Germogli che si aprono alla vita

 

gdvn 04Dal desiderio di metterci al servizio delle donne, come indica la Seconda Chiamata Capitolare delle SFP, dall’ascolto attento dei bisogni del territorio e per rispondere all’invito di papa Francesco ad aprire il cuore ai rifugiati, nasce  il laboratorio presso il "Centro aiuto alla vita Mario Gheda" nei Castelli Romani. 
Da ottobre, ogni venerdì pomeriggio ci rechiamo in questa struttura di prima accoglienza, dove stiamo in compagnia di donne che vivono lì, in attesa di un permesso di soggiorno e di un luogo stabile in cui abitare.

 

Numerose sono nigeriane, altre irachene, turche, siriane, senegalesi, egiziane, tutte di passaggio in un viaggio che le porta dal loro paese di origine ad una nuova realtà.

Questa transizione provoca disorientamento, attesa, sofferenza ed anche speranza, fiducia in un futuro diverso, migliore.

 

gdvn 01La creatività e la manualità sono gli strumenti di comunicazione che usiamo per entrare in relazione con loro, aggirando l'ostacolo delle lingue differenti: farina di mais, colla e tempera per creare perline e gioielli dalle forme più varie e originali.

In questo spazio condiviso, ciascuna può esprimersi e per un po’ interrompere quel sentimento di sospensione che le abita, ritrovando curiosità e leggerezza. Ognuna porta la sua storia e cultura; noi impariamo  con loro un linguaggio nuovo di relazione e la semplicità di stare, ascoltare, accogliere, senza la pretesa di cambiare la vita dell'altra.

Abbiamo potuto vedere come alcune di loro siano passate da un iniziale atteggiamento distaccato ad un’apertura alla relazione: J., nigeriana, la prima volta che ci ha viste arrivare era scettica, si chiedeva il senso di ciò che avremmo fatto con quei materiali, per lei anche un po’ strani. Dopo qualche settimana, è stata proprio J. a prendere l’iniziativa con noi, raccontandoci piccoli episodi della sua vita e chiedendoci della nostra. 
L’esperienza di S., iraniana, ci ha confermato il valore di quei brevi momenti insieme: anche quando le altre erano meno coinvolte e distratte, S. custodiva il suo spazio creativo e poi con piacere indossava i gioielli fatti da lei.

Insieme a quelli di J. e S. ci sono altri  volti e storie che segnano questo tempo e che ci danno la possibilità di contemplare i piccoli germogli che si aprono alla vita.

Carmen e Francesca

Pubblicato: 23/03/2016

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