Un giorno diverso

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In occasione della Giornata Mondiale dei Poveri, lo scorso 17 novembre 2019 abbiamo partecipato al concerto tenutosi nell’Aula Paolo VI in Vaticano con alcuni ospiti del Centro Raggi di Sole, che svolge un servizio di accoglienza diurna di persone senza fissa dimora. E’ stato emozionante e bello vedere un’intera sala di circa 6000 posti piena di uomini e donne di varie nazionalità, una piccola porzione di mondo unito.
Anche i nostri amici, con cui ogni giorno condividiamo le gioie delle vittorie quotidiane e i dolori delle sconfitte, hanno goduto di questo spazio di bellezza. Uno di loro ci racconta la sua esperienza.

Un giorno diverso, differente dagli altri, per tanti motivi.

2rdsgpUna full immersion inconsueta, una presa di contatto con il mondo esterno diversa, perché non funestata dall’abituale lotta quotidiana per la sopravvivenza, per la salvaguardia del proprio spazio vitale e spesso accompagnata da violenza, verbale o fisica. Nulla di tutto questo, bensì condivisione, allo stato puro, con gli amici e le Suore del Centro Raggi di Sole e tante altre persone lì convenute.

Tutto questo è stato il concerto tenutosi in occasione della III Giornata Mondiale dei Poveri voluta da Papa Francesco, concerto inserito nella stupenda cornice dell’Aula Nervi, con i suoi giochi di luce sulle statue che adornano lo sfondo, richiamanti alla memoria il fulgore dell’aurora boreale; un’alba nascente dell’anima, corroborata dalla musica a tratti maestosa dei maestri Nicola Piovani e Marco Frisina.

Atmosfera coinvolgente creatasi al di là delle differenze sociali che ben si sposava con la coralità degli strumenti, ognuno funzionale alla costruzione della sinfonia. La stessa che si respirava tra i partecipanti, uniti dall’amore per la musica e dalla consapevolezza di appartenere ad una specie unica, quella che Einstein chiamava razza umana, con tutti i suoi difetti e le sue contraddizioni, il cui sangue è rosso per tutti a prescindere dalla classe sociale di appartenenza. Siamo stati lieti/e di essere lì insieme, poveri e non, tutti grati del dono della vita ed uniti da un sogno in cui bontà, condivisione ed affetto non siano parole vuote o prive di significato.
Queste ed altre emozioni possiamo ritrovare in un concerto per i poveri, ovvero sentire come sia bello, sia pure per un giorno, respirare tutt’insieme il senso della vita. E, se per assurdo, noi tutti/e riuscissimo a rispettare in ogni istante della nostra esistenza i comandamenti donatici da nostro Signore, non avremmo più nessun bisogno di morire per andare in Paradiso, perché lo avremmo già costruito qui in terra: questo era il sogno che aleggiava nell’Aula Nervi… F.

Centro Raggi di Sole

Pubblicato: 20/02/2020

 

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