Sr. Cinzia La Calce, sfp
“Ti è mai successo di sentirti al centro
Al centro di ogni cosa al centro di quest’universo
E mentre il mondo gira lascialo girare” […]
“Ti è mai successo di sentirti altrove
I piedi fermi a terra e l’anima leggera andare
Sei così altrove che non riesci neanche più a tornare
Ma non ti importa perché è troppo bello da restare
nei luoghi e il tempo in cui hai trovato ali, sogni e cuore
A me è successo e ora so viaggiare”
Negramaro “Ti è mai successo”
E' quello che ho vissuto lo scorso 2 marzo,
giorno della mia professione temporanea nella famiglia delle SFP. Circa tre mesi di preparazione, la testa in aria, il cuore in subbuglio, tutto e tutti intorno a me protesi all’arrivo di quel grande giorno. E poi, quasi all’improvviso, qualche giorno prima senti aria di festa, cominciano ad arrivare amici, parenti, sorelle e ti accorgi che ormai ci siamo. Prende il sopravvento la gioia, la trepidazione e i timori scompaiono.
La professione è iniziata per me poco prima della celebrazione con un momento di preghiera iniziale che mi ha aiutato a fermarmi, mettere i piedi ben fissi per terra e prendere coscienza di ciò che stavo per vivere. Nel raccogliere le intenzioni di preghiera che tanti mi affidavano in quel momento ho subito compreso che quanto mi apprestavo a vivere non era solo un’offerta personale di me e della mia vita a Dio ma coinvolgeva tanti e mi rendeva concretamente strumento dell’amore di Dio.
Durante la celebrazione l’emozione non mi ha impedito di vivere in pienezza tutti i vari passaggi del rito, manifestare attraverso il sorriso la gioia e la serenità che abitavano il mio cuore, esprimere con un tono fermo della voce la solidità del desiderio di consacrarmi a Dio.
Nel momento in cui all’altare ho letto la formula della professione ho avuto ben chiaro che quella promessa che facevo a Dio era un patto solenne, un alleanza che aveva come protagonisti me e Dio. In tal senso, proprio come dice il testo della canzone citata all’inizio, mi sono sentita come al centro dell’universo ed ho scoperto che questa poteva essere una sensazione piacevole: io ero protagonista di un evento straordinario: offrire la mia vita a Dio attraverso il servizio ai fratelli e alle sorelle.
Davanti alle persone che più mi erano care, con la professione dei consigli evangelici, io pronunciavo “a voce alta” l’intenzione di voler camminare alla sequela di Gesù, sulle orme di Madre Francesca, perché in questa modalità di vita io ho trovato ali per volare, ho dato nome ai miei sogni , ho imparato a comunicare quanto di più bello abita il mio cuore.
Guardando il viso commosso dei miei familiari, degli amici e delle altre suore mi sono resa conto poi che ero sì, al centro di un evento speciale, ma intorno a me, a fare da corona e da testimoni, c’erano le persone a cui voglio più bene.
La festa finale è stata l’occasione per condividere insieme la gioia di questo passo importante, che è il trampolino di lancio per una vita nuova: un viaggio sulle orme di Gesù, di San Francesco, Santa Chiara e di Madre Francesca.
Sr. Cinzia La Calce