Giustizia per il clima

 

Lo sconvolgimento del clima sulla Terra ha tutti i requisiti per essere il problema più grave che la famiglia umana si trova ad affrontare nel XXI secolo. Lo sconvolgimento del clima porterà ad una gamma di effetti negativi più grande di quanto possiamo immaginare. Le espressioni “surriscaldamento globale” e “surriscaldamento del clima” non esprimono adeguatamente quello che già sta succedendo e che quasi sicuramente succederà durante la nostra vita.Il problema principale non è tanto l’ambiente più caldo ma lo sconvolgimento di un clima prevedibile da cui dipende la civiltà umana. 

DesertificazioneLe temperature medie stanno già aumentando ma il cambiamento drammatico della pioggia, delle riserve di acqua potabile e dell’agricoltura stanno diventando molto più gravi di un occasionale periodo in cui fa un po’ più caldo...

- i deserti diventano più aridi
- la stagione delle piogge ritarda o va diminuendo
- i temporali diventano più intensi e distruttivi
- l’agricoltura di ogni tipo viene minacciata, il che sicuramente si ripercuoterà sui poveri
- l’habitat o l’ambiente in cui vivono le creature sulla terra sta cambiando molto più rapidamente senza consentire a piante e animali di adattarvisi. E questo mette sotto pressione ancora di più le specie già in via di estinzione
- l’alterazione globale del clima minaccia di rendere vani tutti gli anni di lavoro per uno sviluppo sostenibile e di accelerare l’eliminazione della biodiversità sulla terra.

Surriscaldamento terrestreL’alterazione del clima è un problema di giustizia sociale perché coloro che hanno tratto beneficio dalla combustione del carburante fossile (le economie avanzate dell’Europa e del Nord America) si trovano in regioni che devono ancora provare l’impatto più grave dello sconvolgimento del clima.

I paesi più poveri tendono ad essere vicini all’equatore e stanno già vivendo dei grossi cambiamenti del clima. Alcune nazioni che si trovano nelle isole più piccole stanno preparandosi ad abbandonare la terra dei loro antenati che un po’ alla volta viene inghiottita dall’oceano.

Le popolazioni indigene nelle regioni Artiche sono tra le più danneggiate. Il permagelo gli si sta letteralmente sciogliendo sotto i piedi. Le vaste foreste boreali stanno morendo. Senza la protezione dei ghiacci nelle coste le forti perturbazioni oceaniche stanno drammaticamente ridefinendo i villaggi di pescatori e le loro fonti di sussistenza.

La tendenza verificata nelle regioni tropicali e artiche conferma il timore che milioni di profughi del clima si aggiungeranno alla corrente degli immigranti internazionali in cerca di un luogo in cui stabilirsi.

I nostri amici dei Servizi cattolici di assistenza ci dicono che decenni di difficile sviluppo economico nei paesi più poveri del mondo sono resi vani dall’alterazione degli schemi climatici storici e da perturbazioni tropicali di forza inusitata (basti ricordare le alluvioni del Pakistan in agosto 2010).

Fra Keith Warner, OFM

Domanda per la riflessione:

Ti adoperi a difesa della giustizia per il clima, e soprattutto per i poveri? In che modo?

 

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