes B. Freyer, OFM

Pubblicato: Giugno 2010

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